Era il 17 settembre 1997 quando venne dichiarato lo stato di emergenza ambientale in Calabria e disposto invio di un commissario straordinario.
I sindaci non avevano attivato la raccolta differenziata e la Calabria veniva commissariata
Tutto a posto insieme al commissario arrivavano i soldi.
Nacquero le società miste pubblico private, finanziate con soldi dello Stato non dei comuni.
Società gestite dai politici.
Un fallimento.
La raccolta differenziata non si fece o si fece poco e non si raggiunsero gli obiettivi previsti dalla legge .
Le competenze passarono alla regione.
Ieri come oggi la situazione è sotto gli occhi di tutti.
La Calabria è piena di rifiuti.
Se continua così appena arriverà il caldo saremo invasi da mosche, zanzare, topi, eccetera.
Esiste un solo inceneritore contro gli almeno 2 previsti dal piano
La differenziata viene fatta da pochi comuni.
I dati Arpacal della raccolta sono irreali.
La Calabria produce 3000 tonnellate di rifiuti al giorno
Le discariche sono insufficienti e non riescono a smaltire i rifiuti prodotti dalla Calabria.
I sindaci non vogliono le discariche sul proprio territorio e nemmeno sui comuni viciniori( vedi Amantea ed Aiello calabro che non vogliono la discarica di Giani)
I sindaci del catanzarese non vogliono i rifiuti della provincia di Cosenza
Ed allora protestano ( vedi foto)
Ed ecco la soluzione.
L’assessorato sta per fare una gara per inviare i rifiuti calabresi all’estero.
Una quota partirà da Corigliano diretta in Macedonia
Una altra consistente quota partirà da Reggio Calabria diretta in Spagna ed in Portogallo
Ovviamente le tariffe saliranno alle stelle
Ma questo non è un problema.
Tanto la gran parte non pagherà ( non potrà pagare) la Tarsu o Tares che dir si voglia.
L’importante che il nostro ambiente sia salvo e che i nostri rifiuti siano inviati altrove, il più lontano possibile.
Ma è tutto logico e normale o siamo in presenza di forti indizi di follia?