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Francesco Gagliardi

Nato in San Pietro in Amantea.
Insegnante elementare in pensione. Ex coordinatore provinciale per l'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole elementari.
Ha frequentato l'Università Statale dell'Alabama U.S.A. Ha combattuto in Korea con U.S. Army.
Corrispondente del giornale "Il Popolo", "Giornale d'Italia", "Il Quotidiano di Roma" ora "Avvenire".
Suoi articoli sono stati pubblicati da "Oggi Famiglia", "Calabria Ora", "il Quotidiano", "Mezzoeuro", "La Provincia", "Idee per la sinistra", "Iniziativa". Consigliere comunale dal 1964 al 1970. Assessore e Vice Sindaco dal 1975 al 1985.
Ha pubblicato: Storia di San Pietro in Amantea; La Santona; Nell'Inferno di Korea; Viaggio nella memoria; Dolci e antichi ricordi; La valigia dei sogni; Paese di Maria e della Comunicazione; S.Pietro tra Storia, storie, leggende e attualità; Paese in lenta agonia.

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Strafalcione sull’asfalto

Giovedì, 05 Ottobre 2017 19:36 Pubblicato in Italia

bognaQuesta che sto per raccontarvi non è un fake news.

E’ la sacrosanta verità. Sulla tangenziale Ovest di Milano, a poca distanza del casello di Melegnano dell’Autostrada A 1, è apparsa una scritta bianca sull’asfalto e di alcuni metri a caratteri cubitali che indicava la direzione per BOLOGNIA.

Avete letto bene, amici lettori, c’era scritto proprio BOLOGNIA. Quando il telegiornale satirico di Canale 5 “Striscia la notizia” ha fatto vedere questo strafalcione sono saltato dalla poltrona. Essendo stato un maestro elementare ho accusato un lieve malore.

La scritta BOLOGNIA non è stata scritta da qualche buontempone o da qualche innamorato respinto, è stata scritta dai dipendenti dell’Autostrada del Sole che hanno rifatto la segnaletica orizzontale e credo che fra tanti ci siano alcuni che sappiano almeno scrivere correttamente.

Quando sono stati assunti hanno dovuto superare alcune prove. Qualche prova di Dettato, spero.

Ma io mi domando:- Ma questi signori hanno frequentato la scuola elementare o almeno qualche corso serale? Certamente non la vecchia scuola di una volta, ma forse la Buona scuola di oggi. Ai miei tempi i miei marmocchi non avrebbero mai scritto un errore ortografico così evidente. Ora lo strafalcione è stato corretto. E’ bastato un velo nero di catrame per coprire la “i” di troppo. Ma di errori grammaticali e ortografici, orrori e strafalcioni, sono pieni i muri dei nostri paesi e delle nostre città.

Alcuni sono stati commessi senza dubbio per fretta o distrazione, la maggior parte, però, sono figli dell’ignoranza. Eccovene alcuni: Fuori dall’Itaglia! Sei la cosa più bella che abbia mai esistito! Mi ai lasciato il segno! Io x te muoro! Entrare a d’agio, ci stanno i bambini. Zitto,zitto, quattro, quattro! Io ho stato qua.

E potrei continuare all’infinito. Basta guardare “striscia la notizia” e Cristiano Militello che ogni tanto con la sua rubrica Striscia lo striscione ci fa divertire e sorridere.

Non c’e' pace in Amantea

Venerdì, 21 Luglio 2017 16:18 Pubblicato in Calabria

arrestoStamattina, appena alzato, ho appreso da alcuni amici che la nobile e a noi tanto cara città di Amantea è, ancora una volta, catapultata nelle prime pagine dei giornali regionali.

 

 

Addirittura il telegiornale nazionale delle 13,30 RAI 1 ha dato notizia che l’ex consigliere regionale Franco La Rupa e il consigliere comunale Marcello Socievole appena eletto consigliere nella tornata elettorale dell’11 giugno scorso sono stati arrestati.

 

E immediatamente mi son venuti alla mente un bel film del 1950 con Raf Vallone e Lucia Bosè.- Non c’è pace tra gli ulivi – e il libro “I Malavoglia” di Giovanni Verga.

La notizia, come del resto tutte le brutte notizie, si è diffusa dappertutto in un baleno.

I due personaggi arrestati sono da tutti conosciuti e quindi ha suscitato un certo scalpore. E sotto gli ombrelloni, questa mattina, non si faceva altro che parlare della bomba ad orologeria che ancora una volta si è abbattuta sulla città che appena un mese fa aveva rinnovato il suo consiglio comunale e eletto a gran maggioranza il Sindaco Mario Pizzini, che fino a prova contraria è estraneo ai fatti contestati agli indagati.

 

Ed ora tutti a chiedersi: Mario che farà? Si dimetterà?

Il consigliere del Movimento 5 Stelle la sig.ra Menichini, candidata e sconfitta alle ultime elezioni amministrative, ha chiesto ufficialmente su Facebook le dimissioni del Sindaco perché Marcello Socievole è un consigliere comunale e fa parte della maggioranza che governa attualmente la città.

 

 

Ma di grazia cosa centra il Sindaco. E’ stato iscritto nel registro degli indagati?

Ha commesso qualche reato? No. E allora perché dovrebbe dimettersi, per fare piacere all’opposizione e darle ancora una volta la possibilità di partecipare alle elezioni sperando che questa volta gli elettori di Amantea, ritenendo colpevole l’attuale Giunta e l’attuale maggioranza dei reati contestati agli imputati, sceglierebbero la Sig.ra Menichini nuovo Sindaco ribaltando il risultato dell’11 giugno scorso.

Dei reati contestati dagli inquirenti a La Rupa e a Socievole dovranno rispondere solo e soltanto loro. Fino a prova contraria il Sindaco non è implicato in questa triste faccenda e quindi deve restare al suo posto perché democraticamente eletto. E poi affidare la città ancora una volta e ad appena un mese ad un nuovo commissario prefettizio sarebbe l’inizio della fine, una sciagura immensa, con risvolti politici amministrativi incalcolabili.

 

Gli arresti di stamattina hanno destato un certo scalpore fino ad un certo punto anche perché per Franco La Rupa quello di oggi non è il primo episodio eclatante, coinvolto in alcune inchieste in passato e poi clamorosamente assolto dalle pesanti accuse.

Ecco perché questa ennesima bufera giudiziaria mi riporta alla mente il film e il libro menzionato.

Non c’è pace in Amantea e ad albero caduto accetta, accetta.

Com’era ampiamente prevedibile senza aspettare il giudizio finale della Magistratura tutti a chiedere la condanna degli imputati e la testa del Sindaco.

Allora è vero quello che ha scritto il Verga:- Ad albero caduto ci vuole, come si suol dire, una bella “gaccia”.

Cosa succederà alla Giunta Pizzino passata la bufera, si è domandato Tirreno News. Nulla succederà. Noi continueremo a fare regolarmente i bagni perché in questi giorni l’acqua del mare è limpidissima e la sera guarderemo la televisione come del resto fanno tutti.

Ed i cari amici della cartolibreria Campaiola che con cura avevano preparato la festa del 21 luglio potranno scendere in piazza a fare baldoria e a divertirsi perché “ciuoti” ce ne siamo ancora tanti in circolazione.

 

Riprendiamo il nostro normale lavoro e le nostre normali abitudini.

Fra giorni calerà il silenzio su questa triste vicenda e nessuno ne parlerà e nessuno vorrà dire il perché sia potuto accadere questa tragedia.

Il tempo cancellerà ogni cosa. Ed ora possiamo andare al bar a sorbirci un buon cynar contro il logorio della vita moderna. Salute!

Manifesti blasfemi a Roma su Cristo e Maria

Domenica, 02 Luglio 2017 10:12 Pubblicato in Italia


eccehomoMentre noi, qui, in San Pietro in Amantea, ci accingiamo a festeggiare la Vergine Maria, col meraviglioso titolo di Madonna delle Grazie, a Roma, anno del Signore 2017, 1 luglio, pensiline dell’ATAC, compaiono decine di manifesti blasfemi mai visti primi nella città eterna
.

 

I manifesti blasfemi apparsi sotto le pensiline dell’ATAC; Azienda del trasporto pubblico, hanno creato a Roma un grande scandalo. Tutti i giornali ne hanno parlato e hanno sollevato una marea di proteste.

 

Cosa c’erano disegnati e cosa c’era scritto in quei manifesti così provocatori e blasfemi? C’era ritratto Gesù, il figlio di Dio, nostro Signore, con il pene in erezione davanti ad un bambino e la Madonna, la Vergine Maria, definita – Immacolata in vitro.

 

Incinta grazie all’utero in affitto-. Ancora nessuno degli autori della bravata palesemente provocatoria ha rivendicato il vile gesto a dire il vero di cattivo gusto.

Tutti hanno protestato perché quei manifesti sono altamente offensivi verso milioni di persone, non solo italiane ma di tutto il mondo, che professano la fede cattolica,

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E se l’ATAC abbia consentito all’affissione dei manifesti dentro le teche predisposte per la pubblicità il dirigente responsabile di questa squallida vicenda dovrebbe per lo meno essere allontanato immediatamente.

Ma l’ATAC si è subito dissociata, nessuna autorizzazione è stata concessa. I manifesti sono stati affissi nelle teche abusivamente, tanto è vero che la società che gestisce le affissioni ha presentato denuncia all’autorità giudiziaria. Immediatamente ha provveduto ad oscurare quelle scritte blasfeme.

Non è la prima volta che ci dobbiamo occupare di queste iniziative blasfeme avvenute dentro i confini della Capitale d’Italia. Una vicenda che farà certamente discutere perché certamente gli autori appartengono ad uno schieramento politico ed i manifesti, ovviamente, hanno un risvolto politico.

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