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Questo è il testo di un documento prodotto dal Movimento difesa del Cittadino.

 

“Una dopo l’altra le banche di credito cooperativo della provincia di Cosenza e non solo, stanno andando in liquidazione, e vengono cedute a prezzi di saldo da altri istituti di credito, quasi sempre gli stessi.

Questi sono i fatti, negli ultimi anni abbiamo dovuto assistere impotenti al susseguirsi di commissariamenti e liquidazioni, così si chiama il fallimento delle Banche.

Questo è quanto accaduto alla Bcc di Cosenza, Bcc di Tarsia, Bcc di Scandale, Bcc di San Vincenzo La Costa, Bcc della Sibaritide, Banca dei Due Mari di Calabria Credito Cooperativo Società Cooperativa che è in amministrazione straordinaria, Banca Brutia BCC, in fase di commissariamento.

Troppe volte è accaduto, per essere un caso, il percorso è simile ma alla fine il risultato è sempre uguale azzeramento delle quote, che vuol dire razziare le quote di migliaia di piccoli risparmiatori che nelle BCC avevano creduto, e cedere ad altri istituti di credito a prezzo di saldo, immobili, attività e passività, passività che spesso sono create ad arte, attraverso i cosiddetti artifici contabili.

Un po’ come la storia del cuculo che si fa covare da altri il proprio uovo per poi buttare giù dal nido la prole naturale dell’uccello ospitante. In sintesi il meccanismo:

Con un azionariato diffuso e popolare si costituisce il fondo necessario ad ottenere le autorizzazioni di Bankitalia, solo per Banca Brutia Credito Cooperativo sono oltre 1.800 i soci, le adesioni sono frutto del passaparola di amici e parenti, con poco più di mille euro si diventa soci di una Banca, la banca nasce ed opera, a fine anno per i primi anni si pubblicano bilanci patinati su carta patinata, si è orgogliosi di essere parte di questa grande famiglia, si organizzano eventi e premi per i soci, si aprono nuove filiali brindando con champagne, dopo solo qualche mese arriva Bankitalia, prima commissaria poi liquida, nessuna BCC è stata mai risanata, il commissario la riduce in boccone buono per gli amici senza scrupoli della finanza.

A pensare che l’amministrazione straordinaria viene disposta da Bankitalia quando le criticità di un istituto di credito (che spaziano dalla gravità delle perdite patrimoniali, alle irregolarità e alle violazioni normative e amministrative) «non presentano caratteri di irreversibilità», guarda caso per le BCC Calabresi non c’è mai una soluzione che salva i soci che per definizione sono piccoli risparmiatori.

I Commissari che spesso hanno nomi importanti, parenti e amici dei soliti noti, spulciando tra le carte trovano quelle irregolarità, che per le grandi banche italiane i cui vertici sono stati tra l’altro condannati per usura, o che hanno creato le situazioni tipo MPS o frodi fiscali con le filiali estere, oppure ancora i 7 mld di titoli tossici Carige, non avrebbero significato alcuno,che invece per le piccole BCC sono gravi irregolarità e motivo di avvio di una procedura che finisce nelle modalità testé indicate.

In un articolo pubblicato on line da ottoetrenta.it solo qualche tempo fa era il 2012 Il presidente della BCC Banca Brutia, sempre attento a pubblicare e distribuire bilanci elegantemente brossurati, dal contenuto immaginifico, si ritieneva soddisfatto per gli importanti risultati raggiunti in soli cinque anni di amministrazione, grazie anche all’ottima dedizione della dirigenza, giungendo così alla apertura di una nuova filiale.

Il presidente dichiara che “La Banca Brutia, con sede in piazza Zumbini, (a Cosenza ndr) è nata il 12 novembre del 2007.

A cinque anni dalla sua realizzazione abbiamo aperto la filiale di Rende Contiamo circa 2500 clienti – continua il Presidente – e i soci sono intorno ai 1800″, fatto sta che oggi è nelle mani di un amministratore straordinario.

Considerato che i commissari scelti dal Governatore della Banca d’Italia, non sono spesso in possesso dei requisiti di terzietà` ed indipendenza necessari per gestire funzioni delicate ed il destino di numerose famiglie e risparmiatori;

 

l’operato dei medesimi commissari, probabilmente influenzato dai desiderata della Banca d’Italia stessa, e` criticabile in quanto pone al centro gli esclusivi interessi dei banchieri, e come corollario gli eventuali diritti di lavoratori, consumatori e utenti, si chiede di sapere:

•          se alle istituzioni risulti corrispondente al vero che lo strumento del commissariamento e` spesso usato per «far fuori» le banche che lavorano e danno ossigeno alle aziende e alle famiglie a favore di altri istituti compiacenti che fanno capo ai cosiddetti «poteri forti»;

•          se risulti l’entità` dei compensi spettanti ai commissari;

•          quali iniziative di competenza intendano assumere le istituzioni al fine di supportare le ricadute devastanti che il provvedimento di commissariamento potrebbe avere sul tessuto economico dei territori nei quali l’istituto di credito e` molto presente e radicato;

•          quali iniziative urgenti di competenza si intenda intraprendere per rafforzare i necessari profili di trasparenza in un settore delicato come quello della vigilanza, delle nomine dei commissari e dei commissariamenti di banche in crisi, oggi pervaso dalla più totale omertà ed opacità.

Ci si chiede se l’attuale decisione di commissariare la Bcc Banca Brutia, con la strategia di presentare le passività come perdite certe e crediti inesigibili senza aver neanche tentato il recupero, rientri in questa strategia, e di accertare anche giudiziariamente le eventuali responsabilità in capo ai precedenti amministratori o in capo ad altri soggetti da identificare che organizzano anche influenzando le decisioni delle Istituzioni in modo finalizzato all’azzeramento delle quote associative, nuocendo gravemente all’economia locale violando tra l’altro il dettato costituzionale della tutela del risparmio, con la bieca finalità di trasferire le attività bancarie e le proprietà immobiliari ad altri soggetti del mondo creditizio coinvolti.

Movimento difesa del Cittadino - Membro CNCU presso il Ministero dello Sviluppo Economico

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posterSoveria Mannelli  29 dicembre  2014 – “   Premiato il giovane studente dell’Istituto Rodari di Soveria Mannelli, vincitore locale del Concorso Un Poster per la pace ” .

Nella suggestiva location dell’Agriturismo “ La rosa nel bicchiere” di Soveria Mannelli, lo scorso  sabato 20 dicembre nel corso della consueta Festa degli Auguri che il Lions Club di Soveria Mannelli quest’anno ha deciso di festeggiare unitamente al Lions Club di Lamezia Valle del Savuto ed alla Fidapa di Soveria Mannelli è stato consegnato un riconoscimento al saggio vincitore a livello locale del Concorso Lions International“ Un Poster per la pace “, realizzato dal giovane Francesco Mazza studente dell’Istituto comprensivo “G. Rodari” di Soveria Mannelli .

 “Si tratta di un’ iniziativa, precisa l’avv. Assunta Scavo Presidente del Lions Club di Soveria Mannelli, che il Club ha sponsorizzato con l’obiettivo di favorire i giovani della comunità locale di età compresa fra gli 11 e 13 anni, dando loro l’opportunità di sottolineare l’importanza della pace, della tolleranza e della comprensione tra i paesi di tutto il mondo”.

 A ritirare l’attestato di partecipazione per l’Istituto “ G. Rodari” è stata la Prof.ssa Tommasina Baratta.

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Si sa che la disoccupazione in Calabria è un reale problema. Un problema così grave che i calabresi sono costretti ad emigrare come avvenuto per centinaia di anni da quando c’è l’ Italia (prima, come noto, emigravano i veneti od i siciliani, od i campani, od i calabresi!): quasi come a dire che Monarchia sabauda o repubblica o regioni sia la stessa cosa!

 

Non solo ma anche per queste ragioni la popolazione calabrese è quasi l’unica al mondo a diminuire. Si pensi che la attuale popolazione calabrese è la più bassa degli ultimi 60 anni, ancora meno che nel 1951! Ovviamente mentre la popolazione residente in Calabria al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 1.959.050 individui, quella registrata dalle Anagrafi comunali era di 2.010.914 persone , cioè ben 51.864 unità in più di quella reale! Non solo ma il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti, continua a restare negativo di 2200 unità annue. Occorre comunque tenere conto che in Calabria vivono e sono residenti quasi 73 mila stranieri di cui ben 25 mila romeni. Senza di loro saremmo a valori superiori solo alla popolazione del periodo pre seconda guerra mondiale.

Gravemente preoccupato il consigliere Bevacqua suggerisce la sua soluzione anche alla luce della differenza tra spesa pubblica siciliana e spesa pubblica calabrese che, come noto , è notevolmente inferiore .

Approfittando anche del fatto che i forestali siciliani sono molto di più di quelli calabresi ecco la soluzione proposta!

«Assunzioni stagionali per prevenire gli incendi»

Ed infatti Bevacqua afferma : «Da silano autentico e da "montanaro" vero, che anno dopo anno vede le sue montagne devastate dalla fiamme è da tempo che mi batto per una "diversa" lotta agli incendi e contro l'avida "industria del fuoco".

Nell'agosto del 2013, assistendo impotente alla violenta distruzione di ettari di bosco, ho ritenuto opportuno rivolgermi al Presidente Letta e al Ministro Orlando.

Ed e' proprio il 22 agosto 2013 che viene pubblicata su "L'Espresso" una bella inchiesta, curata dal giornalista Fabrizio Gatti; parole che rendono evidente ogni cosa e chiariscono definitivamente i misteriosi affari 'dell' industria del fuoco'.

Solo per riprendere qualche dato del "grande affare": 200 milioni all'anno di risorse, in qualche modo sprecate; circa 10 mila euro per ogni ora di volo di un canadair; 40 milioni per l'acquisto di un solo mezzo aereo; altri milioni per il liquido estinguente e ritardante.

Spesso ho personalmente assistito, per giorni, all'utilizzo forsennato di più Canadair ed elicotteri. Ovviamente, non sono "in assoluto" contrario all'utilizzo degli aerei, né ritengo più opportuno abbandonare i boschi alle fiamme. Ogni incendio è una vera sciagura ambientale e sociale».

Bevacqua , infatti, prosegue «Le fiamme distruggono senza distinzione patrimoni ecologici, ambientali, naturalistici e sociali. Tuttavia, penso che ci sia un enorme spreco di risorse e soprattutto un cattivo utilizzo dei fondi pubblici. Come dicono coloro che nella montagna e per la montagna vivono, gli incendi si combattono a terra, con la prevenzione, la cura ed, io direi anche, con l'amore per la montagna. Gli incendi si combattono anche con la piantumazione di specie vegetali a ridotta infiammabilità; gli incendi si combattono anche con operazioni di pulizia e manutenzione, ordinaria e straordinaria.

Sono necessari sfollamenti, diradamenti, spalcature, prelievi nei soprassuoli maturi e soprattutto arie frangivento e viali parafuoco. Tutti interventi di forestazione previsti dalla legge regionale 20/92, ma che certamente non possono più essere effettuati dai pochi operai idraulico forestali rimasti, la famosa "riserva indiana", come qualcuno ha voluto definirli e comunque negli anni veramente encomiabili per l'impegno dimostrato».

Infine la ricetta bevacquiana «È il momento di osare , è il momento di dire che per la prevenzione e lo spegnimento degli incendi c'è bisogno di giovani e cooperative, adeguatamente preparate e attrezzate, di tanti giovani che possano essere utilizzati, per un periodo determinato, magari 6 mesi all'anno, soprattutto per la pulizia e manutenzione del bosco e del sottobosco. Le risorse ci sono, solo se si avesse la bontà di programmare efficacemente i fondi comunitari, unitamente alle risorse nazionali e regionali»

Ed ecco che i fondi comunitari diventano fondi per la lotta alla disoccupazione!

Gradiremmo fare una domanda al consigliere Bevacqua alla quale vorremmo una risposta diretta: “ Questo personale dovrebbe difendere solo le foreste di proprietà demaniale od anche quelle di proprietà privata che poi saranno tagliate per procurare redditi ai proprietari?”

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