E’ giunta alle 8.40 nel porto di Vibo Valentia Marina, scortato dai mezzi navali della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, il Pattugliatore polifunzionale d’Altura NAVE Luigi DATTILO, appartenente alla 6^ Squadriglia della Guardia Costiera di Messina e inglobato nell’operazione “Mare Nostrum”.
Il pattugliatore aveva a bordo 807 migranti di nazionalità Siriana, Africa Sub Sahariana ed Eritrei, in discrete condizioni di salute e recuperati nei giorni scorsi nelle acque del Canale di Sicilia, a bordo di due barconi e due gommoni alla deriva ed un’aliquota di circa 70 migranti soccorsi dalla Nave Maltese Phoenix. Tra i migranti soccorsi da Nave Dattilo, 582 uomini, 136 donne di cui 20 in stato di gravidanza, vi erano anche 89 minori.Il dispositivo di accoglienza e verifica disposto dal Prefetto di Vibo Dott. Giovanni Bruno, ha visto impiegate le varie forze dell’Ordine – Polizia – Carabinieri – Guardia di Finanza – Guardia Costiera – Forestale, tutte inglobate nell’Ordinanza del Questore di Vibo Dr. Angelo CARLUTTI, come anche i Vigili del Fuoco, l’ASP di Vibo, la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, che hanno contribuito ognuno, per quanto di competenza, alle attività predisposte nella riunione di coordinamento tenutasi nel pomeriggio di ieri presso la Sede della Guardia costiera di Vibo Valentia e presieduta dal Prefetto.I primi a salire a bordo del Pattugliatore DATTILO, sono stati i Sanitari del 118, che hanno effettuato le verifiche sanitarie dei migranti e delle donne in stato di gravidanza.Subito dopo sono salite le Squadre di Polizia Giudiziaria della Squadra Mobile della Polizia di Stato, dei Carabinieri, del ROAN della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Vibo. Un prezioso lavoro finalizzato ad individuare gli “scafisti” è stato effettuato dai militari della Nave Dattilo, che per tutto il trasferimento dal Canale di Sicilia al porto di Vibo hanno studiato i movimenti ed hanno individuato i soggetti dediti al traffico di migranti.Una volta a terra, sono proseguiti gli accertamenti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Costiera che, anche con la raccolta di testimonianze fornite da taluni migranti, hanno contribuito a definire le responsabilità di cinque scafisti, ora fermati. La posizione dei cinque è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Vibo Valentia che, tramite il Procuratore Capo Dott. Mario Spagnuolo ed il Sostituto Michele Sirgiovanni, ha seguito in ogni momento l’evolversi della situazione. Successivamente si è provveduto alle attività di sbarco dei migranti, dell’identificazione e del trasferimento degli stessi con i pullman nelle strutture ricettizie secondo un piano di accoglienza predisposto dal Ministero dell’Interno. In Particolare 300 migranti permarranno nella Provincia di Vibo e i rimanenti verranno trasferiti in altre Regioni e nelle restanti Province Calabresi. Il Pattugliatore della Guardia Costiera, riprenderà, invece la navigazione per il rientro alla Sesta Squadriglia di Messina nella giornata di domani.