Il Comitato degli ospedali di montagna non ci sta a vedere depotenziati i propri ospedali come se fossero ospedali comuni e rivendica la differenza tra i bisogni delle aree montane e le altre.
Per questo ha deciso di ricorrere al TAR.
L’incarico è stato affidato all’avvocato Angelo Calzone del foro di Vibo Valentia
Lo hanno deciso per conto ed interesse degli ospedali di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli i relativi comitati e per essi presidente del comocal Alessandro Sirianni, il vice presidente, Salvatore Albanese,i componenti di Serra San Bruno, Rocco La Rizza e di Soveria Mannelli, Natale Canino.
Secondo il C.O.Mo.Cal sono chiare “le incongruenze proposte nel piano sulla riorganizzazione della rete ospedaliera che in modo sperequativo interessano i vari presidi regionali, oltre che denotare pericolose variazioni nella tempistica dell’emergenza. Su tutto si intravvedono mancate osservanze rispetto ai Lea e il depotenziamento ingiustificato dei presidi montani, a fronte di variazioni che non trovano nell’economicità i principi su cui si fondano i provvedimenti”.
Il presidente del Comocal, Alessandro Sirianni ,ritiene che tutto sia“preordinato specie su quanto pattuito nella conferenza stato regioni, che pone i contesti regionali come se fossero tutti uguali, e questo emerge chiaramente nel decreto n. 70, che rimodula in modo fortemente pretestuoso le tempistiche, rispetto a quanto in precedenza formalizzate estendendole a una funzionalità economica e non di reali esigenze”
Parte da questo momento i tempi per la ricerca degli elementi per supportare la decisione as<sunta dando al legale di fiducia gli strumenti e gli elementi sui quali costruire il ricorso.
Non solo numeri, cioè, ma più soprattutto parametri di rappresentatività della montagna.
Continua il comitato affermando che “Tagliare servizi di primo livello induce una inaccettabile precarietà di servizi che diventa abnorme nei contesti montani”
Peraltro il comitato si rifà alle ultime pronunce del Consiglio di Stato sugli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare.
Il Comocal ora investe la società civile in una battaglia di civiltà e nel mentre contesta la intera classe politica che si è defilata non affrontando le proprie responsabilità.