Riceviamo e pubblichiamo “La bolletta dell’acqua è illegittima.
La deficitaria gestione del servizio idrico in Calabria, è stata affidata per i prossimi 30 anni alla
So.Ri.Cal. SpA - Società Risorse Idriche Calabresi, una società mista pubblico-privata con il 53,5% del capitale sociale di proprietà della Regione Calabria ed il restante 46,5% della società francese “Veolià”, quest'ultima lapiù grande multinazionale al mondo nella gestione dell’acqua. Secondo quanto stabilito dalle leggi attualmente in vigore, entro il 2015, il capitale della So.Ri.Cal. SpA potrebbe diventare a maggioranza privata peggiorando la situazione per i cittadini consumatori che, oltre a veder salire l’importo delle tariffe, potrebbero vedersi sospeso il servizio di fornituradell’acqua nel caso non riuscisse a pagare le esose bollette, come già successo in altre regioni d’Italia. La So.Ri.Cal. S.p.A. gestisce solo la prima fase del servizio idrico, quella più remunerativa, fatturando ai Comuni la quantità di acqua che arriva dalla sorgente fino ai serbatoicomunali. A causa delle enormi perdite nelle reti di distribuzione, l’acqua che arriva complessivamente nelle nostre abitazioni è la metà di quella che è erogata dal serbatoio e che il Comune deve pagare alla So.Ri.Cal. SpA. Pertanto, in sosta nza, i cittadini devono pagare il doppio dell’acqua che consumano. Poi ci sono i mutui contratti dalla So.Ri.Cal. SpA per 240 milioni di euro per i quali non è definita la somma di estinzione e che saranno pagati ovviamente dai cittadini. Per questo, noi del Movimento 5 Stelle di Amantea, lo ripetiamo ancora una volta: non si possono fare profitti sull'acqua.
Ad avvalorare la nostra posizione vi è stabilito dal Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che
i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfi ate e non rispettano la volontà referendaria aspre sa da 27 milioni di persone. L'Autorità per l'Energia Elettriche ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva chiesto un parer e al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta. Quello che i cittadini hannopagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per contrastare l a violazione democratica. Oggi, questa sentenza rafforza a necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG (Au torità Energia Elettrica e Gas) nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie. Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico pubblico e fuori dalle logiche di mercato. La mobilitazione contro la “nuova” tariffa AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunal i. Oggi con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.
Movimento 5 Stelle Amantea
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