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Cleto: Le verita' dell’ex vicesindaco Armando Bossio

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Anche Pinocchio chiederebbe scusa per un cumulo di bugie così grandi come quelle messe assieme da Longo nei suoi due comunicati!

 

   E’ vero! Il popolo non è più sovrano (Forse la sola verità rintracciabile nelle sue parole)! Perché le decisioni volte ad amministrare un comune, che dovrebbero essere prese nelle sedi istituzionali e nelle assemblee di gruppo, in piena condivisione, e avere come scopo il bene comune, venivano prese invece solo ed esclusivamente dal sindaco, e se poi non venivano eseguite nelle sedi preposte, ovvero nella giunta, c’era la punizione, come evidenzia il caso del ritiro della delega di assessore a Giuseppe Briglio, avvenuto il 27 marzo scorso. Semplicemente uno schema ben preciso, familistico-clientelare, volto alla conquista del voto. Un sistema che si andava rafforzando sempre di più, quanto più si avvicinava il periodo elettorale, varcando già più volte – nell’ultimo anno - il limite della legalità: mi riferisco alla gestione della selezione per il servizio civile 2014, all’affidamento – senza bando – del servizio raccolta differenziata, al concorso pubblico per custode cimiteriale, nonché alle forti divergenze con i funzionari responsabili degli uffici (uno di loro pronto a iniziare un processo per mobbing), i quali, fra le altre cose, si opponevano a una richiesta da parte del sindaco di accedere ad un nuovo pesantissimo mutuo – 400.000 euro! – per lavori pubblici, cosa che avrebbe automaticamente portato il comune, per incapacità di indebitamento – ad un nuovo dissesto finanziario.

   Fatti noti ed evidenti agli occhi di tutti, che il sottoscritto insieme ad altri ha voluto stroncare, interrompere e denunciare, e che l’ormai ex sindaco cerca di lasciare senza spiegazioni veritiere o nascondendo del tutto, mettendo davanti una questione che nulla ha a che vedere con la mia azione politico-amministrativa di questi quattro anni e con la decisione da me presa negli ultimi giorni assieme ad altri. Perché voglio ricordare che la sfiducia al sindaco non è venuta solo dal vicesindaco, ma da ben sei consiglieri su nove, la sfiducia più schiacciante nella storia repubblicana (pur burrascosa!) di Cleto: infatti, se avesse avuto contro solo cinque consiglieri – senza di me! – il sindaco sarebbe stato sfiduciato in consiglio comunque!

   Già questo dimostra che la parcella di cui tanto parla Longo ha avuto ben poca influenza sulla sua caduta, il che è altrettanto dimostrato dal fatto che a firmare la sfiducia sono stati anche gli stessi consiglieri che erano contrari al pagamento della suddetta parcella, e soprattutto dal consigliere Giuseppe Briglio, che da assessore, assieme al sindaco e all’assessore Giannuzzi, l’anno scorso aveva votato l’opposizione al Decreto Ingiuntivo emesso in merito dal Tribunale di Paola. Insomma, cosa c’entra la minoranza in tutto questo? Cosa c’entra la consigliera Maria Briglio con la questione della parcella? Cosa c’entra Giuseppe Briglio, che su questa cosa ha votato sempre assieme al sindaco? Forse l’“imperio paterno” ha avuto effetti anche su questi due membri della maggioranza e addirittura sui tre della minoranza?

   Ma se fosse questo ad aver segnato il destino dell’amministrazione comunale da quattro anni – come dice Longo -, perché avrei dovuto aspettare tutto questo tempo? Perché avrei dovuto aspettare l’aprile 2014, quando ormai la questione è in mano ad un giudice da un anno, e l’amministrazione comunale di Cleto non può influire sulla decisione della parcella in alcun modo? Come implicitamente ammette lo stesso Longo nel secondo comunicato, dopo l’opposizione al decreto Ingiuntivo, deliberata dalla giunta il 9 giugno 2014, oltre a continuare la mia attività amministrativa sempre al servizio della popolazione, ho votato altri due fondamentali atti di bilancio. Mi riferisco soprattutto a quello del 31 dicembre, quando due consiglieri di maggioranza erano assenti, e io ho votato la variazione di bilancio, abbandonando subito dopo l’aula perché in disaccordo sulla gestione della raccolta differenziata, che era il terzo punto all’ordine del giorno di quella seduta consiliare.

Ormai sulla questione della parcella si pronuncerà la magistratura, per cui io non entro in merito, così come non l’ho mai fatto durante il periodo della mia azione amministrativa, non partecipando a nessuna riunione decisionale, non intervenendo quando la questione è stata discussa in consiglio, lasciando che la decisione su questo fosse presa dagli altri membri della giunta, cosa che mi è stata sempre riconosciuta dalla popolazione, dai funzionari del comune, ma anche dallo stesso sindaco fino poche settimane prima delle dimissioni: allora diceva di apprezzare il mio senso di responsabilità; ora invece sostiene il contrario, per infangarmi e nascondere – lo ripeto! – le vere motivazioni che hanno portato alla sfiducia nei suoi confronti da parte di sei consiglieri su nove!

   Sull’accusa dell’assenteismo, e precisamente sulla barzelletta delle 40 (!) riunioni di giunta in cui io sarei stato assente, visto che la media di tali riunioni era di quattro al mese, ciò vorrebbe dire che sarei stato assente per quasi un anno!! Ma guarda un po’! Sono un assenteista (nel primo comunicato) e al tempo stesso un complice nelle scelte dell’amministrazione, tra cui la proroga della differenziata, di cui è accusato Longo (nel secondo comunicato). Capisco il nervosismo e le contraddizioni dell’ex sindaco, perché d’altronde le bugie non hanno coerenza, e per chi inventa è difficile non contraddirsi! Tutti possono controllare le carte, le quali dimostrano che io sono stato presente al 78% delle riunioni di Giunta e al 100% delle sedute del Consiglio comunale (in questo caso, anche più dello stesso sindaco!). Tengo a precisare, comunque, che, se effettivamente c’è stato un periodo in cui sono stato poco presente alle riunioni di Giunta, è perché in poche settimane ho concentrato il mio impegno sui lavori di ripristino della strada di contrada Sant’Antonio, sui lavori di ultimazione ed inaugurazione del campo sportivo, sulla preparazione della seconda edizione del “Cletolandpark”, cose che sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre, credo che la popolazione concordi sul fatto che l’operato di un amministratore non si giudichi solo dalle presenze in giunta, ma soprattutto dal lavoro, dall’impegno e dalla disponibilità dimostrata quotidianamente per risolvere, sul territorio, i problemi posti dai cittadini.

   Per la collettività e per il comune ho lavorato di giorno e – è vero! – anche di notte! E senza fare distinzioni fra elettori del gruppo “Stella del Sud” ed elettori di altri gruppi. Un impegno che forse è stato riconosciuto dalle ultime cinque tornate elettorali, nelle quali il PD, partito di cui sono stato, a Cleto, prima Coordinatore giovanile, e poi Segretario, è sempre risultato il più votato nel nostro comune. Credo di non essere immodesto nel dire che, oltre a effetti di carattere nazionale, tale successo sia dovuto anche al mio impegno sul territorio e se ho svolto la funzione di vice-sindaco, ciò non è avvenuto “impunemente”: è stato lo stesso Longo che mi ha conferito tale carica, in base agli accordi pre-elettorali, che forse a volte l’ex sindaco tende a dimenticare, secondo i quali il numero di voti avrebbe determinato la carica. E, infatti, gli 87 voti di preferenza ottenuti alle elezioni comunali del 2011, 3 in meno rispetto al record storico (Avv. Giuseppe Filice, 90 voti nelle elezioni del 2004), corrispondenti a quasi il 23% dei voti ottenuti dell’intera lista “Stella del Sud”, mi hanno permesso di rivestire tale carica e consentire anche la seduta a sindaco comoda dello stesso Longo. Inoltre, in questi anni ho riscontrato la vicinanza di una larga fascia della popolazione, ricevendo anche, all’interno del partito, ruoli di un certo rilievo a livello provinciale e nazionale (ruoli che tuttora ricopro).

   Strano che questo, che poteva essere un valore aggiunto per l’amministrazione, sia diventato invece per il sindaco un problema, soprattutto dopo le elezioni regionali del 23 novembre scorso! Anzi, spesso mi giungevano notizie secondo cui, durante la campagna elettorale, in cui il sindaco sosteneva Forza Italia, la sua principale preoccupazione era quella di screditarmi pesantemente, e dopo il risultato delle elezioni, pochi giorni dopo la vittoria del 23 (guarda caso!), riuniva i consiglieri di maggioranza per ufficializzare la revoca della mia delega di vicesindaco, con la motivazione – pare – che era troppo “pericolosa” la mia vicinanza al Presidente della Regione appena eletto, Mario Oliverio, revoca a cui non si giunse per l’opposizione di alcuni consiglieri, tra cui l’assessore Giuseppe Briglio, lo stesso scenario che si sarebbe ritorto poi contro quest’ultimo due settimane fa.

   Mi rendo conto che Longo ha la necessità di portare avanti la questione della parcella, perché in questo modo può cercare di deviare l’opinione pubblica riguardo ai veri problemi che si sono avuti, soprattutto nel corso dell’ultimo anno di amministrazione, in cui io ho sempre messo in evidenza ciò su cui non ero d’accordo, sempre in maniera responsabile, come pubblicamente accaduto nelle ultime sedute di consiglio comunale: se allora, come in molte altre occasioni, ho poi votato assieme alla maggioranza, l’ho fatto per fedeltà ad un progetto in cui credevo, ma che man mano che si avvicinava il periodo elettorale, era sempre più sotterrato da ben altri interessi!

   Perché nei suoi comunicati l’ex sindaco ha voluto accanirsi solo contro di me, arrivando a forme di denigrazione personale, nascondendo le motivazioni politiche dietro (presunte!) motivazioni che non rispecchiano la realtà e che i lettori attenti non faticano a riconoscere?

   Per quanto riguarda il servizio della raccolta differenziata, è vero che ho votato la proroga, ma per sole due volte su un totale di otto mesi (gli altri su ordinanza del sindaco), dando come data ultima per la preparazione del bando il 28 febbraio: che non fossi d’accordo sul modo in cui si stava procedendo, è dimostrato dal fatto che quando il 31 dicembre si è discusso pubblicamente dell’argomento in consiglio comunale (terzo punto all’ordine del giorno) mi sono alzato e ho abbandonato l’aula. Chiarisco che se in giunta non avessi votato la proroga si sarebbe tornati alla raccolta con i cassonetti, vanificando lo sforzo dei cittadini che per cinque soli mesi di raccolta differenziata, hanno visto aumentare la tariffa di oltre il 25%. Perché l’ex sindaco non ha detto, tra l’altro, che è stato proprio questo modo di procedere, per “somma urgenza” (oltre otto mesi di urgenza!), ad aver prodotto tale pesante aumento?Nel suo comunicato, poi, l’ex sindaco dice che il bando avrebbe dovuto prepararlo il responsabile del procedimento, ma ha forse dimenticato che il responsabile era lui e che tale si era autonominato? Se ha tolto la responsabilità dell’ufficio tecnico all’Ing. Roseto, non è perché - come da lui affermato – l’ingegnere tardava ad avviare il bando della differenziata, ma perché il sindaco voleva avere libertà di manovra su questo e su ben altro! Perché non spiega invece alla gente che con un bando di gara per la differenziata, il costo per il comune, e quindi la tariffa annua, avrebbero un drastico abbassamento? Perché non dice che lui e altri consiglieri sono stati interrogati in procura per la gestione della raccolta differenziata? Sottolineiamo che già questi primi quattro mesi del 2015 provocheranno un ulteriore aumento nella tariffa del 2015 (basta guardare gli atti).

   Vogliamo dimenticare il concorso? Perché, nonostante la spesa di 6000 euro per il pagamento della commissione esaminatrice, il concorso pubblico per custode cimiteriale è risultato senza vincitore? Perché si è dovuto necessariamente cambiare i criteri per il bando di selezione per il suddetto concorso? Perché lo svolgimento del concorso ha avuto tanti rinvii? Perché uno dei candidati, giudicato non idoneo, ha pubblicamente minacciato di fare ricorso?

   E’ comunque con il Servizio Civile che si è toccato il fondo! Pretendere di nascondere un fatto evidente a tutti è proprio da sfacciati! Se Longo, nel suo secondo comunicato, ha voluto sottintendere qualcosa di strano, sottolineando l’appartenenza di alcuni volontari ammessi al gruppo dei Giovani Democratici (il che oltretutto non credo sia titolo che né debba favorire né sfavorire l’ammissione), ci vuole davvero una bella faccia tosta! Come sanno anche le pietre, 1) Il presidente della commissione esaminatrice era lui, e non certamente io! 2) I suddetti Giovani Democratici – comunque due e non tre, come da lui affermato- proprio agli inizi del 2014, guarda caso, hanno abbandonato il gruppo GD e tuttora stentano addirittura a salutarmi! 3) Proprio i due suddetti Giovani Democratici sono parenti del sindaco–presidente di commissione! Perché l’ex sindaco, invece, non dice che ci sono stati due esposti in procura da parte di candidati giudicati non idonei dalla commissione?

   Perché imporre agli uffici di accedere ad un nuovo pesante mutuo di 400000 euro, che avrebbe sicuramente portato nuovamente il Comune al dissesto? A differenza di quanto dice Longo, l’impegno economico per il comune sarebbe stato questo, 400000 euro! E un po’ anche lui si tradisce, ancora una volta, quando parla di “co”finanziamento. Da precisare che non si mette in dubbio l’utilità delle strade di cui Longo parla, così come nessuno nega l’utilità del famoso svincolo autostradale, che i Cletesi meno giovani malinconicamente ricordano: quella che va criticata è solo una politica fatta di promesse elettorali irrealizzabili, o realizzabili solo portando il comune al dissesto finanziario. Non metto, e non ho mai messo in dubbio, che Longo stimi il neopresidente della Regione, On. Mario Oliverio: magari ho potuto dire – ma pure questo è risaputo anche dalle pietre, anche le ultime arrivate!- che nella campagna elettorale per le Regionali Longo ha sostenuto in modo acceso Forza Italia, opponendosi dunque al centrosinistra capeggiato da Mario Oliverio, e che nell’occasione non ha mancato di cercare di sminuire l’On. Carlo Guccione, candidato sostenuto dal sottoscritto.

   Tutti elementi di scarsa trasparenza e incoerenza politica, elementi che nell’ultimo anno sono andati sempre crescendo, cosa messa in risalto e criticata da me e altri in seno al gruppo di maggioranza, e che ha causato anche discussioni di piazza, interrogazioni da parte dell’opposizione consiliare, continue richieste di atti da parte dei carabinieri e della procura di Paola, arrecando così un grave danno all’immagine di Cleto e allontanando la mia posizione rispetto a Longo. L’unica pretesa che ho ripetutamente avanzato negli ultimi tempi è quella di cercare di risollevare l’immagine dell’amministrazione e del comune di Cleto, promuovendo un percorso di imparzialità da qui a fine mandato, a cominciare dalla commissione per il servizio civile 2015 e dall’indizione immediata del bando per la raccolta differenziata, poiché il modo di procedere attuale, oltre a essere di per sé scorretto, avrebbe potuto portare all’intervento degli organi giudiziari. Invece di venire incontro a questa richiesta mia e di altri consiglieri (tra cui Giuseppe Briglio) – ed è questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso! -, il sindaco, per tutta risposta, revocava la delega di Assessore allo stesso Briglio, conferendola al fedelissimo Antonio Bruni. In questo modo si riprendeva la maggioranza in Giunta e, contemporaneamente, dopo aver tolto la responsabilità dell’ufficio tecnico all’ingegnere Roseto, proponeva se stesso alla guida di tale ufficio, in attesa di una nuova nomina esterna. Questo avrebbe significato che ormai ogni potere amministrativo e gestionale, tra cui commissione servizio civile 2015, bando differenziata, procedure di gare d’appalto, ecc… sarebbe stato nelle mani del sindaco e dei suoi ormai pochi fedelissimi, un vero e proprio capolavoro antidemocratico! Questa è l’immagine di un uomo solo al comando! Se questa è la sovranità popolare di cui parla Longo, lascio riflettere ai cletesi!

In questi anni ho amministrato la cosa pubblica con lealtà e senso di obiettività politica: non fermare tutto ciò avrebbe significato “abbassare la testa” e fortificare una politica clientelare che avrebbe riportato in ginocchio, ancora una volta, un’intera comunità. E le mie dimissioni, assieme a quelle degli altri cinque consiglieri, lo hanno impedito. Se la verità ora è noia…                                                                                                            #PeppiStaiSereno!

Ultima modifica il Domenica, 19 Aprile 2015 19:02
Redazione TirrenoNews

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