
La vettura è stata devastata da un incendio nella notte
Cirò Marina è attualmente governata da una commissione straordinaria in seguito allo scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose conseguente all’arresto, tra gli altri, dell’ex sindaco Nicodemo Parrilla nell’ambito della mega operazione Stige
L'auto Ford “Focus” di Paolo Lo Moro, segretario generale del Comune di Cirò Marina, è andata quasi interamente distrutta in seguito a un incendio presumibilmente doloso.
La vettura era parcheggiata in via Togliatti, dove Lo Moro, peraltro in servizio anche ai Comuni di Melissa e Crotone, è domiciliato.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco.
Lo Moro, originario di Lamezia Terme, nelle prossime ore sporgerà formale denuncia.
L'episodio di natura presumibilmente intimidatoria potrebbe essere riconducibile alle numerose pratiche sensibili gestite dal funzionario
Il cambio di passo tanto atteso dal PD non può più prescindere da una sostituzione radicale della classe dirigente che fino ad oggi ha rappresentato il partito nel peggiore dei modi, specie al sud e in particolare in Calabria.
Questo lo hanno capito tutti, militanti, elettori, cittadini, e lo ha capito soprattutto Zingaretti.
Zingaretti ha capito che è giunta l’ora delle decisioni e che dovrà determinarsi su come porre in essere le obbligate scelte che nelle prossime ore sarà costretto a fare: organizzare e disporre il “cambio della guardia” della vecchia e stantia nomenklatura del partito che da secoli occupano territori che oramai non rispondono più, elettoralmente, neanche ai vecchi capobastoni.
Specie in Calabria.
In poche parole a Zingaretti tocca fare quello che Renzi aveva annunciato e che non ha mai fatto: rottamare tutta la classe “dirigente” del Pd in Calabria, pena la stessa fine di Renzi nell’arco di qualche anno.
Da questo dipende il futuro politico del partito, perché è l’uso del “lanciafiamme” quello che tutti si aspettano da Zingaretti: basta con personaggi come Palla Palla, Madame Fifì, Capu i Liuni, Iacucci, Seby, e tutta la banda.
Personaggi che con la loro sistematica azione politica clientelare e truffaldina, che è andata avanti per decenni, hanno reso inviso il Pd alla stragrande maggioranza dell’elettorato calabrese, e non solo.
E le inchieste che li coinvolgono parlano chiaro.
Dare ancora spazio a questi ladri di stato significa restituire l’idea all’elettore deluso che nulla è cambiato nel Pd. E questo Zingaretti lo ha capito bene.
Nonostante i tentennamenti sul caso “Umbria”, sa che per una ripresa reale del Pd rinnovare la classe dirigente è vitale.
Serve un segnale forte e deciso in questo senso.
Infatti Zingaretti è da tempo che va dicendo nei vari capannelli, e nei corridoi romani, che in Calabria le cose non vanno e che Oliverio non sarà mai il candidato del Pd. Anche se Oliverio è del Pd. Ed è proprio sull’appartenenza di Oliverio che Zingaretti gli ha “teso la trappola” per avere una buona scusa per estrometterlo definitivamente dai giochi.
La direttiva per tutti, specie in Calabria, e in particolare per Oliverio e compari, per le elezioni europee era quella di dare forza e voti al candidato Roberti, magistrato di spessore e persona perbene scelto dallo stesso Zingaretti proprio per dare un segnale di discontinuità col passato.
Una sorta di chiamata alle armi generale per difendere il fortino tutti insieme, ed invece, com’è loro costume, Palla Palla e compari hanno ben pensato di boicottare il progetto di Zingaretti, dirottando i voti su altri candidati, quali Cozzolino, Iacucci, Picerno, relegando Roberti agli ultimi posti, nelle preferenze, in Calabria.
Come a dire: qui comandiamo noi caro Zingaretti, e qui decidiamo noi chi si candida e chi no. Una vera e propria minaccia al segretario con invito a non intromettersi in questioni squisitamente calabresi.
Un vero affronto che Zingaretti non solo ha recepito ma che si è detto pronto a rispedire al mittente. E la risposta a Palla Palla e compari potrebbe arrivare proprio domani nella direzione nazionale del Pd.
Domani Zingaretti ha l’occasione di annunciare pubblicamente la cancellazione definitiva del nome di Oliverio dalla lista dei candidati per la corsa alla presidenza della Regione Calabria alle prossime elezioni.
Un’occasione che a detta di tanti, Zingaretti, non si lascerà sfuggire.
Da Iacchitè 29 Maggio 2019
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
Graziano: Alla gente porteremo le nostre idee ma diremo anche chi sono i nostri avversari
CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Mercoledì 29 Maggio 2019 – «Contro di me è stata avviata una campagna diffamatoria che ha influito sulla scelta democratica dei cittadini nelle urne. Menzogne, cumuli di fango e calunnie gratuite che hanno una regia chiara e trovano un megafono amplificatore in un sito internet spazzatura, attenzionato dalla Magistratura,
ma che nonostante tutto continua a decretare sentenze inesistenti sulla mia persona. Durante tutta la campagna elettorale ho cercato di mantenere un profilo altissimo portando tra la gente la forza delle mie idee e della grande coalizione politica, pulita e trasparente, che mi sostiene. Ma la forza delle bugie contro di me è stata più forte. Per fortuna non fortissima. Allora, che ben venga il confronto sulle idee, sui progetti, sulla visione della nuova terza Città della Calabria, che abbiamo costruito con tanti sacrifici nonostante le forze contrastanti dei poteri forti e anche di chi oggi si nasconde dietro le spoglie del finto moralismo. Ora va fatta un’operazione verità».
È il commento di Giuseppe Graziano, candidato sindaco di Corigliano-Rossano e a capo della coalizione “Il Sindaco che Unisce”, che – a riguardo - ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa.
«Innanzitutto – dice Graziano – ringrazio i quasi 13mila elettori che hanno convintamente espresso il loro consenso sulla mia persona, condividendo con la coalizione idee e progetti per la nuova Città. Parte da questa forza di consensi il lavoro che ci vedrà impegnati per il turno di Ballottaggio il prossimo 9 giugno, con l’intento di vincere e consegnare a Corigliano-Rossano un governo forte, autorevole e che duri nel tempo. E questo non solo perché abbiamo un programma chiaro, che pone alcuni impegni fattivi già a partire dai primi 100 giorni di Amministrazione, ma anche perché ci da la forza dei numeri in Consiglio comunale. E questo è già il primo importante verdetto ufficiale dato dalle urne il 26 maggio scorso».
«Oggi, però, - aggiunge il candidato primo cittadino della coalizione “Il Sindaco che Unisce” - oltre a portare tra la gente la forza dei programmi e delle idee ci corre l’obbligo avviare una campagna di verità. Per dire alla gente chi sono davvero i nostri avversari e cosa si cela dietro di loro. Perché è inaccettabile che siano state costruite figure politiche e massmediatiche solo ed esclusivamente sul dileggio dell’avversario. E non da ora, ma dal lontano 2014, da quando per la prima volta iniziai la mia esperienza politica. Un continuo bombardamento di fatti calunniosi contro la mia persona che non hanno trovato e continuano a non trovare riscontro da nessuna parte. E allora diremo ai cittadini chi sono i veri nemici di Corigliano-Rossano che osteggiano – e non da ora – la proposta di cambiamento.
Perché – precisa Graziano – i cittadini devono sapere che sul fronte avverso, contro di noi, c’è chi ha permesso la nascita di nuove discariche sul nostro territorio; c’è chi in questi mesi è stato sindaco reggente di Corigliano-Rossano rimanendo complice di una fase di commissariamento che ha volutamente affossato la nostra Città avversando la fusione; c’è chi ha messo K.O. la sanità e la nostra rete ospedaliera; c’è chi tiene i propri operai sotto minaccia e con stipendi da fame; c’è chi avversa la nostra economia e che vorrebbe mettere al bando tutti gli imprenditori di questa Città; c’è addirittura chi, senza ritegno e senza scrupoli, si è permesso di minacciare violenza sulle donne, senza nemmeno avere lo scrupolo di farlo pubblicamente. Questo è il nuovo che avanza: una classe politica violenta e sovversiva che, oltre all’arma dell’odio, non ha null’altro da proporre per la crescita e lo sviluppo di Corigliano-Rossano».