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m5scalabriaTantissimi calabresi erano certi che il M5S sarebbe stato presente in Consiglio regionale.

E tutti questi calabresi erano certi che oltre la Guardia di Finanza ci sarebbe stato qualcun altro ad esercitare i controlli dovuti ed invocati sulla efficienza e sulla legittimità della spesa pubblica.

Ed invece non è andata così

Il M5S non ha raggiunto l’8% previsto dalla legge per fare entrare in consiglio regionale qualche consigliere

I dati, poi, sono di tutta rilevanza

Dalle Europee di maggio, i grillini hanno perso 121.455 voti in Calabria.

Tanti, anzi tantissimi

Ma perché?

Tante le possibili ragioni

Qualcuno dice che “ La base ha mandato un segnale chiarissimo: i cittadini stellati nel palazzo, sinora, hanno deluso le aspettative”

Qualcun altro come Paolo Becchi, per anni presentato come l'ideologo del Movimento Cinquestelle, prima del voto ha prefigurato la disfatta del movimento in Calabria individuando proprio in Grillo il maggior responsabile. "Mi appare certamente discutibile la scelta di Beppe di tenersi lontano dai territori, limitandosi a qualche sporadica apparizione last minute in questa campagna elettorale. La sua presenza avrebbe certamente prodotto un consistente numero di voti, avrebbe smosso le coscienze e creato un entusiasmo partecipativo da parte dei simpatizzanti che sono ancora tanti ed entusiasti. Vorrei aggiungere che tutte le regioni meritano una pari considerazione. Non ci capisce per quale motivo, ad esempio, la Calabria e' quasi assente sul blog che poi e' quello ufficiale del Movimento. Tutta l'attenzione e' stata concentrata sull'Emilia e Romagna".

Beppe Grillo come il Signore che smuove le folle e le trascina dove vuole?

Difficile, anzi impossibile credergli.

Cono Cantelmi  insieme ai parlamentari Cinque stelle Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela, invece dice che : “Siamo stati sconfitti perché siamo stati accomunati ai partiti. Il dato politico più rilevante  è l’astensionismo estremo. Non abbiamo saputo convincere le tante persone stanche del clientelismo e della pessima amministrazione in Calabria, che hanno preferito restare a casa, dando così un segnale chiarissimo. Il nostro impegno sulle questioni principali della Regione è stato massimo, ma evidentemente non siamo riusciti a trasmetterlo bene. Eravamo alla prima esperienza con le regionali della Calabria e ci ha pure penalizzato una legge elettorale incivile, imposta all’ultimo. Lavoreremo molto, però, per essere più presenti e ancora più vicini ai cittadini”.

E qui si vede una prima verità, ma anche una prima “bugia”

La gente ha preferito restare a casa , è vero, ma ci sembra strano che a restare a casa siano stati soprattutto se non soltanto gli elettori del M5S e non anche gli altri “delusi” da questa politica

Il M5S ha ottenuto 39.549 voti, perdendone 121.279 rispetto alle recenti europee del 24 maggio scorso ( meno di 6 mesi fa) quando aveva raccolto 160.828 voti.

I dati numerici sono effettivamente influenzati dalla affluenza e per questo è necessario riferirsi alle percentuali

Ebbene il M5S è passato dal 21,50% al 4.96% perdendo cioè 16,54 %.

In sostanza il M5S ha raccolto solo il 23 % circa dei “suoi” voti europei, praticamente poco più di 1 voto ogni 5

Questi elettori sono lo zoccolo duro del M5S? Sicuramente.

Allora questo può voler dire che tutti gli altri voti erano voti “emozionali”, di “rabbia” o di “speranza” .

E’ mancata l’emozione del “ duce” o del “signore” come pensa Paolo Becchi?

Noi sommessamente osserviamo che non è così, il problema si è verificato anche in Emilia Romagna e non solo nella lontana e non frequentata Calabria.

E’ mancata la “rabbia”?

Forse.

O forse no.

Per capire vogliamo che i nostri lettori riflettano sui numeri. E cioè.

Alle europee hanno votato 817.780 elettori mentre alle regionali hanno votato 797.216 elettori. Solo 20.564 votanti in meno.

Ed allora la domanda .

Ma se il M5S ha perso 121.279 voti e gli elettori che non hanno votato sono stati soltanto 20.564, allora questo vuol dire :

  1. Che 100.715 elettori ( 121.279 – 20.564) hanno partecipato alle votazioni e non hanno votato M5S ma altri partiti; oppure
  2. Che 121.279 elettori europei di M5S non hanno partecipato alle elezioni regionali ma vi hanno partecipato 100.715 nuovi elettori che hanno votato nella maggior parte il centrosinistra e pochi le altre liste;

Ma perché, allora, 100715 se non 121.279 elettori hanno mancato di dare il voto al M5S? Forse perchè il M5S non ha indotto la certezza od almeno la speranza di cambiare la Calabria?

O semplicemente perché i candidati per le europee sono apparsi più credibili di quelli per la regione?

O come sussurrano gli espulsi (uno a caso) “Il Cinque Stelle è finito”

Un dato però occorre riferirlo.

Ad Amantea la percentuale ottenuta da M5S è stata dell’8,99 e non del 4,96%. Se anche gli altri comuni avessero preso queste percentuali il M5S avrebbe avuto diversi consiglieri regionali.

L’analisi quindi andrebbe fatta anche (se non) nei singoli comuni

Certo, e concludendo, le guerre non servono a creare consensi

Ci riferiamo alla dichiarazioni del senatore Molinari il quale dice che uale dice qua«Se il frutto della voluta disorganizzazione del M5S sono le gerarchie informali, con il corollario delle espulsioni e diffide a macchia di leopardo (che vanno a punire i nemici dei nuovi gerarchi, lasciando indenni i loro amici), allora è bene incominciare a pensare ad un'organizzazione realmente democratica del Movimento. Certo, il post revisionista del delitto Matteotti sul Blog non è di buon auspicio per quella che sembra essere l'unica possibilità rimasta al M5S di sopravvivere alle sue stesse pulsioni suicide...»

Karakiri, allora, non omicidio. In nome di chi?

Giuseppe Marchese



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Sono 30 i consiglieri regionali, 19 di questi dovrebbero andare al centro sinistra e gli altri 11 dovrebbero essere divisi tra le due liste all’opposizione.

 

Restano ancora molti dubbi sulla posizione del candidato governatore Wanda Ferro se cioè sarà presente ed a chi prenderà il seggio

 

PARTITO DEMOCRATICO:

  • Carlo Guccione 14.445 voti (circoscrizione Nord)
  • Giuseppe Aieta 8.554 voti (circoscrizione Nord)
  • Mimmo Bevacqua 8.259 voti (circoscrizione Nord)
  • Antonio Scalzo 12.631 voti (circoscrizione Centro)
  • Vincenzo Ciconte 12.094 voti (circoscrizione Centro)
  • Michele Mirabello 9.795 voti (circoscrizione Centro)
  • Sebi Romeo 12.288 voti (circoscrizione Sud)
  • Nicola Irto 12.014 voti (circoscrizione Sud)
  • Mimmo Battaglia 10.450 voti (circoscrizione Sud)

LISTA OLIVERIO PRESIDENTE:

  • Franco Sergio 6.434 voti (circoscrizione Nord)
  • Mauro D’Acrì 6.307 voti (circoscrizione Nord)
  • Vincenzo Pasqua 4.518 voti (circoscrizione Centro)
  • Francesco D’Agostino 7.942 voti (circoscrizione Sud)

Resta il dubbio su Orlandino greco

 

LA SINISTRA:

  • Gianni Nucera 3.315 voti (circoscrizione Sud)

 

DEMOCRATICI PROGRESSISTI:

  • Giudiceandrea Giuseppe 5.161 voti (circoscrizione Nord)
  • Arturo Bova 2.919 voti (circoscrizione Centro)
  • Peppe Neri 5.000 voti (circoscrizione Sud)

 

CALABRIA IN RETE:

  • Flora Sculco 9.138 voti (circoscrizione Centro)
  • Salvatore Magarò 3.166 voti (circoscrizione Nord)

 

CASA DELLE LIBERTA’:

  • Giuseppe Graziano 8.574 voti (circoscrizione Nord)
  • Giuseppe Mangialavori 6.898 voti (circoscrizione Centro)
  • Francesco Cannizzaro 6.109 voti (circoscrizione Sud)

 

FORZA ITALIA:

  • Fausto Orsomarso 7.872 voti (circoscrizione Nord)
  • Giuseppe Morrone 7.211 voti (circoscrizione Nord)
  • Mimmo Tallini 9.929 voti (circoscrizione Centro)
  • Nazzareno Salerno 8.980 voti (circoscrizione Centro)
  • Alessandro Nicolò 7.046 voti (circoscrizione Sud)

Uno tra Morrone e Salerno potrebbe lasciare uno scranno alla candidata presidente Wanda Ferro. Dipenderà dalla decisione della commissione elettorale che dovrà interpretare la legge elettorale.

 

NUOVO CENTRO DESTRA:

  • Giuseppe Gentile 10.609 voti (circoscrizione Nord)
  • Baldo Esposito 6.398 voti (circoscrizione Centro)
  • Giovanni Arruzzolo 5.920 voti (circoscrizione Sud)

Uno degli eletti della coalizione potrebbe lasciare uno scranno al candidato presidente Nico D’Ascola. Dipenderà dalla decisione della commissione elettorale che dovrà interpretare la legge elettorale.

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“Guai a voi se toccate le nostre indennità”, sudate e meritate.

Lo grida uno statista calabrese ( ex consigliere regionale), Stefano Arturo Priolo.

E poi continua “ Resisteremo in giudizio ovunque ”

Giammai toccherete “giusti e legittimi diritti acquisiti”( le indennità sono autodeliberate dagli stessi consiglieri regionali. Ovviamente a spese della collettività).

Ma chi è Stefano Arturo Priolo?

Dagli anni 90 è il presidente dell’associazione degli ex politici regionali calabresi e da un bel po’ pure di quella nazionale. Insomma ha “brillato” nel panorama dei consiglieri regionali ed ora “illumina” quello degli ex consiglieri nazionali.

Quella calabrese è una associazione le cui spese di funzionamento vengono perfino pagate dalla regione Calabria.

Quanto costa ?

Poco. Soltanto 103mila euro l’anno.

Per fare cosa?

Per autotutelare le proprie indennità!

Ovviamente loro dicono di essere “Una risorsa per la democrazia”. Lo ha detto proprio Priolo ad Ancona recentemente.

Non solo: Ha anche detto che “Le associazioni degli ex consiglieri devono diventare ( non sono quindi) luogo impegnativo di dibattito e di animazione del sistema democratico. C’è necessità, quindi, di non interrompere il filo ideale che lega l’esperienza di quanti hanno ricoperto incarichi elettivi all’attuale situazione delle istituzioni nel nostro paese”

E probabilmente quando saranno morti ci sarà necessità di assicurare la loro imperitura memoria, magari garantendo la indennità ai loro eredi. Come avviene per gli orfani di guerra! .

La realtà è che sono ancora portatori di voti!

Esagerato? Forse . Ma in fondo costano poco.

Quanto?

Soltanto 177 milioni di euro all’anno per i 3200 ex consiglieri regionali. Praticamente oltre 50 mila euro all’anno di media!

Ovviamente la spesa è differenziata in relazione anche al numero di consiglieri regionali che dipendono dalla popolazione .

Per esempio alla regione Lazio costano 20 milioni e cinquecento mila euro per 266 ex consiglieri regionali

In Sicilia 20 milioni di euro all’anno ma da dividere in 207 ex consiglieri

Alla regione Campania 12,9 milioni di euro all’anno .

Alla regione Puglia 14,4 milioni di euro all’anno.

Alla Calabria 10, 2 milioni di euro all’anno

Ed al piccolo Trentino Alto Adige “solo” 12,5 milioni di euro all’anno.

E nel più piccolo Friuli Venezia Giulia, 9 milioni di euro all’anno per 230 beneficiati

I più onesti sembra in Toscana con soli 4,6 milioni divisi tra 157 beneficiari

Ora la Conferenza Stato-Regioni, infatti, il 10 ottobre scorso ha votato un odg che chiede non la revoca di una indennità vergognosa,pur socialmente sollecitabile mentre il debito pubblico è astronomico e mentre milioni di giovani italiani sono senza lavoro, ma semplicemente dei tagli.

Edecco Priolo che grida

“Ci chiedono di tagliare i vitalizi? Siamo contrari per ragioni di metodo e di merito”.

E poi aggiunge:

“ Si tratta di posizioni puramente demagogiche e inconcludenti che porteranno a maggiori costi per le Regioni”.

E sono partite lettere-diffide ai presidenti dei Consigli regionali: “abbiamo un pacco di pareri legali e qualche sentenza della Consulta che ci danno ragione, guai a voi se tagliate!.

A tal punto non resta che sperare che l’Italia, come è probabile che accada ed anche presto, fallisca in modo da non poter pagare queste e tante altre indennità e stipendi astronomici

Tanto chi oggi non ha indennità e muore di fame accelererà la sua fine, ma chi vive sulle spalle del popolo non sarà più vergognosamente blasfemo nelle sue rivendicazioni

Ah dimenticavo di dire che se l’Italia fallisce l’Europa ci sbatterà fuori e l’euro sarà spendibile solo nel resto dell’Europa il che significa che tutti questi benemeriti della Patria dovranno andare via dalla nostra terra.

Almeno non li vedremo e non sentiremo le loro aberranti parole!

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