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Ricordate Don Abbondio? Di lui Manzoni scrive:

[...] Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro. »

E di lui, uomo codardo, pigro e schivo, che si sottrae davanti ai pur minimi problemi della vita, racconta che:

« ...proseguiva il suo cammino, guardando a terra e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano d'inciampo nel sentiero... egli, continuò a leggere tratti del suo salmo e si fermava... dopo alcuni tratti egli si fermava e lo leggeva»

Poi incontrò i bravi di Don Rodrigo che all'orecchio, ma in tono solenne di comando,gli dissero :

« Or bene,questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai." »

Così riferendosi alla discarica di lago alcuni aiellesi dicono: “Questa discarica non s’ha da fare, né domani, né mai”

Ecco il loro comunicato stampa:

“Desta sempre più preoccupazione tra la popolazione aiellese la realizzazione della discarica all’interno del Comune di Lago, ma territorialmente più vicina alla nostra comunità, che diventa sempre più imminente. In località Giani, lo ricordiamo, sarà realizzata una discarica enorme si circa 400000 mc. Per tale ragione, nel corso dell’ultimo consiglio comunale ci siamo fatti portavoce di questo clima di forte angoscia che attraversa i nostri concittadini,- giustificato dal fatto che ormai è chiaro tra la comunità scientifica che la presenza di una discarica aumenterebbe i fattori di rischio per la salute-, chiedendo al primo cittadino di lavorare insieme affinchè la discarica non si faccia.

Siamo sempre più convinti del fatto, che in un territorio già violentato dal punto di vista ambientale e balzato più volte alla cronaca nazionale per la questione della vallata dell’Oliva, la presenza di una discarica peggiorerebbe una situazione già precaria per la salute delle popolazioni residenti.

Non siamo rimasti soddisfatti invece dalla risposta del primo cittadino, il quale al nostro invito ha risposto che avrebbe dovuto approfondire la situazione. Non è accettabile che, dal momento che la discarica territorialmente è vicinissima al nostro comune, dopo due anni di dibattiti sulla vicenda, il Sindaco di Aiello Calabro non si sia ancora documentato sullo stato della cosa, verificando in maniera oculata se la presenza della discarica potesse costituire un pericolo per la salute dei propri concittadini. Per l’ennesima volta questa amministrazione dimostra di avere una scarsa considerazione dei temi che riguardano l’ambiente e la sua tutela e di conseguenza della salute dei cittadini.

Ci auguriamo che le altre forze politiche presenti sul territorio, insieme alle associazioni, cui va il nostro plauso incondizionato per il lavoro che stanno facendo, ed ai cittadini si adoperino per evitare che il nostro territorio subisca l’ennesima violenza”.

Non solo don Abbondio, ma ci ritornano alla mente anche gli “untori”, cioè i diffusori della peste.

Alla fine degli anni Venti del Seicento la Lombardia fu sconvolta da un'epidemia di peste, che causò tra la popolazione moltissime morti. La credenza popolare man mano diffusa attribuì l'origine della 'strage' alle unzioni, opera di uomini, gli untori, che avrebbero propalato il contagio ungendo le case dei milanesi con particolari misture velenose, capaci di provocare la peste. Si identificano i presunti colpevoli di una simile nefandezza e si giunge a un processo che, celebrato nel 1630 secondo le peculiarità del processo di diritto comune di tipo inquisitorio, fondato sul sistema delle prove legali, vede il largo impiego delle testimonianze e insieme il loro uso 'deviante' per raggiungere comunque una verità processuale. Si analizzano perciò nel saggio le testimonianze raccolte, conservate fino a noi dalle fonti dell'epoca e oggetto delle ricostruzioni delle settecentesche 'Osservazioni sulla tortura', dovute alla penna di Pietro Verri, e dell'ottocentesca Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni: è facile rilevarne la loro sostanza non probante secondo canoni moderni e insieme il loro effetto devastante ai fini delle condanne capitali poi eseguite, tristemente note e ricordate nei secoli ai milanesi dal monumento della Colonna infame.

Uomini giustiziati sulla base di credenze popolari che il tempo sconfessò totalmente.

Già ma come sconfessare le credenze popolari? Come dare saggezza e cultura al popolo?

Ci sovviene ancora una volta un grande, Dante Alighieri quando nel suo canto XXVI dell’Inferno tratta dei condottieri e politici orditori di frode ossia di coloro che non agirono con le armi e con il coraggio personale ma con l'acutezza spregiudicata dell'ingegno.

Considerate la vostra semenza:

fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza". »

Un inseguimento inutile se ancora oggi si suggerisce come soluzione quella di gettare la spazzatura di Aiello lontano da Aiello , magari nel letto del fiume di Oliva!.

E questo perché la spazzatura è pericolosa per la salute degli Aiellesi.

Già ! Tutti gli altri che ricevono la detta spazzatura possono anche morire!

Ah, complimenti a Fenice Bossio!

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Serra d’Aiello. La notizia sembra attendibile, fortemente attendibile.

Infatti l’alternativa è la chiusura dei pochissimi esercizi commerciali ancora esistenti, per fortuna, nel piccolo paesino della costa tirrenica calabrese, alle spalle di Campora San Giovanni , un tempo famoso per essere la sede dell’Istituto Papa Giovanni XXIII, la Fiat del Sud.

Non abbiamo materialmente( ancora) visto gli atti ma ci viene segnalato da fonte autorevole che questo paesino avrebbe forse la più alta tariffa TARES a mq d’Italia.

Qualcosa che si aggira tra i 28 euro al mq degli esercizi alimentari, macellerie,salumerie, i 31 euro al mq di ortofrutta e pescherie, fiori, piante e pizza al taglio ed i 39 di esercizi pubblici

Cioè per un negozio di alimenti di 100 mq verrebbe richiesta una tares di 2800 euro, cioè quasi 8 euro al giorno compresi quelli di chiusura.

E per un bar gli euro superano i 10 per ogni giorno, sempre compresi quelli di chiusura settimanale. Siamo cioè a 325 euro al mese. Più di un fitto mensile!.

Le cifre sono state tratte dalla delibera del consiglio comunale n 24 del 6.11.2013.

Nella delibera si legge, secondo le indicazioni dei nostri referenti, che le tariffe sono state determinate sulla base del Piano finanziario allegato al regolamento comunale

Il problema è che il regolamento non risulta accessibile sul sito del comune di Serra d’Aiello.

Da qui la protesta e la richiesta di chiarimenti che potrebbe avvenire anche oggi 17 dicembre e che se non avverrà darà luogo ad azioni di protesta in consiglio.

Si impone che sia chiarito dall’ente come si sia giunti a tariffe altissime come quelle indicate.

Trattandosi di un tributo si impone un equilibrato rapporto tra la produzione dei rifiuti e la tariffa stessa tanto più se gli esercizi interessati effettuato la raccolta differenziata .

Se non si rileverà tale equilibrio ci si potrebbe trovare di fronte ad una tassa e non ad un tributo sul servizio RSU

Alla tares poi si aggiunge la tariffa per servizi indivisibili pari ad euro 0,30 per ogni mq di abitazione.

Ed allora non essendo ancora noto quasi niente del piano finanziario e non essendo come per legge accessibile il regolamento della Tares , le manifestate reazioni che non finiranno nella presenza in consiglio ma probabilmente sfoceranno in azioni di più intensa e forte tutela

Vi faremo sapere

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Abbiamo ricevuto e letto un altro “saggio” socio-politico di Peppe Furano. Lo riteniamo di notevole interesse e vi invitiamo a leggere. Sullo stesso se volete potete aprire un dibattito. Noi ci siamo!

“Dopo la eclatante vittoria di Renzi nelle primarie mi incontro con ex compagni con i quali ho condiviso le battaglie, come militanti del PCI, negli anni ‘70 e ’80. Molti di loro hanno votato Renzi e sono entusiasti del nuovo corso. Premesso che nel 2013 non ho votato PD,che non ho votato alle primarie e che non ho né argomenti né voglia di fare l’avvocato difensore dei perdenti. Che addirittura sono assolutamente d’accordo con Renzi che nel suo primo discorso ha detto che l’Italia ha avuto, in questi ultimi 20-25 anni, la peggiore classe politica dell’occidente (quelli di sinistra inclusi). (Solo en passant vorrei ricordare a Renzi e a molti dei suoi che da almeno 15 anni fanno parte di quella pessima classe politica anche se in seconda fila, ma una seconda importante!).

Penso che nessuno può avere nostalgia di una classe politica di sinistra che ha introdotto la Bassanini, rendendo, tra l’altro, i consigli comunali dei puri ornamenti,che ha modificato il titolo V della Costituzione(per inseguire Bossi!) avviando lo sperpero e gli abusi delle regioni,che ha calpestato le più elementari regole democratiche introducendo sotto altro nome il finanziamento ai partiti che i cittadini avevano abolito con un referendum nel 1993 con il 93% dei consensi,che si è tenuto per 8 anni il Porcellum,che si è costruito per essa stessa e i suoi clienti privilegi cafoni che sono fuori dal pur minimo senso civile,democratico e di giustizia,che ha contribuito a fare dell'Italia il paese più corrotto dei paesi più sviluppati,che ha alimentato un sistema di clientele che assegna posti e incarichi solo agli amici degli amici in spregio al pur minimo rispetto del merito,che ha distrutto le speranze del futuro di una generazione.

E come non essere d’accordo con Renzi quando dice “prima tocchiamo i nostri privilegi,prima abbattiamo i costi assurdi della politica e poi passiamo ad altro”.

Cose di buon senso che non sono esclusive della sinistra,ma che dall’irrompere sulla scena del M5S oramai le adottano tutti a destra e a sinistra (la Meloni di “Fratelli d'Italia” su questi temi forse è più radicale di Renzi!).

Ma sarebbe bello che anche Renzi, in attesa della norma,facesse fare da subito ai suoi deputati,senatori e consiglieri regionali quello che Grillo fa fare ai suoi,dimezzarsi lo stipendio e rinunciare al finanziamento pubblico! (Ma purtroppo parlano di abolizione del finanziamento pubblico quando ci sarà ancora fino al 2107 e per il dopo si inventano il 2 per mille e le detrazioni!)

Ma pur tutto questo stante non ho nessun entusiasmo per questa vittoria e anzi sono triste (tristezza ideale e sociale!) e mi sento ancor più, e forse definitivamente, idealmente orfano, perché sento che la vittoria di Renzi mette fine alla storia iniziata nel 1921.

Il PD nasce dalla fusione di DS e Margherita discendenti l’uno del PCI l’altro della DC,con i DS in maggioranza!

In meno di 10 anni i discendenti della DC fanno cappotto e penso che chiudono definitivamente in Italia la storia e la tradizione socialista!

Oggi:Renzi segretario del PD,Letta primo ministro con vice Alfano! Domani forse Prodi presidente della Repubblica!

Quante volte,facendo scongiuri, dicevamo “Speriamo che non ci capiterà di morire democristiani!” E invece la profezia scongiurata si è avverata!

L'Italia che dal primo dopo-guerra fino al 1990,unico caso in Europa, ha avuto il partito comunista sempre di gran lunga più grande del partito socialista o socialdemocratico,oggi è l’unico paese che non ha un grande partito nel gruppo del Partito Socialista Europeo.

L’iscrizione al gruppo del partito socialista europeo c’era nel programma di Cuperlo non c’era in quello di Renzi e non penso che sia negli orizzonti dei vincitori.

E allora perché la tristezza?

Io sono un laico e socialista.

Laico nel semplice significato che pur prendendo atto del grande mistero dell’universo e dell’uomo,mistero che vivo dentro la mia intimità, non assegno all’universo, alla vita e al loro senso significati escatologici e chiedo e pretendo, con tutte le mie forze, che le leggi e le norme che regolano i rapporti e la vita degli uomini in una società debbano essere assolutamente indipendenti e non condizionati da qualsiasi credo o fede.

Socialista nel semplice significato che sia pure lontano anni luce da utopie sconfitte dalla storia,che sognavano società di eguali, sia indispensabile nella società di porsi costantemente il problema della diseguaglianza accettabile, dei meccanismi e delle regole della produzione, del consumo e dei rapporti di potere tra governati e governanti e tra gli uomini.

Se ritengo legittimo che non abbia più senso pensare che in una società si possa tutti indossare la stessa casacca o pensare di abolire la proprietà di strumenti e cose,ritengo comunque che sia attuale e sensato che di fronte a una società e a un capitalismo moderno che permettono al 10% della popolazione di avere oltre il 60% delle risorse, che permette a pochi di avere retribuzioni e/o pensioni 100-400 volte superiori alle retribuzioni e alle pensioni minime (quale differenza rispetto ai privilegi della nobiltà dei tempi passati?), sia assolutamente indispensabile un movimento,una forza politica che si ponga nei confronti di tale sistema economico in modo critico e nell’ottica di un riequilibrio se non di un superamento di tali storture.

E ancora, che di fronte alla povertà e alla disoccupazione sia veramente irrazionale predicare,come fanno tutti, che l’unica soluzione sia la crescita, cioè aumentare la produzione (più macchine,telefoni ecc.) e più consumi.

Io non sono un economista, ma per quel poco di fisica che ho imparato so per certo che in un sistema finito e chiuso non può esistere una variabile, che rappresenti una grandezza reale, che possa crescere all’infinito! E la terra è un sistema finito!

L’orizzonte del socialismo deve prefigurare la modifica delle regole della produzione, dei consumi ,una redistribuzione immediata della ricchezza oggi esistente in modo che la diseguaglianza , collegata in modo chiaro al merito, sia più umana e accettabile!

La vittoria di Renzi può rispondere a queste mie esigenze ideali e culturali? Penso proprio di no!Renzi e i suoi hanno combattuto,in modo democraticamente legittimo, una battaglia per sostituire e sostituirsi a una classe dirigente. Forse qualcosa di nuovo sul fronte dei costi della politica e delle riforme istituzionale sarà fatto e questo è sicuramente cosa buona.

Ma questa nuova classe politica del PD non penso che si muoverà dentro gli orizzonti di un socialismo moderno nel senso di forza politica attenta al riequilibrio dei poteri tra governati e governanti, alle diseguaglianze e alla continua ricerca della loro riduzione per “portare avanti quelli che sono nati indietro”.

L’Italia sarà l’unico paese in europa politicamente americano,con un partito democratico che dovrebbe raccogliere gli ideali e le aspirazioni della sinistra che non solo non sarà iscritto nel gruppo del Partito Socialista Europeo ma che molto più di ieri, molti suoi alti dirigenti diranno che loro non hanno niente a che fare con il socialismo!

Nella tristezza, a volte, si accende un lumicino di speranza quando sento parlare i Maio, Battista, Taverna e tanti altri giovani del M5S che al netto di esagerazioni e di tante cose che lasciano perplessi si presentano come facce pulite, fuori dagli schemi logori del politichese e autenticamente rivoluzionari!

Peppe Furano

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