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Redazione TirrenoNews

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La fantasia dei truffatori non ha limiti. “Totò docet”. Devono aver pensato questo le persone che sono andate e vendere pubblicità ai commercianti. Il sistema era semplice . Un giovane di 34 anni, P.P. di Corigliano è entrato nei tre esercizi commerciali e con fare gentile e con prezzi allettanti proponeva l’acquisto di pubblicità su due giornali, riuscendo a convincere i malcapitati commercianti.

Ma quando qualcuno di loro ha provato a chiamare il numero di telefono loro indicato si trovavano dall’altra parte della cornetta una persona totalmente estranea ai fatti.

Ulteriori ricerche sul web permettevano di imbattersi in un comunicato dell’azienda della quale il finto procacciatore si fingeva dipendente. Il comunicato metteva in guardia le attività commerciali da strani individui che proponevano pubblicità a nome dell’azienda ignara.

Ed è così che i commercianti hanno concordato come difendersi.

E quando due giorni fa i due truffatori sono ritornati a Trebisacce per intascare qualche assegno e magari intercettare altri clienti, ecco che uno dei commercianti, avvertiva i carabinieri della locale stazione che bloccavano uno dei “procacciatori” all’interno di un negozio, e con l’amico (S.P.P. di 42 anni, sempre di Corigliano) fuori ad attendere.

I due sono stati portati in caserma e interrogati. E dopo aver avuto conferma della totale assenza di rapporti di lavoro tra questi signori e le testate giornalistiche dichiarate, i “finti agenti pubblicitari” sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Sono i beni sequestrati dalla Dia e dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a Rocco Musolino, di 86 anni, di Gambarie d’Aspromonte, conosciuto come il “re della montagna”.

Imprese operanti nei settori dell’industria boschiva e della compravendita e locazione di beni immobili, 84 fabbricati, di cui uno a Roma, 118 terreni e conti correnti: sono i beni sequestrati dalla Dia e dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a Rocco Musolino, di 86 anni, di Gambarie d’Aspromonte, conosciuto come il “re della montagna”. Le indagini sono state avviate dai carabinieri nel 2008 dopo il tentato omicidio ai danni dello stesso Musolino, noto imprenditore nel settore dei legnami.

Dalle indagini è emerso come Musolino sia stato più volte interessato per la risoluzione di disaccordi e problemi sorti a Santo Stefano d’Aspromonte e a Reggio Calabria per via di quello che gli investigatori definiscono il “prestigio criminale di cui godeva”. Secondo l’accusa l’imprenditore avrebbe esercitato la propria attività sfruttando i legami con la ‘ndrangheta. Legami che gli avrebbero consentito di operare fino a raggiungere una posizione di sostanziale monopolio, con modalita’ di sopraffazione e intimidazione tipiche dell’impresa mafiosa, nonché sfruttando le cointeressenze in tutti gli altri settori del mondo politico, economico ed istituzionale.

Alcuni collaboratori di giustizia lo hanno indicato come personaggio di estrema importanza nell’ambito della cosca Serraino, all’interno della quale avrebbe esplicato funzioni di vertice. Secondo gli investigatori, Musolino, grazie alla vicinanza con la ‘ndrangheta avrebbe esteso la sua impresa fino ad ottenere un consistente vantaggio patrimoniale specie quando, intrattenendo rapporti economici con la Regione Calabria, ha lavorato e fornito prestazioni in cantieri in cui la presenza di esponenti delle cosche era massiccia. A Musolino e’ stato notificato un avviso di conclusione indagini per esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Stesso provvedimento è stato notificato alla sua segretaria particolare Francesca Sinicropi, di 58 anni. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati notificati avvisi di conclusione indagini anche a Saverio Pizzimenti (41), a Giuseppe Frasca (51) ed a Rocco Stilo (61) per avere aiutato Musolino ad eludere le indagini rendendo dichiarazioni false e reticenti ai carabinieri e riferendo al “re della montagna” il contenuto delle loro dichiarazioni. (ANSA)

Per Pasqua 300 mila italiani a letto.

Venerdì, 29 Marzo 2013 16:38 Pubblicato in Italia

Coda di influenza per quasi 200 mila italiani, sindromi para-influenzali per altri 100 mila.

Mentre il ciclone Thor continua a tenere lontana la primavera, saranno circa 300 mila gli italiani che passeranno il lungo week end pasquale tra letto, divano e copertina a causa del clima pazzo di queste settimane.

E' la previsione di Fabrizio Pregliasco, virologo dell'universita' degli Studi di Milano, che mette in guardia dagli sbalzi di temperatura i temerari che decideranno di sfidare il meteo per non rinunciare alle gite di Pasqua e Pasquetta. "Con le temperatura che sembrano non voler risalire - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - ci sara' un prolungamento di questa coda di influenza" che, stando all'ultimo bollettino dei medici sentinella della rete Influnet, ha colpito nell'ultima settimana monitorata circa 180 mila connazionali. Se il tempo non migliorera', quindi, "il dato potrebbe mantenersi piu' o meno costante" e alle vittime dell'influenza 'vera' si aggiungeranno quelle dei germi 'cugini': "Almeno 100 mila italiani, colpiti soprattutto da sintomi natura gastrointestinale. Anche se non mancano le forme respiratorie". Insomma, per chi nella Pasqua della crisi e della pioggia potra' permettersi una scampagnata fuori porta, il consiglio del virologo e' "come sempre quello di fare attenzione agli sbalzi termici, vestendosi a strati e attrezzandosi contro ogni possibile bizzarria meteorologica".

L'unica buona notizia e' che, sotto la furia di Thor, "le allergie non sono ancora cominciate".(Opa/Ct/Adnkronos)

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