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Solo 41 comuni sono morosi verso la regione per il mancato saldo del costo regionale del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l'annualità 2013.

 

41 su 409. Grosso modo il 10%. È un fatto fortemente positivo. Vuol dire che il 90 % costituito sia dai grandi che dai piccoli comuni sono rispettosi dei debiti che hanno verso l’ente regione, il che lascia ben sperare per il grave problema dei rifiuti in Calabria

Nessun salasso, quindi, almeno al momento, ma una semplice pretesa, avanzata peraltro con un anno di ritardo rispetto a comuni quantomeno “disattenti”.

Si tratta di ritardi inaccettabili ed ingiustificabili che sono frutto di scelte politiche che privilegiano altre spese che non quelle del pagamento del costo dei rifiuti

Può anche essere probabile che i comuni non effettuino la raccolta porta a porta e quindi conferiscano quantità notevoli di indifferenziata e si assoggettino ad alti costi di conferimento

O, come avviene in tantissimi comuni calabresi, si tratti di comuni con una altissima ed inaccettabile evasione contributiva , evasione verso la quale non si effettua, sempre per scelte politiche, una dovuta ed opportuna lotta.

Nessun salasso, allora, ma un richiamo alle proprie responsabilità, un richiamo dovuto ed obbligatorio.

Ed anche la osservazione della lista dei comuni non ci sembra che debba essere fatta mettendo in primis i debiti maggiori, quanto, semmai, i debiti maggiori per abitante

Non ci sembra corretto richiamare il debito di Bovalino pari a 325.196,17 euro, che diviso per 9.926 abitanti determina un debito di 33 euro cadauno

E tantomeno portare al secondo posto il comune di Strongoli che ha un debito pari a 305mila euro ma che diviso 6486 abitanti per ma che per di 47 euro cadauno.

Ed ancora peggio è portare Palmi in terza posizione atteso che deve alla Regione 264.795 euro quando diviso per i 19 mila abitanti circa determina un debito di soli 14 euro cadauno.

Piuttosto occorrerebbe ricordare che il record appartiene a comuni come Acquappesa che ha un debito di 109.144 come ente ma un debito individuale oltre 58 euro cadauno.

Come si nota si tratta di somme irrisorie a fronte di tariffe Tarsu abbondantemente compensative del costo dei servizi

Ed occorre anche tenere conto che alcuni comuni hanno un altissimo patrimonio di seconde case che sono occupate per uno-due mesi all’anno e che pagano tariffe altissime così che diventa assurdo che ritardino i pagamenti verso la regione

Se mai si impone in questi casi un deciso intervento della Corte dei Conti

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Finalmente una buona notizia. Per alcuni versi doppiamente buona, quasi natalizia!
Carlo Guccione, infatti, contesta la rimodulazione delle tariffe relative allo smaltimento dei rifiuti urbani e del trattamento in impianto della frazione umida decorrente dal 1 gennaio 2015.

Ricorda il consigliere regionale che la regione ha disposto l'aumento del costo per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato dagli attuali 98 euro/tonnellata a 147 euro/tonnellata con un aumento pari al 150% mentre per il rifiuto differenziato, il cui smaltimento costa attualmente ad alcuni Comuni 34,65 euro/tonnellata e ad altri 47,30 euro/tonnellata, a 92,61 euro/tonnellata.

Si tratta ricorda Guccione di “ un incremento che va dal 200% al 270%».

Non solo ma Guccione afferma che “Tale situazione di aumento indiscriminato avrebbe effetti devastanti sui Comuni dal punto di vista finanziario e vedrebbe quasi triplicare il costo sulle famiglie calabresi per le tariffe relative allo smaltimento rifiuti”

Ed ecco che Guccione trova la soluzione e chiede la revoca della delibera regionale.

Ovviamente sia noi, sia Guccione sappiamo che non basta certamente revocare la delibera per trovare la soluzione al problema sempre più drammatico dei rifiuti in Calabria e che ex adverso occorrono interventi ben più radicali che coinvolgano cittadini e comuni

Il neo consigliere oliveriano ben sa che, come evidenziato nella relazione istruttoria allegata alla deliberazione numero 322, questo aumento tariffario venne giustificato per sopperire ai maggiori costi per lo smaltimento dei rifiuti, al trasporto fuori regione e addirittura all'estero a causa della grave carenza del sistema impiantistico regionale incapace di smaltire autonomamente tutti i rifiuti prodotti dalla regione.

Ed infatti Guccione traccia la strada da percorrere affermando che «In questo contesto occorre avviare una sede di confronto con i soggetti interessati per predisporre tutte le iniziative amministrative e istituzionali utili ad affrontare le emergenze e ad impostare un piano regionale dei rifiuti che metta in moto un ciclo virtuoso del sistema in grado di far diventare i rifiuti una risorsa”.

Non solo , ma ricorda che “Anche in Calabria ci sono esperienze positive e virtuose che possono essere utilizzate come modello di buona gestione e produzione di ricchezza. Oggi ci sono tutte le condizioni per voltare pagina anche in un settore così delicato come quello dei rifiuti”

Guccione sembra sapere cosa e come deve fare

Ed allora ben farebbe Oliverio ad affidargli questo delicato settore nel quale si sono in sostanza bruciati tutti i politici che ci sono entrati

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Scrive l’ex consigliere regionale Salvatore Magarò : “Fateci caso: in questi giorni – con lo scandalo di Mafia Capitale – tutti parlano di ‘ndrangheta e, per dirla tutta, si parla anche di pacchetti di tessere acquistate (sottolineatura che consegno ai meno pigri, giusto per ricordare uno dei fattori che mi costrinse ad abbandonare il PSI).

Sul tema, però, fino a qualche settimana fa, si registrava un silenzio assordante.

Eppure si era in campagna elettorale.

I candidati alla carica di consigliere regionale della Calabria avrebbero potuto e dovuto pronunciarsi su questo tema che – come non si stanca di ripetere lo stesso Roberto Saviano – non rappresenta “un” problema, ma “il” problema del nostro Paese e vieppiù della nostra regione.

Evidentemente si pensa che l’argomento non paghi in termini di voti e si continua a ritenere più conveniente la promessa elettorale vecchia maniera”

Poi continua : “ Ora, da candidato appena uscito – non eletto per poco – da questa campagna elettorale, sono felice di poter smentire questa convinzione.

Tante sono le persone che mi hanno sostenuto benché non avessi niente da offrire in termini di favori, benché non avessi alle spalle gruppi di potere né personaggi influenti, avendo condotto una campagna elettorale sobria e con pochissime risorse, senza stampare manifesti, organizzare cenette, meeting e aperitivi.

Ho girato nei paesi della provincia di Cosenza, fra la gente, raccontando quello che ho fatto e quello che ancora si deve fare in termini di legalità, trasparenza delle pubbliche amministrazioni e lotta alla ‘ndrangheta.

Ho discusso con le persone di come si possono utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, dell’urgenza di introdurre misure che garantiscano legalità e trasparenza negli appalti. Ho raccontato alla gente che esiste una legge regionale da me proposta che apre corsie preferenziali nei concorsi regionali ai testimoni di giustizia e alle vittime della criminalità organizzata.

Su questi e altri – che sono i temi urgenti e improrogabili per la nostra regione – ho raccolto partecipazione e adesione, ho constatato che i cittadini calabresi sono maturi e consapevoli del fatto che la lotta alla ‘ndrangheta non è solo una questione etica: il suo valore è misurabile anche in investimenti e posti di lavoro, cioè benessere per molti e non per i pochi che di volta in volta riescono ad entrare nel cerchio magico di chi gestisce un po’ di potere”.

Infine, conclude :” Per questo non mi stanco di indirizzarmi a chi è amato di buona volontà e ha voglia di approfondire di cosa stiamo parlando, a chi rifugge dalle semplificazioni, giornalistiche e moralistiche, e di rinviare a quasicento.blogspot.it.

Un blog molto poco elettorale che racchiude il lavoro fatto nella recente consiliatura, quello solo impostato e che resta da fare, una traccia di ciò che sempre con maggiore urgenza occorre che vada in porto.

Poco importa se con o senza il mio contributo.

Per me è sufficiente la consapevolezza di aver ben seminato. Salvatore Magarò”      

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