
Paola, Scalea, San Nicola Arcella. E chissà cos’altro ancora dopo.
Ma che sta succedendo sul tirreno cosentino che invero ormai era da tempo che non avvertiva più eventi intimidatori di siffatta forza e così contestuali 13 bottiglie incendiarie a Paola, ora la bomba alla Rotondaro costruzione, l'importante immobiliare che negli ultimi anni sta espandendo i suoi contatti anche in Russia e nei Paesi dell'Est. E contestualmente un altro lido che subisce un incendio (bruciati pedalò, attrezzature e piccoli elettrodomestici).
Casualità spaziali, casualità temporali, mancanza cioè di strategia della attenzione? Difficile dirlo. Si è usi ritenere che “dall’altra parte” non vi sia intelligenze mostruosamente perverse e tali da derivarne vere e proprie strategie e cioè, al contrario, si è portati a ritenere che si tratti di fatti staccati l’uno dall’altro e senza una vera e propria logica Basterà aspettare pochi giorni e verificare che non avvenga altro ( altrove) per capire se dietro questi fatti ci siano strategie ed intelligenze uniche.
Certo non sarebbe strano che si voglia dimostrare la perdurante vitalità della “mala del Tirreno”, tutt’altro che finita pur in presenza di brillanti operazioni giudiziarie, quasi a lanciare un monito a chi non voglia intendere che questa mala pianta alligna sempre e che con essa occorre ancora fare i conti.
Era il luglio 2012 quando Basilio Ferrari dichiarava “ Dopo circa 15 anni, da domani la SMECO non gestirà più la rete idrica ed il depuratore della Città di Paola perché non ho inteso prorogarne il contratto in scadenza il 21.7.12.”
15 anni di gestione del depuratore di Paola.
Oltre Paola la Smeco gestiva gli impianti di depurazione di Belmonte Calabro, Cetraro, Santa Maria del Cedro, Verbicaro, Fuscaldo, Paola, Belvedere Marittimo, Sangineto, Santa Domenica Talao, Tortora, Cleto, Aiello Calabro e Serra D'Aiello, San Pietro in Amantea.
8 mesi prima, nel novembre 2011, il Procuratore Giordano Bruno, a seguito di una inchiesta che aveva visto indagare sia i CC di Paola che la capitaneria di porto di Vibo Valentia, aveva disposto l’arresto di due dirigenti della Smeco.
Tra l’altro a Santa Maria del Cedro, Tortora, Fuscaldo, Cetraro, Serra d'Aiello sarebbero state utilizzate, per l'abbattimento della carica batterica, quantità abnormi di cloro determinando “nello scarico finale dei depuratori una concentrazione del parametro di cloro attivo libero superiore, in un caso, di oltre 500 volte i limiti della tabella.”
A Paola, Belvedere Marittimo, Verbicaro, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello, Tortora, “si sarebbero sversati nei corsi d'acqua, nell'arenile e nel mar Tirreno liquami assolutamente non depurati, caratterizzati dalla presenza di fanghi e schiume in superficie”.
Ora il GIP Il Gip di Paola ha fissato per il prossimo 23 maggio l'udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a Giudizio depositata dal Pubblico ministero il 29 novembre dello scorso anno. Quattro le persone indagate:
- Domenico Albanese, 65 anni, legale rappresentante e direttore tecnico della Smeco Cosenza, ramo d'azienda della Smeco Spa , difeso dall'avvocato Francesco Siclari, del Foro di Reggio Calabria.
-Lilia Gessica Plastina, 40 anni, di Fuscaldo, responsabile di zona, capo area, della società, difesa dagli avvocati Sabrina Mannarino e Gianfranco Parenti del Foro di Paola; ;
-Raffaele Romeo, 63 anni, di Reggio Calabria, amministratore unico;
-Rita Rosaria Mazzacuva, 62 anni, legale rappresentante di una delle società del gruppo.
Rita Mazzacuva e Raffaele Romeo sono difesi dall'avvocato Sergio Laganà del Foro di Locri.
Tante le parti offese tra cui i comuni interessati; il ministero dell'Ambiente; i presidenti della Giunta calabrese e della Provincia di Cosenza; i parchi marini della Riviera dei Cedri e degli Scogli di Isca; numerosi cittadini, molti dei quali residenti fra Tortora e Praia a Mare; il Wwf Italia; Legambiente Calabria e l'Anpana.
E’ vero che la Calabria ha un solo sottosegretario nella persona di Jole Santelli ( Antonio Catricalà infatti è un tecnico!) ma è anche vero che poi, tutto sommato, la Calabria ha lassù qualcuno che la ama.
Almeno questa è la speranza
Uno di questi è il Giro d’Italia che passa sulla costa tirrenica.
Ed infatti il dipartimento regionale dell’Ambiente ha emanato una disposizione grazie alla quale di Amantea , Belvedere Marittino (CS), Cetraro (CS), Fuscaldo (CS) e Scalea (CS) potranno conferire in via eccezionale presso la Daneco lmpianti srl di Lamezia Terme, nientemeno che Domenica 5 maggio ben 30 tonnellate cadauno di spazzatura (Scalea che ha un impianto proprio solo 10 tonnellate)
Una determinazione che discende dalla grave situazione.
O forse la verità è anche quella che non si vuole far vedere ( forse giustamente) lo schifo delle decine di cassonetti abbondantemente coperti da buste di spazzatura che fanno brutta mostra di sé lungo la statale 18 proprio quella che martedì 7 maggio sarà ripresa dalle Televisioni e potrebbe mostrare una delle vergogne italiane ( mica solo calabresi) così che una festa dello sport potrebbe diventare una vergogna sociale.
E questa estate come faremo senza Giro d’Italia?