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La Calabria, si sa, è la Patria di tantissimi prodotti agricoli di straordinaria qualità.

Tra questi è nota la famosa Cipolla rossa dolce, che dopo l’Olio è quella che raggiunge la massima quantità prodotta.

 

Forse occorre dire “era” alla luce delle continue scoperte di piantagioni di cannabis

L’ultima piantagione conteneva 41.660 piante di cannabis di varie dimensioni.

E’ stata trovata al confine tra Lamezia Terme e Acconia di Curinga, in località “Mucata”.

Dopo prolungati servizi di osservazione e di mirati accertamenti svolti nei giorni scorsi, i carabinieri hanno individuato diverse serre all’interno delle quali erano coltivate migliaia di piante di cannabis indica.

L’operazione è stata eseguita nel corso della mattinata dell’8 agosto, quando, i militari della Compagnia di Girifalco (nello specifico i militari della Stazione CC di Curinga e quelli del Nucleo Operativo), hanno scoperto la piantagione.

In particolare, i Carabinieri, in una zona da oggetto di analoghi interventi in passato, hanno focalizzato l’attenzione su un’azienda agricola, di proprietà di un 60enne originario di Maida, C.A., incensurato, dopo aver notato i “movimenti sospetti” del titolare e la presenza, in mezzo alle altre colture, di 5 serre di grandi dimensioni.

I sospetti dei militari sono risultati fondati quando, alle prime luci di ieri, il proprietario giunto presso i terreni è stato sorpreso dagli stessi intento ad azionare i sistemi di irrigazione delle serre all’interno delle quali (in tre di esse) venivano rinvenute 41.660 piante di cannabis di varie dimensioni.  

L’uomo, immediatamente bloccato e sottoposto a perquisizione personale, è stato anche trovato in possesso di un dispositivo elettronico utilizzato per captare l’eventuale presenza di sistemi audio-video (microspie e/o telecamere). C.A., quindi, appurata la mancanza di alcun genere di autorizzazione alla coltivazione della cannabis rinvenuta e constatata, da un preliminare accertamento speditivo, la presenza del principio attivo del THC nelle piante, è stato tratto in arresto per illecita coltivazione dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente e su disposizione del PM di turno della Procura di Lamezia Terme associato al carcere di Catanzaro dove si trova in attesa della convalida dell’arresto da parte del Gip.

I militari, inoltre, hanno sottoposto a sequestro l’intera area e, su disposizione dell’AG, estirpato e distrutto le migliaia di piante rinvenute (operazione che ha richiesto l’intero arco della giornata) prelevando alcuni campioni da sottoporre ai successivi accertamenti medico legali.

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Un incendio si è propagato in una cucina di una casa nelle vicinanze del Villaggio del Golfo nel comune di Nocera Terinese.

Le fiamme, che hanno interessato la cucina della villetta, hanno finito per annerire le pareti della cucina.

 

 

É stata probabilmente una perdita di gas dalla tubazione che collega la cucina alla bombola di gpl la causa del rogo divampato questa mattina nei pressi di Villaggio del Golfo nel comune di Nocera Terinese.

La cucina con forno elettrico è invece stata completamente distrutta.

Sul posto a sedare le fiamme i vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme con supporto di autobotte.

Nell’abitazione al momento dell’incendio c’era una famiglia composta da cinque persone che fortunatamente non hanno riportato ferite.

7 agosto 2018

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Dopo oltre cinque mesi dalla richiesta d’incontro inviata al presidente della giunta Mario Oliverio da parte di Cia, Confagricoltura e Copagri per chiedere risposte concrete sui danni da fauna selvatica (cinghiali) ecco che, finalmente, il 1° agosto l’incontro si è tenuto presso il dipartimento Agricoltura della Regione Calabria.

Per Confagricoltura Erano presenti il presidente regionale Alberto Statti, il direttore regionale Angelo Politi e il presidente provinciale di Catanzaro Walter Placida;

per la Cia Nicola Monteleone componente la giunta regionale e vicepresidente di Cia Calabria Sud; per Copagri il presidente regionale Luigi Iemma.

Hanno partecipato anche alcuni dirigenti del Comitato di contenimento cinghiali guidati dal presidente Eugenio Fristachi.

Per la Regione era presente Lorenzo Vitari, assenti i rappresentanti istituzionali.

Durante l’incontro è stato ricordato che il problema è nato quando, al fine di soddisfare le richieste provenienti dal mondo venatorio, sono state effettuate ripetute campagne di immissioni, in particolare cinghiali di specie alloctone, aventi dimensioni e prolificità elevate in territori dove il cinghiale non è mai esistito.

Una follia!

Ora i cinghiali sono diventati talmente tanti che stanno invadendo anche le città , le spiagge, le strade.

E stanno producendo danni gravissimi ai terreni agricoli ed ai prodotti agricoli.

Oltre ai danni, i rappresentanti di Cia, Confagricoltura e Copagri, hanno espresso molta preoccupazione per il settore zootecnico poiché diversi cinghiali abbattuti sono risultati affetti da tubercolosi, in base a quanto accertato dai servizi veterinari, malattia che è facilmente trasmissibile agli altri animali ed anche all’uomo; essendo il cinghiale animale selvatico e in continuo movimento, è assai probabile la diffusione territoriale della malattia.

Ciò sarebbe catastrofico per il settore zootecnico calabrese.

Per tutti resta la unica soluzione della autodifesa da parte degli agricoltori quando i cinghiali invadano i propri fondi e da parte delle Forze dell’ordine per tutti gli altri che invadano strade ed aree pubbliche

La regione invece dorme o quantomeno assume un atteggiamento soft, totalmente diplomatico.

Nientemeno solo adesso dicono che la loro “ pazienza sta finendo visto che dopo anni nessun provvedimento è stato adottato e quello che è stato fatto non ha prodotto nessun risultato” per cui in assenza di provvedimenti efficaci, nelle prossime settimane, saremo costretti a mettere in atto azioni di protesta”

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