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La domanda sorge spontanea, avrebbe detto Antonio Lubrano nel suo famoso programma “ Mi manda Lubrano “, ormai storia della TV pubblica italica.

Quale domanda?

Ma è semplice: “Ma in Calabria si viene assunti ( si dice “stabilizzati”) soltanto, e, se precari?

Cioè l’articolo 97 della costituzione è stato forse cambiato da “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso...", in “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede soltanto mediante concorso al quale vengono chiamati solo i precari da stabilizzare “?

Ed è stato modificato anche l’art 3 della costituzione da “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, in “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, salvo che i precari che precedono tutti gli altri nelle assunzioni nei ruoli dello Stato e degli enti pubblici”?.

Sembrerebbe di si! Anzi è certamente così!

Ed ora “Intelligenti Pauca” ( alle persone di intelletto basta poco per capire) lo hanno compreso anche gli stagisti calabresi che “rivendicano” lo stato di “precari ” quale condizione per essere stabilizzati.

Mai visto uno che è “entrato” nella regione che sia stato poi mandato via, cioè, che non sia stato prima o dopo stabilizzato!

E molti dei politici che vogliono le stabilizzazioni sono stati loro stessi “stabilizzati” o sono “padri putativi” dei precari!

Ma nessuno che li arresti!

Ed allora perché le eccezioni con gli stagisti?

Se si tenta di stabilizzare gli LSU ed LPU perchè si mandano via gli stagisti?

Sarebbe ingiusto! Anzi una porcheria !

Anzi sarebbe pure ingiusto far tornare gli emigranti! Anche loro dovrebbero essere stabilizzati!

Perché mai dovrebbero ritornare in Calabria? Sono fuori e che vengano anche loro stabilizzati in questa condizione!

Anzi che siano stabilizzati anche i disoccupati! Perché mai anche loro dovrebbero fare concorsi “liberi”? Mica perdono lo stipendio, loro! Non ce l’hanno. Che vengano stabilizzati.

Poi vedremo come inventare un posto precario per tendere alla fine anche alla loro stabilizzazione.

Ecco che cosa dice il Comitato spontaneo degli ex stagisti.( i nuovi assunti non sono ancora ex stagisti!)

"La Regione non può scaricarci" : siamo precari a tutti gli effetti

"Sembra un’evoluzione contraddittoria e paradossale quella di noi ex stagisti: selezionati con bando di selezione pubblica (L.R. 8/2007), inseriti organicamente nella quotidiana attività amministrativa di vari enti locali con reiterati contratti di collaborazione, considerati utili e necessari dagli enti utilizzatori, posti in una successiva situazione di standby e poi scaricati, ad incominciare da quella stessa Regione che ci aveva considerati, beffardamente, eccellenze". Lo afferma, in una nota, il Comitato spontaneo di lavoratori ex art. 14 l.r. 8/2010. Il Comitato spontaneo degli ex stagisti "non intende dar adito a sterili polemiche o fomentare speculazioni politiche e gogne mediatiche per come accaduto in passato, ma vuole guardare con lucidità al presente per fare in modo che, anche per noi, vengano costruite meritate prospettive di stabilità. Per questo chiediamo di non essere esclusi dalle procedure di superamento del precariato della pubblica amministrazione, responsabilmente avviate dalla Regione Calabria, incominciando, pertanto, dal nostro inserimento nei costituendi elenchi regionali dei precari previsti dalla legge regionale 1/2014. Nei giorni scorsi, infatti, alle nostre richieste di chiarimenti ad esponenti politici e tecnici del dipartimento Lavoro della Regione, ci è stata palesemente e inspiegabilmente comunicata la nostra esclusione da tali procedure, adducendo motivazioni assai insensate. Ricordiamo, infatti, che è la stessa Regione Calabria, con D.G. 160/2013 ad inserirci nel “bacino di precariato consolidato”. Rammentiamo che è la stessa Regione ad inserirci nelle disposizioni in materia di lavoro e personale della legge regionale 8/2010 all’articolo 14. Per quale motivo, dunque, escluderci dalle procedure di cui alla legge regionale 1/2014?". "Forse - è scritto ancora nella nota - il nostro peso politico e sindacale non è forte come quello delle altre categorie di lavoratori? Non vogliamo usurpare diritti, né metterci in competizione con gli altri precari del lavoro pubblico, viviamo tutti un’eguale condizione di disagio e vogliamo tutti concorrere all’innalzamento della qualità del lavoro nella e della pubblica amministrazione. Ma rivendichiamo un'estensione delle tutele e un trattamento non discriminatorio. Chiediamo alla Regione di non scaricarci come se non fossimo mai esistiti, o come se fossimo un ingombro ereditato di cui sbarazzarsi in fretta. Chiediamo alla Regione di pianificare una strategia organica e complessiva di assorbimento del precariato da cui noi non possiamo essere esclusi, perché formalmente, nominalmente e concretamente siamo dei precari. Con senso di responsabilità, non chiediamo tutto e subito, ma pretendiamo di essere inseriti in un processo sì graduale, ma certo, neutrale e con percorsi non accidentati di stabilità. Chiediamo che il nostro assorbimento debba essere valutato all’interno del riordino complessivo del sistema delle autonomie locali, guardando anche alla Programmazione 2014/2010, ma con l’adozione di meccanismi di mappatura (del fabbisogno, delle professionalità, delle tipologie di Enti, etc) e di assorbimento definiti ed equi. Chiediamo alla Regione di non fomentare divisioni, per come, ad esempio, il requisito della scadenza contrattuale potrebbe generare, perché si rischia il cannibalismo fra lavoratori differenti ma eguali nella precarietà. Chiediamo anche alle organizzazioni sindacali di non abbandonarci, di rappresentarci perché esistono interessi comuni tra tutti quei lavoratori che subiscono la medesima condizione di precarietà, incertezza, svalorizzazione delle professionalità di cui noi ex stagisti siamo una parte. Adiremo per vie legali ed innalzeremo il conflitto, se sarà necessario, ma auspichiamo – vista la situazione generale di crisi occupazionale e sociale – che venga adottato un approccio di apertura, lungimiranza e articolata pianificazione che non ci escluda". (0050)

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La provincia di Cosenza annovera 155 comuni. Quasi la metà, cioè, ben 74 saranno chiamati alle urne nelle prossime amministrative nel maggio 2014.

Sarà una importante occasione per cambiare.

Cambiare la politica, cambiare gli amministratori, mandare via chi ha mal gestito la cosa pubblica, distrutto il futuro dei giovani calabresi, distrutto l’immagine della calabria, la sua economia, eccetera.

Basta fermarsi un attimo e ricordare.

Basta affacciarsi dalla finestra e guardare .

Importa poco che sia un piccolissimo paese, una cittadina od un capoluogo.

Ci sarà spazzatura abbandonata, marciapiedi sporchi e strade piene di buche

E se proprio non volete affacciarvi per non diventare terribilmente tristi basta vedere la prenotazione a 12 mesi per la vostra mammografia, quella di vostro marito o padre o figlio per lo specialista fra quattro , sei mesi. Una vergogna in un paese c he si dichiara civile.

È questa l’occasione per ripagarvi di quanto male vi stanno facendo

E se poi nontrovate ancora la giusta rabbia guardate le ultime bollette pervenute: il canone dell’acqua, il canone della fognatura, il canone della depurazione, la bolletta del consumo dell’acqua, quella della fognatura e quella della depurazione( e poi pensate al mare), la bolletta della tarsu, della tares, dell’Imu, del passo carraio, eccetera.

Particolare attenzione è chiesta a coloro che votano.

Ecco l’elenco completo dei comuni interessati:

01. Acquaformosa

02. Acquappesa

03. Aiello Calabro

04. Alessandria del Carretto

05. Altomonte

06. Amantea

07. Aprigliano .

08. Belvedere Marittimo

09. Bianchi .

10. Bocchigliero .

11. Buonvicino .

12. Caloveto .

13. Castiglione Cosentino .

14. Celico .

15. Cerchiara di Calabria .

16. Cervicati .

17. Civita .

18. Colosimi .

19. Cropalati .

20. Crosia .

21. Diamante .

22. Domanico .

23. Figline Vegliaturo .

24. Firmo .

25. Fiumefreddo Bruzio .

26. Frascineto .

27. Grimaldi .

28. Lago .

29. Laino Castello .

30. Lattarico .

31. Longobardi .

32. Malito .

33. Malvito .

34. Mandatoriccio .

35. Mendicino .

36. Mongrassano .

37. Montalto Uffugo .

38. Montegiordano .

39. Morano Calabro .

40. Mottafollone .

41. Nocara .

42. Oriolo .

43. Orsomarso .

44. Paludi .

45. Parenti .

46. Pedace .

47. Pedivigliano .

48. Piane Crati .

49. Rende .

50. Rocca Imperiale .

51. Rose .

52. Roseto Capo Spulico .

53. Rota Greca .

54. San Basile .

55. San Benedetto Ullano .

56. San Donato di Ninea .

57. San Giorgio Albanese .

58. San Marco Argentano .

59. San Pietro in Guarano .

60. Santa Caterina Albanese .

61. Santa Domenica Talao .

62. Santa Maria del Cedro .

63. Santa Sofia d'Epiro .

64. Santo Stefano di Rogliano .

65. Scalea .

66. Scigliano .

67. Serra Pedace .

68. Spezzano Albanese .

69. Tarsia .

70. Terranova da Sibari .

71. Torano Castello .

72. Vaccarizzo Albanese .

73. Verbicaro .

74. Villapiana .

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La nota di Loiero a Wanda Ferro

Gentile Presidente, questa mia è per rappresentarLe tutto il mio dissenso nei confronti del tentativo, in questi giorni in atto, di riproporre un'azione già sventata in passato, tendente a realizzare in Calabria una società aeroportuale di gestione unica, che ingloberebbe la lametina Sacal, la reggina Sogas, e la crotonese Sant'Anna.

Nella foto l'aeroporto di Reggio

Sono persuaso che questo sarebbe letale per Lamezia terme: uno scalo ancora attivo, su cui la Giunta regionale di centrosinistra investì in un importantissimo progetto strategico, finanziato con i fondi europei.

Sia chiaro, io non ho nulla in contrario nei confronti della struttura aeroportuale di Crotone, che al contrario va difesa essendo, insieme alla Locride, uno dei due aeroporti più isolati della Regione; né tantomeno nei confronti di quella dello Stretto, benché si tratti d’una società per molte discutibili ragioni oberata di debiti. Anzi, sono persuaso che queste realtà debbano vivere autonomamente. Ma resto fermamente convinto che è inaccettabile, oggi, trasformare una forza com'è quella di Lamezia, riducendola ad indebolirsi complessivamente, col rischio di essere compromessa dai debiti di Reggio e di Crotone.

Anche per questo mi rivolgo ai sindaci e al commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, esortandoli a vigilare su questa mole di debiti, in particolare su quelli provenienti da Reggio Calabria, perché qualora questo progetto, che è pura follia, andasse avanti, la massa debitoria potrebbe essere interamente spalmata sulla sola Lamezia.

Già siamo in presenza d'una provincia fortemente indebolita dalla Giunta di centrodestra, laddove invece la nostra attenzione fu a trecentosessanta gradi: dalla mobilità, con il potenziamento dell'aeroporto e la realizzazione della metropolitana ferroviaria, alla realizzazione della Cittadella e del nuovo Ospedale Pugliese a Germaneto, sino alla 106. Ma pensare, oggi, di unificare le tre società in una sola significherebbe, a mio avviso, indebolire quella nostra straordinaria risorsa che è Lamezia. Mercoledì 22 Gennaio 2014 Agazio Loiero

Ndr. Mors tua vita mea. Loiero non spiega chi ci sia dietro il tentativo che lui definisce “folle”. Non solo. Dimentica di evidenziare quali sono i debiti degli aeroporti di Reggio e Crotone che poi dovrebbero essere pagati dai soci dell’aeroporto di Lamezia Terme.

A Loiero chiediamo : l’aeroporto di Scalea finirà nello stesso grande calderone?.

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