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Ma che cosa mangiamo? O meglio ci fanno mangiare?

Giovedì, 28 Marzo 2013 18:46 Pubblicato in Mondo

Due notizie di oggi dal web.

La prima.

Londra, carne non identificata in alcuni cibi. "Non è umana, forse è di cane"

Un nuovo scandalo arriva da Londra e potrebbe oscurare quello della carne di cavallo spacciata per manzo. Un programma della Bbc 'The Horsemeat Banquet' han sottoposto ad analisi una serie di popolari cibi da asporto, trovando ingredienti di tutti i tipi, fra cui una carne 'non identificata'. Nel programma si specifica che per lo meno non si tratta di carne umana ma potrebbe trattarsi di cane. Non è l'unica inquietante scoperta fatta dalla Bbc: alcuni hamburger di manzo in realtà di bovino contenevano solo sangue, mentre una porzione di manzo alla cinese aveva al suo interno sangue di pollo e frattaglie non meglio identificate. "Questa scoperta è a dir poco terrificante - ha detto Surinder Phull, nutrizionista del programma - non è possibile mangiare carne di cui non si conosce l'origine e che potrebbe anche contenere pericolosi batteri".

POLPETTE IKEA - Per quanto riguarda lo scandalo delle polpette Ikea, dal 15 aprile prossimo torneranno sui banconi alimentari del colosso del mobile europeo anche nei 20 negozi italiani. Dopo uno stop di qualche settimana legato alla scoperta di carne di cavallo nella loro composizione

Uno dei casi che si inserisce in quello che ormai è definito anche in Italia “Horsegate”, lo scandalo nato a febbraio dopo il ritrovamento di tracce di carne di cavallo non dichiarate fra gli ingredienti di alcune marche di lasagne precotte inglesi.

Il global manager di Ikea, Edward Mohr, ha spiegato che l’azienda si è attivata per rafforzare la tracciabilità lungo la catena alimentare che porta alla produzione delle polpettine. Nel dettaglio si tratta delle Köttbullar a base di manzo e maiale, famose tanto per il gusto quanto per la difficile digeribilità.

La seconda:

Pasqua, i carabinieri sequestrano settemila chili di alimenti

Oltre 7.000 kg prodotti tra cui paste, come ravioli, tortelloni, fiocchetti e salumi, prodotti che vengono maggiormente commercializzati nel periodo pasquale, sono stati sequestrati dai Nac, Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari nell'ambito dell'Operazione "Pasqua Sicura". In particolare i Nuclei Antifrodi Carabinieri di Roma, Parma e Salerno hanno effettuato controlli su tutto il territorio nazionale verificando l'osservanza della normativa nazionale ed europea a tutela della qualita' alimentare presso 40 imprese agricole, punti vendita della grande distribuzione organizzata, nei principali centri commerciali e nei mercati generali. I sequestri hanno riguardato oltre 7.000 kg prodotti tra cui paste, come ravioli, tortelloni, fiocchetti, etc., e salumi, prodotti che vengono maggiormente commercializzati nel periodo pasquale.

Sequestrate in provincia di Roma e Latina numerose confezioni di paste fresche ripiene che evocavano in etichetta prodotti a denominazione d'origine come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola o Mozzarella di Bufala senza le previste autorizzazioni da parte dei rispettivi Consorzi di Tutela. Le indagini dei Nuclei Antifrodi Carabinieri sulla contraffazione dei prodotti di qualita' hanno poi riguardato anche il falso Made in Italy prodotto all'estero: il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ha infatti attivato la rete di cooperazione internazionale di polizia di Interpol per contrastare la contraffazione del "Aceto Balsamico di Modena IGP" prodotto e commercializzato negli USA.

Per 224 mila euro, considerati finanziamento illecito a un parlamentare,otto mesi di carcere, cioè 1 mese ogni 28 mila euro, praticamente 933 euro al giorno.

Parliamo di Marco Milanese, ex parlamentare Pdl e già consigliere dell'allora ministro Giulio Tremonti.

Marco Milanese compra uno yatcht a prezzo gonfiato in cambio di una nomina nella galassia Enav. Arriva a metà mattina la condanna per

Ora il giudice monocratico di Roma, lo condanna ad 8 mesi

Praticamente, questa sarebbe stata la contropartita voluta dall'ex onorevole, per la nomina, da lui sponsorizzata, di Fabrizio Testa (che ora patteggia 1 mese), a presidente di Technosky, , controllata Enav.

Un modo illecito di pagare alla societa Eurotec (che si occupa di costruzione di opere civili), di un Dolphin 64 di 15 metri. 224mila euro

Nessun commento da Milanese, unico tra gli ex onorevoli - non più ricandidati - a cui però, prima della perdita dell'immunità parlamentare, era stata revocata quella richiesta d'arresto, per altra vicenda, avanzata dalla Procura di Napoli e respinta dalla Camera. "Non ho nulla da dire, non ho nulla da dire"

Patteggia ora 3 mesi anche l'ex consulente esterno di Finmeccanica, Lorenzo Cola, divenuto gola profonda di più indagini sul colosso della difesa

In sostanza il Consiglio di Stato- sezione 5 nella riunione del 26 marzo ha dichiarato che “allo stato, e nei limiti della delibazione sommaria, propria della fase cautelare, quanto affermato dal primo giudice a sostegno della propria decisione non appare superabile”.

Insomma quella di Perrotta sembra una vittoria di Pirro

In sostanza anziché inseguirsi nei vari tribunali sembra che l’amministrazione attuale abbia intenzione di revocare la precedente delibera e di adottarne un’altra che non sia attaccabile dal punto di vista formale.

Ma eccovi, integrale, la pronuncia del Consiglio di Sato;

N. 01152/2013 REG.PROV.CAU. N. 01204/2013 REG.RIC.          

REPUBBLICA ITALIANA Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso in appello numero di registro generale 1204 del 2013, proposto da:

Comune di Paola in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Oreste Morcavallo e Giovanni Spataro, con domicilio eletto presso lo Studio Morcavallo in Roma, via Arno n. 6; contro

Roberto Perrotta, Francesco Caruso, Gerardo Selvaggi, Giovanni Redavid, Franca Mannarino, Ivan Ollio, Giuseppe D'Andrea, Carlo Cassano, Carmelo Trotta, Giuseppe Melchionda, Francesco De Cesare, Roberto Cataldo, Carlo Vanzillotta, Antonella Bruno, Angelo Siciliano, Carlo Gravina, Pasquale Di Blasi, Patrizio Lombardo, Natale Cinelli, Franco Perrotta, Giovanni Politano, Raffaele Condino, Gianfranco De Luca, Giovanni Allegretto, Raffaele Grassia, Ettore Ferrigno rappresentati e difesi dall'avv. Giuseppe Pitaro, con domicilio eletto presso Maurizio De Filippo in Roma, via Filippo Corridoni n. 25;

Ministero dell'interno in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliato per legge presso i suoi uffici in Roma, via dei Portoghesi n. 12;

per la riforma dell' ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo della Calabria, sede di Catanzaro, Sezione II, n. 00062/2013, resa tra le parti, concernente dichiarazione dello stato di dissesto finanziario – mcp.

Visto l'art. 62 cod. proc. amm; Visti il ricorso in appello ed i relativi allegati; Visti gli atti della causa;

Visti gli atti di costituzione in giudizio di Roberto Perrotta e di Francesco Caruso e di Gerardo Selvaggi e di Giovanni Redavid e di Franca Mannarino e di Ivan Ollio e di Giuseppe D'Andrea e di Carlo Cassano e di Carmelo Trotta e di Giuseppe Melchionda e di Francesco De Cesare e di Roberto Cataldo e di Carlo Vanzillotta e di Antonella Bruno e di Angelo Siciliano e di Carlo Gravina e di Pasquale Di Blasi e di Patrizio Lombardo e di Natale Cinelli e di Franco Perrotta e di Ministero dell'interno;

Vista la impugnata ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale di accoglimento della domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente in primo grado;

Viste le memorie difensive;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 26 marzo 2013 il Cons. Manfredo Atzeni e uditi per le parti gli avvocati Morcavallo, Spataro e Pitaro;

Ritenuto che, allo stato, e nei limiti della delibazione sommaria, propria della fase cautelare, quanto affermato dal primo giudice a sostegno della propria decisione non appare superabile;

che la fissazione dell’udienza pubblica per la trattazione nel merito della causa di fronte al Tribunale amministrativo della Calabria, sede di Catanzaro escluda la sussistenza del paventato danno, anche alla luce della evidente confusione che comporterebbe per l’attività amministrativa la possibile successione di provvedimenti giurisdizionali di contenuto opposto;

Ritenuto che, nelle more, possa essere presa in esame la questione relativa all’applicazione dell’art. 243 bis del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

Ritenuto, in conclusione, di dover respingere l’appello cautelare;

Ritenuto che le spese della presente fase debbano essere integralmente compensate P.Q.M.

il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) respinge l'appello cautelare (Ricorso numero: 1204/2013).

Compensa integralmente spese ed onorari della presente fase cautelare.

La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 26 marzo 2013 con l'intervento dei magistrati:

Alessandro Pajno, Presidente, Francesco Caringella, Consigliere, Manfredo Atzeni, Consigliere, Estensore, Antonio Bianchi, Consigliere, Fabio Franconiero, Consigliere

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