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Ritorna in scena la compagnia teatrale dell’Associazione “Carnem Levare”.          Nella serata di sabato 8 giugno a Scalea nella storica piazza Maggiore De Palma gli attori della compagnia reciteranno in dialetto scaleoto la commedia dal titolo “Ndu Vicinanz”.

Il lavoro scritto interamente in vernacolo scaleoto propone lo spaccato della vita di paese, con l’intento di riportare ai nostri giorni, rendendoci partecipi diretti, la testimonianza di come veniva vissuta la quotidianità di un vicinato.

Il “Vicinato” come ambientazione e i “mestieri” come tema portante della commedia: calzolaio, fruttivendoli, agricoltori, pescivendoli e mestieranti vari.

Il lavoro teatrale mette in risalto l’atmosfera che si viveva all’esterno, in piazza o nei vicinati.

L’obiettivo è quello di far conoscere il dialetto scaleoto con i suoi accenti, le cadenze, nonché proverbi e frasi ad effetto che si ripetevano nel linguaggio dell’epoca, come a dar conto di aspetti peculiarmente storico-socio-culturali di Scalea.

Il copione parla dei rapporti del vicinato con “Mast’ Francisc” (Maestro Francesco), calzolaio, che, avendo la bottega sotto casa, ogni mattina posizionava il banchetto in legno, sul quale effettua la riparazione delle calzature come da richieste dei clienti. La piazza, il più delle volte era popolata dai venditori ambulanti scaleoti, in modo particolare da “Maculata” (Immacolata) che vendeva frutta e verdure del suo orto. Immacolata era gelosa e non vedeva di buon occhio se alla stessa piazza accedevano altri venditori di ortaggi, specie se “forastijri”, come Giunuzz’ (Gino), proveniente da “Cipullina” (Santa Maria del Cedro) venditore degli stessi prodotti della terra.

Il copione scorre tra liti, battute ironiche e il particolare atteggiamento ficcanaso da parte di alcuni personaggi della commedia. La piazza si arricchisce della presenza della pescivendola che propone altresì agli altri commercianti la propria merce, intrattenendo con loro un’ampia discussione impregnata di pettegolezzi sui fatti del vicinato. A ciò si aggiunge la presenza del ricco e avaro del vicinato che ordina i lavori e stenta a pagare, nonostante le sue infinite ricchezze.

Il copione è interpretato da attori che reciteranno in dialetto scaleoto, come Marianna e Francesco Ferraro, Simona Forastieri, Nicolino Errico, Adelina Carrozzini, Teresa Angona, Pino Monachello, Barbara Bianchimano, Antonio e Marco La Badessa e Oliva Gaetano.

La commedia è scritta e diretta da Elena Stummo, presentata dall’associazione Carnem Levare che, capeggiata dal presidente Francesco Casella si propone quest’anno di regalare spettacolo anche nel periodo estivo, con l’auspicio che questa possa essere un altro indimenticabile successo.

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Gli elettori erano 5.349 ed i Votanti sono stati 4.074 ,praticamente il 76,16 %. Una percentuale altissima, indice di una battaglia politica combattuta alla grande.

Il totale dei voti assegnati è stato pari a 3981. 19 le schede bianche( pari allo 0,46%), mentre quelle nulle sono state 74 ( pari all’1,81%)

5 le liste in campo:

-la lista civica “Viviamo San Lucido” con candidato sindaco Pizzuti Roberto

-La lista civica “Leali per San Lucido” con candidato sindaco Antonio Staffa, sindaco uscente

- la lista civica “Partecipazione Democratica” con candidato sindaco Nunziata Francesco

- la lista civica “Insieme” con candidato sindaco Bruno Orazio

-la lista civica “Una nuova alba per San Lucido” con candidato sindaco Filice Giovanni detto Gianni

Ed ecco i voti e le percentuali :

Pizzuti Roberto Voti 922 pari al 23,16% e quindi con 7 consiglieri

Staffa Antonio voti 888 pari al 23,16% e quindi con 1 consigliere

Nunziata Francesco voti 754 pari al 18,93% e quindi con 1 consigliere

Bruno Orazio voti 715 pari al 17,96% e quindi 1 consigliere

Filice Giovanni voti 702 pari al 17,63 e quindi nessun consigliere

Viene eletto quindi Roberto Pizzuti, già sindaco 10 anni fa

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Nessuno può dichiarare di essere sorpreso. Gravina il Presidente del Consorzio ne aveva fatto specifico cenno in occasione del convegno dell’UDC svoltosi ad Amantea. Ed oggi sono i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Filbi Uil ad allarmarsi ed a denunciare quanto si sapeva, e, comunque, quanto era prevedibile.

Ed oggi scrivono in una loro nota «Purtroppo l'avvio dei lavori ha visto, nonostante le immutate condizioni territoriali e la quantità di territorio irrigato, una fortissima riduzione delle giornate per tutti. Infatti, dalle storiche 156 giornate si è passati ad una previsione attuale di appena 102 giornate, che penalizzano in maniera netta sia i servizi offerti dal Consorzio all'agricoltura dell'intero territorio, che i lavoratori, costretti a subire un grave disagio economico, che si ripercuoterà sul bilancio delle loro famiglie. Come se non bastasse, la precarietà che vivono i lavoratori oggi, vedrebbe per molti di loro un termine non previsto in riferimento alle sentenze positive ottenute sulle richieste di assunzione a tempo indeterminato, diritto ad oggi negato dal Consorzio, che i lavoratori con sentenza positiva passata in giudicato intendono sicuramente far valere. Tale situazione viene vissuta da ogni singolo, come un vero e proprio dramma, perché non solo vede il diritto alle giornate effettuate fino ad oggi negli anni precedenti e contrattualmente riconosciute, negato dall'ente, che ha ritenuto di voler risparmiare solo sui lavoratori precari, facendo sentire il peso dell'intero taglio solo sulle loro spalle, mentre il sindacato unitario, ha richiesto all'ente in più riprese una riduzione generale delle spese consortili, affinchè a pagare per le mancanze di provvidenze anche Regionali, non siano solo i precari».

Commovente poi la dichiarazione che gli operai hanno voluto dare dimostrazione di forte attaccamento all'ente ed al lavoro che quotidianamente svolgono al servizio dei Consorziati, accettando con riserva le diminuzione dell'impegno, ma sempre Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Filbi Uil «avvisano, che tutte le maestranze addette all'irrigazione sono da subito in stato di agitazione e che se nel più breve tempo possibile non si provvederà a comunicare un prolungamento per tutte le maestranze delle giornate lavorative, il sindacato ed i lavoratori attueranno tutte le iniziative necessarie a garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati».

Come sempre, come dappertutto la soluzione sta nella ricerca di maggiori fondi pubblici per pagare il lavoro.

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