La commedia di Scopelliti sulla sanità è finita.
Il direttore generale della programmazione sanitaria, Francesco Bevere, ribadisce l'esigenza «del comportamento collaborativo tra struttura regionale, commissario e sub-commissari» e chiede «di ricevere la documentazione sottoscritta dalla struttura commissariale nella sua interezza».
Si riferisce al fatto che è stato il sub-commissario Luciano Pezzi a trasmettere la legge 12/2013, detta “salva precari” precisando che «“i sub-commissari” non hanno avuto alcun ruolo nella stesura della stessa”».
In sostanza lo stesso Pezzi e Luigi D'Elia in questo modo dicono che la maggioranza di centrodestra e il governatore hanno agito senza tenere in considerazione il parere dei sub-commissari.
Nel verbale del tavolo Massicci firmato da Bevere si chiarisce che le norme previste per la stabilizzazione del personale a tempo determinato presenti nella “salvaprecari” si configurano come violazioni del blocco del turnover «disposto dalla Regione Calabria nel proprio Piano di rientro» e di quello automatico disposto «in conseguenza dei disavanzi non coperti relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012 nelle rispettive riunioni di verifica annuale del Piano di rientro».
In sostanza una vera e propria bocciatura della legge sulla stabilizzazione dei precari. Non solo Il DG chiede a Scopelliti di “ attivare la procedura di cui all'articolo 2 comma 80 della legge 191/09» la quale prevede la rimozione di tutti quei provvedimenti – anche legislativi, come in questo caso – «che siano di ostacolo alla piena attuazione del Piano di rientro»
Bevere scrive infatti che «… la continua approvazione da parte del consiglio regionale di leggi in contrasto con il Piano di rientro, con il piano commissariale e con la legislazione vigente è indicativa di criticità negli organi regionali nell'esercizio delle funzioni ordinarie proprie».
A tutto ciò deve essere aggiunto il fatto che il Governo ha impugnato la legge “salvaprecari” , cioè la legge che mira a stabilizzare i circa mille precari della sanità calabrese, la legge fortemente voluta dal senatore Tonino Gentile. Il centrodestra non sembra comunque intenzionato a fare passi indietro, come dimostra la costituzione in giudizio della Regione contro il ricorso alla Corte costituzionale avanzato dal Consiglio dei ministri.
NdR. Siamo costretti chiederci: Ma è legittimo che la stabilizzazione od i concorsi riservati che finora hanno permesso in Calabria la stabilizzazione di tutu i precari assunti dalla politica e dalla dirigenza possa continuare per tutti i servizi e gli uffici meno che per la Sanità?