L’Assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano intervenendo in aula nel corso della discussione sull’emergenza rifiuti in Calabria ha dichiarato:
''Quindici anni di commissariamento del settore sono un periodo troppo lungo rispetto ai risultati ottenuti. Sono due gli aspetti della crisi del sistema dei rifiuti. Il primo è legato agli scarsi effetti delle politiche di riduzione dei rifiuti, legati ancora ad una bassa percentuale di raccolta differenziata. In secondo luogo un sistema tecnologico pubblico degli impianti, non in linea con i parametri delle moderne esigenze e che risulta incompleto. In passato tutti i Comuni avevano una propria discarica. Oggi si è passato da un eccesso ad un altro, in nessun Comune si vorrebbe una discarica perché ogni qualvolta si parla di questo servizio o di impianti tecnologici, si mettono in campo contrapposizioni di sigle ambientaliste e di movimenti civici che ne ostacolano la realizzazione. Quando ci siamo insediati già nel luglio 2010, abbiamo chiesto al Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'avocazione della gestione commissariale, per poterne condividere politiche e scelte con gli enti territoriali. Nel mese di novembre del 2011, abbiamo chiesto la chiusura della stagione commissariale che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha accolto formalmente a decorrere dal 01/01/2012, prorogando, altresì, di un altro anno il Commissariamento anche se in gestione ordinaria. Abbiamo già pronta una legge di riordino del settore per definire gli ambiti, per come disposto dalla legge nazionale sui servizi pubblici locali, l’orientamento della Regione è quello di riordinare il sistema dei rifiuti in ambiti territoriali ottimali su base provinciale, visti anche i risultati negativi della suddivisione in tre macro aree (nord, centro, sud).
Nello stesso tempo la Regione è pronta con un piano di interventi infrastrutturali che utilizzeranno un Apq con 18 milioni di euro per far partire da subito gli interventi per l’implementazione dell’impianto di selezione e trattamento, nonché la discarica annessa presso il sito di Alli a Catanzaro; la realizzazione di una discarica con impianto di recupero energetico da bio-gas nel territorio di Lago (CS); la progettazione definitiva di una discarica nel territorio di Terranova da Sibari (CS). Inoltre con la rimodulazione dei fondi Por 2007/2013 sono state individuate le risorse per la realizzazione di un impianto tecnologico di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata, nonché recupero energetico, nel territorio di Rende (CS), così da completare ed equilibrare il sistema impiantistico in Calabria, considerato che da oltre dieci anni non vi è stata alcuna programmazione per infrastrutturare il territorio cosentino. Una situazione che ha fatto gravare il peso della produzione dei rifiuti di quel territorio, sugli impianti di altri territorio, prima crotonesi e poi catanzaresi”.
La utilizzazione della discarica di Lago permetterà forti economie nei trasporto.
Speriamo di non avere puzza!
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato il ricorso presentato da Davide Gravina, ex sindaco di Fuscaldo, insieme a Settimio Trotta, Innocenzo Scarlato, Elio Zicarelli, Nicola Cariolo ed Ercole Petrone nei confronti del Comune di Fuscaldo, attualmente presieduto dal suo successore Gianfranco Ramundo.
Gravina e gli altri ricorrenti erano difesi dagli avv. Oreste ed Achille Morcavallo.
Il comune di Fuscaldo, invece, era difeso dall'avv. Alfredo Gualtieri
Il gruppo di opposizione e alcuni cittadini chiedevano l'annullamento della deliberazione comunale del 31 ottobre 2011, sulla "Dichiarazione dello stato di dissesto finanziario; della deliberazione n. 35 del 31/10/2011, avente ad oggetto il "Riconoscimento debiti fuori bilancio"; - e di ogni altro atto e/o provvedimento connesso, consequenziale e/o presupposto, comunque lesivo degli interessi dei ricorrenti.
Per il Tar, quindi, la procedura seguita dall'amministrazione comunale è stata corretta. Nulla di fatto quindi per Davide Gravina, che ha visto franare almeno in sede Tar, il teorema contro il dissesto del Comune da lui amministrato in precedenza. Sono state accertate le ragioni e la fondatezza economica dell'attuale regime di dissesto economico del Comune di Fuscaldo. “I dati relativi al recupero dell'evasione tributaria – scrive il Tar - evidenziano totale assenza di concrete riscossioni”, si specifica in seguito, nella sentenza stessa che, appunto nel 2008, con riferimento all'Ici “A fronte di una previsione di recupero evasione per euro 500.000, sono state riscosse entrate per sole 24.973”. L'attuale sindaco Gianfranco Ramundo afferma in merito: “Eravamo certi di questo risultato” e puntualizza: “Ciò malgrado le voci di dubbia provenienza che, nei giorni scorsi, profetizzavano un esito opposto della sentenza. Continueremo a procedere sul principio della legittimità.
Ecco la sentenza:
La minoranza di Fuscaldo è pronta a fare ricorso al Consiglio di Stato. Ecco cosa ha dichiarato. «In merito alla sentenza vertente sul nostro ricorso avverso alla dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Fuscaldo, che il Tribunale amministrativo di Catanzaro ha elargito, è sottinteso l'ampio e totale rispetto nei confronti della stessa. Una sentenza che sicuramente ci lascia amareggiati ed insoddisfatti, ma che intendiamo rispettare pienamente. Sulla vicenda, ad ogni modo, tenendo in considerazione la documentazione in nostro possesso e rifacendoci a quella che è la realtà amministrativa di Fuscaldo, ci sentiamo in dovere, anche e soprattutto nei confronti dei cittadini, di proseguire il nostro percorso, che ben presto ci vedrà bussare alla porta del Consiglio di Stato, per ottenere giustizia sulla vicenda. Crediamo più che opportuno ed indispensabile, infatti, fugare ogni dubbio e chiarire, sempre e comunque nelle sedi opportune, le varie posizioni ed eventuali responsabilità, ammesso ce ne siano. Restiamo in ogni caso fiduciosi verso l'operato degli organi che sono stati e che saranno chiamati a giudicare e ad esprimersi e, nei prossimi giorni, come da nostro costume e consuetudine, ci confronteremo con la cittadinanza».
E’ Aiello Calabro il comune della Calabria in cui Pierluigi Bersani ha ottenuto il maggior numero dei consensi alle primarie del centrosinistra svoltesi domenica scorsa in tutto il Paese.
Su 506 votanti, infatti, il Segretario nazionale del Pd ha ottenuto 488 voti pari al 96,44%.
Il suo avversario, Matteo Renzi, ne ha ottenuto, invece, solo 15. Tre sono state le schede nulle.
Soddisfatto il sindaco Franco Iacucci, che è anche capostruttura dello staff della presidenza di Mario Oliverio alla Provincia di Cosenza.
Quest’ultimo, come è noto, è stato il primo tra gli esponenti politici calabresi ad aver sottoscritto, insieme ad altri cento amministratori italiani, l’appello pubblico a sostegno di Pier Luigi Bersani per la premiership del centrosinistra e ad essersi “speso” senza risparmio di energie in queste ultime settimane a favore del segretario nazionale del Pd, prima e dopo il ballottaggio, promuovendo incontri e iniziative in tantissimi comuni della Calabria e della provincia di Cosenza.
“Questo straordinario risultato -ha affermato Iacucci a chiusura delle urne- è il frutto di un rapporto intenso e sincero che Bersani ha instaurato con la Calabria e con il Mezzogiorno d’Italia. Per la prima volta il segretario di un partito nazionale è stato il primo firmatario di una mozione dedicata alla Calabria e, per la prima volta, una Conferenza Nazionale sul Mezzogiorno si è tenuta nella nostra regione. Sono segnali chiari, questi, di un’attenzione particolare verso una parte dell’Italia che, per troppo tempo, è stata fortemente mortificata e penalizzata da Berlusconi e dai suoi governi e che ora, con Bersani candidato alla guida del governo del Paese, vuole giocare un ruolo di primo piano”.
“Quando si fa “squadra” e si lavora in simbiosi come abbiamo fatto con il presidente Oliverio ed insieme a tanti sindaci della Calabria e della provincia di Cosenza –ha concluso il sindaco di Aiello Calabro- i risultati non si lasciano attendere. Arrivano sempre copiosi e, a volte, come in questo caso, superano anche ogni immaginazione.
Iacucci sa che Bersani nel suo paese di Bettola ha avuto solo 241 voti contro i 28 di Renzi, raggiungendo una percentuale pari all’89,60 % , cioè ben il 6,84 % meno che ad Aiello. Il che la dice lunga sulla diversa capacità di fare “squadra”