E’ andata delusa l’attesa presso il tribunale di Paola, per l’accompagnamento coatto del “conte” Marzotto Pietro, invitato a comparire e come teste e come imputato nel processo istruito a suo nome in quella sede.
Un fax dell’avvocato Ghedini ne giustificava l’impedimento, attribuendolo a non meglio precisate coliche renali e disturbi oculari.
Ovviamente ciò suscitava la reazione accesa delle parti civili, le quali invitavano il presidente Introcaso ad attivarsi per sottoporre il teste/imputato a visita fiscale.
E’ la seconda volta che il “conte” vicentino dà forfait:In prima istanza ci si era giustificati con l’incorretta notifica di comparizione, inoltrata a loro dire presso la sede societaria e non presso la residenza abitativa.
Chiesta anche la verifica su eventuali omissioni degli agenti notificatori, interessandone il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri da cui dipendono.
Ed il processo và, in un alternarsi di alti e bassi, ormai giunto alla soglia della 100^ udienza.
Scomparsi come d’incanto i parenti delle vittime e portatori di patologie sopravvissuti, tacitati con risarcimenti a dir poco offensivi transati da avvocati in seguito milionari.
Non è rimasta traccia degli ambientalisti del giorno dopo, forse anch’essi anelanti a qualche briciola del “lauto pasto”.
Ora sembra che sia emerso anche lo scontento tra gli avvocati destinatari dei tranci più piccoli della torta, tra quelli turlupinati da marpioni più “avvocati” di loro e fatti oggetto a quanto si dice a ricorsi ora al vaglio della stessa procura.
Di fronte al vuoto di pubblico solo i delegati SLAI Cobas e Medicina Democratica, da sempre una presenza costante in quell’aula di tribunale.
A completare il quadro manca il parere delle vittime, dei tanti ai quali non è più possibile dar voce, ma noi lotteremo con forza per dar loro un minimo di giustizia. Praia a Mare (CS), 19 aprile 2014
Non solo.
La Marlane, la superperizia potrebbe essere dichiarata nulla. Dubbi sullo studio sono emersi in udienza.
La superperizia disposta dal Tribunale venne affidata al pool di esperti( Maria Triassi e Pietro Comba, epidemiologi, Giuseppe Paludi medico legale e Piergiacomo Betta anatomopatologo).
I dubbi sulla nuova perizia ambientale sull’area della “fabbrica dei veleni”sono emersi nel corso del processo. Ad oggi, infatti nessuno dei consulenti nominati dalle parti per seguire il lavoro del pool è stato mai coinvolto nella stesura dello stesso.
Gli esperti nominati dal tribunale per stabilire l’esistenza o meno di un nesso causale tra le sostanze utilizzate in fabbrica e i tumori contratti dai dipendenti saranno in aula il 2 maggio.
Il documento dovrà essere consegnato in Tribunale (com’è noto il pool già ha avuto una proroga) il 22 aprile per essere quindi discusso nella prima udienza utile in calendario.
Il termine in sostanza scade domani
Amantea 21 aprile 2014