Con un ribasso a base d’asta del 44 percento ed un importo di spesa complessivo pari a 87mila euro il comune di Amantea ha concluso l’iter procedurale per l’affidamento ad una ditta esterna dell’appalto relativo al rifacimento ed alla sistemazione della segnaletica orizzontale su Amantea e Campora San Giovanni.
Si tratta di un provvedimento quanto mai atteso che restituisce il giusto decoro alla città e che aumenta in maniera considerevole il grado di sicurezza di coloro che guidano autovetture e ciclomotori.
Nello specifico il contratto in questione prevede un rapporto di collaborazione di tre anni. In questo frangente di tempo la ditta è tenuta non solo all’implementazione delle indicazioni necessarie al corretto defluire del traffico, ma anche alla manutenzione della stessa.
Gli interventi in questione sono stati già avviati. Sul lungomare sono stati ripristinati gli spazi dedicati alle strisce bianche che consentono di parcheggiare le automobili gratuitamente. Nelle prossime settimane, come da cronoprogramma realizzato di concerto con gli uffici comunali preposti, verranno cambiati i segnali danneggiati dal tempo, ma soprattutto si effettueranno delle modifiche anche in prossimità della rotatoria situata davanti al poliambulatorio. L’area in questione è particolarmente sensibile, considerato che presso la sede del distretto sanitario è collocata anche una postazione del 118
Comunicato comune di Amantea
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Politica
Continua la sinergia operativa tra Guardia Costiera e Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
Durante lo scorso fine settimana, due pattuglie impegnate in attività di controllo nella fascia demaniale marittima in zona Baia di Riace (VV), tra il Comune di Tropea ed il Comune di Ricadi, hanno scoperto la presenza di due stabilimenti balneari non censiti tra quelli regolarmente in elenco.
La zona era stata monitorata da un elicottero della Guardia di Finanza che aveva mappato le strutture insistenti sulla fascia costiera.
All’esito dei controlli sul posto emergeva la mancanza dei titoli concessori previsti per occupare il suolo demaniale marittimo.
I finanzieri ed i guardacoste procedevano, di conseguenza, a denunciare, per la violazione degli art. 54 e 1161 del Codice della Navigazione, i due soggetti che avevano occupato più di 650 mq. circa di spiaggia, sottoponendo a sequestro preventivo tutti gli ombrelloni e le sedie a sdraio rinvenute in area, facendole rimuovere dalla spiaggia.
Controllati, nella stessa località, anche altri stabilimenti balneari, di cui uno che occupava circa 700 mq in più rispetto a quanto previsto in concessione; anche in questo caso, i militari delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera, procedevano al sequestro degli ombrelloni e delle sedie a sdraio abusivamente posizionati.
Nell’occasione sono state accertate anche carenze alle dotazioni di sicurezza previste dall’Ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, per le quali sono state redatte sanzioni amministrative per oltre 2000 €uro.
Continueranno nei prossimi giorni, i controlli congiunti tra Guardia Costiera e Guardia di Finanza lungo il litorale della provincia di Vibo Valentia a tutela del bene pubblico per evitare che cittadini ed imprenditori onesti possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole.
Le irregolarità riscontrate producono effetti negativi per l’economia locale, già di per sé sofferente, ed ostacolano la normale concorrenza tra le imprese, alterando le regole del mercato.
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Calabria
Lamezia Terme - La Guardia di finanza ha sequestrato beni per cinque milioni di euro nell'ambito di un'indagine su una presunta truffa riguardante l'indebita percezione di contributi dall'Unione europea e dallo Stato. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, riguarda 19 persone e sei società in zona Lamezia e Cosenza. I contributi non sarebbero stati finalizzati all'occupazione di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate e di disabili ma destinati ad altri scopi.
Il sequestro dei beni è stato eseguito dal Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme. Alle persone coinvolte nell'indagine vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, falso e truffa aggravata ai danni dell'Unione europea e dello Stato. Lo scopo dell'associazione, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, era quello di fare ottenere indebiti contributi pubblici a diverse imprese principalmente attraverso la produzione e l'utilizzo di falsa documentazione. Dall'indagine sono emersi anche collegamenti con l'estero. È stato accertato, infatti, che il legale rappresentante di una fittizia società assicuratrice maltese ha prodotto e fornito più volte all'organizzazione false polizze fideiussorie a garanzia dell'erogazione dei contributi pubblici. Lamezia Terme .luglio2015 (Ansa)
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Lamezia Terme
Cose che succedono solo in Italia!.
Vent’anni fa un cittadino italiano ha ricevuto l’assegno di invalidità civile. Un assegno insufficiente a vivere in Italia, ma importante per chi vive nell’America del Sud
E l’ invalido diciotto anni fa è emigrato proprio in Sud America.
Ovviamente ha lasciato in Italia un tutore che incassava per suo conto la somma.
Il problema è che la legge stabilisce che l’assegno di invalidità civile può essere incassato solo se il cittadino vive in Italia.
Ora il tutto è stato scoperto. Vi chiederete da chi. Dall’ Inps che la ha erogata? Macchè!
Queste cose sono scoperte solo dalla Guardia di Finanza. Nel caso quella di Rossano giacchè l’invalido era di Corigliano.
Da qui le due denunce. La prima a carico dell’invalido, la seconda a carico del tutore.
I reati contestati sono truffa e falso ideologico ai danni dello Stato.
Il danno erariale è pari a circa 75 mila euro
Possibile, ci chiediamo, che l’Inps non intenda esercitare questi controlli, magari accedendo alla banca dati dell’AIRE( Anagrafe italiani residenti all’estero) e senza la Guardia di Finanza non si riesca a scovare chi truffa lo Stato.
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Cosenza
E’ ormai entrata la stagione estiva sulle splendide coste del Vibonese e gli uomini e donne della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza del Reparto Operativo Aeronavale e dei Carabinieri di Vibo, continuano incessantemente ad operare in sinergia sotto il coordinamento della Prefettura di Vibo lungo le coste della Provincia, per la verifica del rispetto delle norme sul demanio marittimo, sulle attività da pesca, sugli impianti di depurazione.
Oggi, infatti, le tre pattuglie impegnate in attività di vigilanza lungo la fascia costiera compresa tra Vibo Valentia e Zambrone hanno sottoposto a controllo un chiosco e relativo stabilimento balneare.
All’esito del controllo eseguito dai Militari, il proprietario dello stabilimento balneare non ha fornito la concessione demaniale prevista per l’occupazione di suolo, rilasciata dal Comune competente.
Il medesimo soggetto titolare veniva quindi denunciato per abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo di circa 180 mq, con il conseguente sequestro di tutta l’attrezzatura balneare (32 ombrelloni, lettini e sedie a sdraio).
L’esecuzione del Sequestro ha, pertanto, consentito lo sgombero dell’area demaniale marittima abusivamente occupata, tornata nuovamente libera per la fruizione da parte dei bagnanti dello splendido tratto di costa.
Continueranno nei prossimi giorni, i controlli congiunti tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Carabinieri lungo il litorale di Vibo a tutela del bene pubblico per evitare che cittadini ed imprenditori onesti possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole. Le irregolarità riscontrate producono effetti negativi per l’economia locale, già di per sé sofferente, ed ostacolano la normale concorrenza tra le imprese, alterando le regole del mercato.
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Reggio Calabria
Scigliano (cs) – 22 giugno 2015 – Una operazione congiunta di Guardia Di Finanza e Corpo Forestale dello Stato ha portato nei giorni scorsi al sequestro nel Comune di Scigliano (cs) di tre manufatti adibiti a vasche di depurazione. In particolare il controllo degli uomini delle Forze dell’Ordine ha interessato le località “Pellara”, “Lupia” e “Piano d’Orlando”.
Nella prima, dove confluiscono le acque reflue dell’abitato della frazione “Diano”, l’accertamento ha evidenziato la presenza di alcune vasche non funzionanti e prive di autorizzazione.
Tali rifiuti allo stato liquido non subendo alcun processo di trattamento depurativo, venivano sversati in un fosso adiacente per poi finire in alcuni torrenti naturali.
Nel secondo manufatto, o pseudo depuratore confluiscono le acque reflue delle abitazioni della frazione Calvisi, le quali anche in questo caso che senza subire alcun processo di depurazione sversano nel torrente Vallone del Monaco che successivamente si immette nel Fiume Savuto con conseguente danneggiamento ed alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico del corso d’acqua.
Infine il terzo controllo è stato effettuato a “Piano d’Orlando” ad un manufatto che raccoglie le acque della linea fognaria delle abitazioni della frazione “Travers”.
Acque che poi venivano sversate a cielo aperto nei terreni circostanti rappresentati da comprensori boscati di specie varie con limitrofi terreni agricoli.
A seguito dell’accertamento si è quindi provveduto al sequestro dei manufatti e al deferimento degli amministratori comunali per attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali, essendo il tutto effettuato senza le dovute autorizzazioni e nulla osta previsti ai sensi del decreto legislativo 152/2006 che regola tale attività.
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Cosenza
E’ giunto alle prime luci dell’alba di oggi nel porto di Vibo Valentia Marina, scortato dai mezzi navali della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, il Supply Vessel “BOURBON ARGOS”, battente Bandiera del Lussemburgo con a bordo i medici senza frontiere. La grande nave di soccorso, dirottata nei giorni scorsi su tre distinti eventi sar nelle acque del Canale di Sicilia dal Centro di Soccorso Nazionale del Comando Generale della Guardia Costiera Italiana, aveva a bordo 342 migranti di varie nazionalità africane.
I migranti, alloggiati sul ponte della Nave, già visitati durante la navigazione di trasferimento dallo staff medico imbarcato sulla nave al momento del soccorso, si presentavano in discrete condizioni di salute, fatta eccezione per otto migranti per i quali si è reso necessario il ricovero presso il Nosocomio di Vibo Valentia.
Gli stessi erano stati recuperati nei giorni scorsi nelle acque del Canale di Sicilia, a bordo di tre gommoni alla deriva. Tra i migranti soccorsi 272 uomini, 64 donne di cui 2 in stato di gravidanza e 6 minori.
Il dispositivo di accoglienza e verifica disposto dal Prefetto di Vibo Valentia Dott. Giovanni Bruno, ha visto impiegate le varie forze dell’Ordine – Polizia – Carabinieri – Guardia di Finanza – Guardia Costiera – Forestale, Vigili del Fuoco, l’ASP di Vibo, la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, che hanno contribuito ognuno, per quanto di competenza, alle attività predisposte nelle riunioni di coordinamento tenutesi ieri presso la sede della Guardia Costiera di Vibo Valentia e presiedute dal Prefetto.
I primi a salire a bordo del Pattugliatore, sono stati i Sanitari del 118, che hanno effettuato le verifiche sanitarie dei migranti e delle donne in stato di gravidanza.
Subito dopo sono salite le Squadre interforze di Polizia Giudiziaria della Squadra Mobile della Polizia di Stato, del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Guardia Costiera di Vibo Valentia.
Le attività d’indagine svolte dal Pool investigativo interforze, finalizzato ad individuare eventuali “scafisti”, si è concluso dopo diverse ore di raccolta di testimonianze fornite da taluni migranti, che hanno contribuito a definire le responsabilità dello scafista, di nazionalità del Gambia.
Il presunto scafista è stato posto in stato di fermo a disposizione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia.
Successivamente si è provveduto alle attività di sbarco dei migranti, all’identificazione ed al trasferimento degli stessi con i pullman nelle strutture ricettive secondo un piano di accoglienza predisposto dal Ministero dell’Interno.
In particolare una trentina migranti permarranno nella Provincia di Vibo ed i rimanenti verranno trasferiti nelle altre Regioni.
Sbarcati i naufraghi, la Nave “BOURBON ARGOS”, ha poi ripreso la regolare navigazione.
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Vibo Valentia
Con ordinanza n 3/2015 la ragioniera Antonietta Settembre, nella qualità di responsabile del servizio Attività Produttive, ha disposto la chiusura dello studio dentistico sito in Diamante alla Via Benedetto Croce e gestito da Dietrich Hans Cristoph Josef nato in Germania e residente in Diamante.
A fronte la nota della Guardia di Finanza di Scalea n 13578/15 dalla quale si rileva che, a seguito di accertamenti effettuati unitamente alla responsabile del Settore igiene pubblica del distretto Praia e Scalea d.ssa Colesanti Annunziata, è emerso che l’ambulatorio è ubicato al primo piano di un edificio sprovvisto di abbattimento di barriere architettoniche e che l’ingresso dell’ambulatorio funge da sala d’attesa con cinque sedie e da segreteria.
Dal verbale si rileva anche che:
- alla sinistra della sala d’attesa è presente l’ambulatorio dentistico ove opera il professionista, dove sono presenti due locali, uno a destra dove, di fatto, opera il dentista e l’altro adiacente,
-al momento del sopralluogo, risultava occupato da materiale vario ed alcuni asciugamani in cotone; nello stesso locale era presente, sul pavimento, materiale di varia natura ed un autoclave al momento non funzionante;
-le due sale operative risultano separate da una tenda di colore verde non idonea al luogo per 1’utilizzo;
-inoltre, le due sale operative non presentano adeguata chiusura con porte idonee a garantire la privacy e la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Infatti, risultano presenti due tende tipo zanzariere in sostituzione delle porte, che risultano divelte ed abbandonate in un locale di sgombero in fondo a destra del corridoio;
-i piani di lavoro all’interno delle sale operative risultano, al momento dell’ispezione, ricoperti di materiale vario ed attrezzatura odontoiatrica inutilizzata.
Il locale adibito a sala radiografica non sembrerebbe conforme alle vigenti disposizioni in tema di radioprotezione.
E’ presente un apparecchio radiologico odontoiatrico alquanto obsoleto e, pertanto, è stata richiesta la conformità di tale locale in base alla normativa vigente, nonché la copia della nomina di esperto qualificato e l’applicazione di quanto previsto dalle normative vigenti in materia di sorveglianza sanitaria.
In fondo al corridoio, vi è un unico bagno utilizzato destinato sia agli utenti che agli operatori.
Gli accertamenti esperiti hanno fatto emergere, inoltre, che il professionista è sprovvisto -dell'autorizzazione sanitaria,
-della planimetria,
-del certificato di agibilità,
-del certificato dell’abbattimento delle barriere architettoniche;
-verifica impianto elettrico e idraulico e allaccio alle rete idrica e fognaria;
-elenco delle attrezzature con caratteristiche tecniche a norma CE;
-conformità del locale di radiologia con nomina di esperto qualificato per la sorveglianza sanitaria degli apparecchi radiologi;
-contratto per lo smaltimento dei rifiuti speciali con ditta autorizzata.
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Alto Tirreno
Continuano in tante parti d’Italia le indagini della Guardia di Finanza sui “finti Corsi” alias “corsi fantasma”
Recentemente le fiamme gialle di Corigliano Calabro, in una indagine coordinata dalla procura della repubblica di Castrovillari, hanno denunciato 4 amministratori di 3 società di capitali per truffa e frode in danno della regione Calabria, nonchè per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro.
Come in altri casi fatture e documenti falsi, travisano la vera gestione imprenditoriale.
Nella fattispecie il finanziamento era stato concesso a due società coriglianesi , al fine di favorire l’incremento occupazionale di lavoratori svantaggiati e/o diversamente abili, nonché la formazione degli stessi.
Le società, dopo il periodo di formazione, dovevano assumere lavoratori a tempo indeterminato e, comunque, per un periodo non inferiore a 36 mesi.
Ovviamente le imprese, secondo gli investigatori, non hanno rispettato gli obblighi di legge.
Ma c’è di più.
Grazie alla complicità di una terza società, qualificabile come “ente formatore”, che attestava fraudolentemente l’avvenuta esecuzione dei corsi, a mezzo fatture false, le società hanno percepito fraudolentemente ben 714.000,00 euro.
Effettuata anche la segnalazione anche la corte dei conti.
Purtroppo ,come recentemente avvenuto a Pompei, i procedimenti per i corsi fantasma arrivano alla prescrizione.
Ed,ahimè, questa conclusione potrebbe verificarsi per diversi altri procedimenti per corsi fantasma.
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Calabria
Un tema difficile quello della Tari, ancor più se esso viene posto alla attenzione della magistratura a mezzo di un esposto presentato da Francesca Menichino alla locale brigata della Guardia di Finanza.
Va dato atto alla consigliera comunale di essere l’unica che insiste per una buona amministrazione e forse anche di aver cercato di percorrere prima ma purtroppo inutilmente la via amministrativa.
Non sappiamo se questa ultima darà dei risultati.
Ma la consigliera del M5S non sembra voler demordere.
Ecco cosa scrive:
“Ci rivolgiamo ai cittadini di Amantea perché siano consapevoli di quello che l’amministrazione sta per fare ai loro danni.
Un’amministrazione senza competenze e senza coscienza: dopo avere inviato bollette della tassa sui rifiuti con uno strano gioco al rialzo rispetto alle tariffe deliberate il 30 settembre scorso, adesso è pronta una sospetta “rettifica dell’errore materiale della delibera” di cui trattasi.
Ma che vuol dire?
Nell’avviso pubblico il Sindaco e l’assessore Tempo avevano parlato di “errori probabilmente derivanti dal nuovo sistema di calcolo”, e invece adesso dopo quasi otto mesi si pensa non di riparare all’errore ma di modificare la delibera?
Tutto questo lascia presagire che è pronto il “pacco” per i cittadini, perché da ciò che è facile intuire sono pronti i rincari delle tariffe, quindi non si corregge l’errore nel rispetto della delibera ma si corregge la delibera nel rispetto dell’errore. Facile, quasi necessario allora sospettare che l’errore non fosse del tutto un caso, ma preordinato a questa forte necessità per l’amministrazione di fare cassa, salassando ancora e sempre e solo i cittadini.
Vorrà dire che insieme al materiale documentale che abbiamo già depositato alla Guardia di Finanza porteremo anche questo importante elemento: la proposta di rettifica della delibera delle tariffe Tari.
Una proposta che doveva già essere depositata in segreteria ma che stamane non abbiamo trovato, una proposta che non avrà la firma della nuova responsabile da oggi in forza al servizio Tributi dott.ssa Zagordo, ma continuerà a portare la firma della segretaria Mercuri, che a quanto pare non si sottrae ad una piena collaborazione ne confronti di questa amministrazione che evidentemente non può fare a meno di percorrere “la via dei refusi”.
Dove condurrà questa strada non sappiamo, forse ad un precipizio, ma il nostro dovere l’abbiamo fatto consegnando tutto all’autorità giudiziaria, l’unica titolata a stabilire se è il caso di dare ai refusi altra e ben più importante denominazione.
Detto questo invitiamo tutti i cittadini a venire al Consiglio Comunale giorno 14 alle 15 per poter assistere e capire di persona quello che sta accadendo al comune di Amantea, già destinatario di una diffida per la mancata approvazione del bilancio nei termini.”
NdR. Un invito quasi certamente destinato a restare inascoltato. Normalmente in consiglio comunale non sono presenti nemmeno i giornalisti locali! Figurarsi il popolo!
La convocazione:
Convocazione del Consiglio Comunale in Sessione ordinaria seduta pubblica per il giorno 14.05.2015 alle ore 15,00. per discutere i seguenti argomenti posti all'ordine del giorno e che formano oggetto di trattazione nella seduta medesima:
Ordine del Giorno
1. Rettifica errore materiale delibera consiliare n'36 del 30.09.2014.
2) Rendiconto di gestione esercio frnanztario 2014 - Approvazione.
3. Presa atto delibera di giunta relativa al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi de11'art.3, comma 7 del D.Lgs.I18l20l1, corretto ed integrato dal D.Lgs. 12612014.
4. Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili nel territorio de1 Comune Amantea. Modifica
La diffida del consuntivo:
0GGETT0: D'Lgvo 267/2000 'Mamcata adozione prowedimento di approvazione rendiconto
consuntivo anno2014.
Contestazione mancato deposito
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