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La Calabria non vuole farsi mancare niente

In Asia c’è il Mar Giallo.

Così è chiamato Mare Occidentale sulle cui acque si affacciano la Cina, la Corea del Nord e la Corea del Sud.

Il suo nome deriva dai sedimenti di colore giallo che colorano le sue acque, apportati da vari fiumi, in particolare dal Fiume Giallo (Huáng Hé)

E la Calabria ha voluto anche essa un piccolo mare giallo.

Nel weekend da poco trascorso i contatti social e telefonici dell’Arpacal, ma anche delle competenti Capitanerie di Porto della costa jonica calabrese, sono stati sollecitati da richieste di chiarimenti in merito alla presenza di una lunghe strisce gialle nastriformi lungo i litorali calabresi.

Per spiegare la natura del fenomeno è intervenuto il dr. Emilio Cellini, direttore del Centro regionale strategia marina dell’Arpacal, che conferma come l’analisi di laboratorio del campione di questa sostanza galleggiante confermi la presenza di polline di pinacee.

“Per quanto spiacevole alla vista e al tatto – spiega Cellini – il fenomeno non è collegabile a inquinamento, ma alla struttura microscopica del polline di pino, che presenta due sacche aeree (tecnicamente dette vescicole anemofile) utilizzate per favorire lo spostamento in aria.

Proprio per le sue dimensioni (è uno dei pollini più grandi) il polline delle pinacee si aggrega ed essendo idrofobo galleggia sulla superficie del mare”.

“Il gioco dei venti e l’azione delle correnti – precisa ancora Cellini – contribuisce all’aggregazione dei granelli in grosse chiazze, segnalate sotto costa in tutto il Mar Ionio e Tirreno, che possono essere scambiate per sversamenti di altra natura o incorporare al loro interno altri oggetti galleggianti.

Il Centro regionale strategia marina dell’Arpacal prosegue i controlli sulle acque marino-costiere e sul rilevamento dei pollini, pubblicando i risultati nelle rispettive sezioni del sito www.arpacal.it e comunicandoli alle autorità competenti”

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regioneCATANZARO - "In una regione come la nostra, con uno dei consigli regionali più costosi d'Italia ma con il reddito procapite più basso, la politica regionale si permette il lusso di non discutere una legge di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 5 mila calabresi, violando le norme di legge e lo stesso statuto." Lo affermano tutti i portavoce del MoVimento 5 Stelle calabrese in merito alla mancata discussione in consiglio della proposta di legge "Taglio Privilegi", diretta a tagliare gli emolumenti del Presidente e del Vicepresidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale, dei presidenti di commissione e dei gruppi consiliari, del segretario questore e dei consiglieri regionali e che vuole ridurre anche il costo dei gruppi consiliari e dei loro collaboratori, producendo un consistente risparmio annuale sulle spese del Consiglio Regionale della Calabria. "Abbiamo presentato una diffida - continuano i pentastellati - perché abbiamo depositato le firme a novembre dello scorso anno e, secondo l'articolo 11 della legge regionale numero 13 del 1983, che regola l'iniziativa legislativa popolare, le proposte devono essere esaminate dal Consiglio entro sei mesi dalla data di presentazione. Scaduto tale termine devono essere iscritte all'ordine del giorno della prima seduta consiliare e discusse con precedenza su ogni altro argomento. Lo Statuto della Regione Calabria riporta il termine ancora più restrittivo di tre mesi. Il Consiglio regionale, invece, si dimostra unito e celere nel discutere solo le proposte che portano soldi nelle tasche dei suoi consiglieri - concludono i parlamentari 5 stelle - come nella recente introduzione delle indennità differite, un nuovo vitalizio per gli attuali e futuri consiglieri, mentre si tengono ben lontani dal discutere proposte che possono portare ad un risparmio, anche se lo chiedono a gran voce i cittadini calabresi. Ma le elezioni si avvicinano e il tempo per la peggiore classe politica che la Calabria ricordi è quasi scaduto. Pretendiamo che la "Taglio Privilegi" sia portata in tempi brevissimi in Consiglio, così da far vedere ai calabresi la posizione dei nostri politici su questi temi."
Alessandro Melicchio
Portavoce MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati

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sequestroLA GUARDIA COSTIERA SEQUESTRA OPERE ABUSIVE

Nell’ambito dell’attività di contrasto all’abusivismo demaniale e ambientale, nell’area di competenza della Guardia Costiera di Vibo Valentia, è stata condotta una rilevante attività di polizia giudiziaria, frutto di una attenta azione investigativa avviata nei mesi scorsi, conclusasi con il sequestro di manufatti realizzati abusivamente lungo una delle località più suggestive della “Costa degli Dei”, precisamente in località Grotticelle del Comune di Ricadi (VV).

La suddetta attività ha portato a porre i sigilli ad un manufatto realizzato su base in cemento avente struttura in muratura con sovrastante manto in lastre in cemento ondulate e una tettoia per ombreggiatura con struttura in legno costituita da paletti e stuoie in cannucciata, il cui sequestro è stato convalidato dalla Autorità Giudiziaria.

I proprietari sono stati denunciati penalmente alla competente Procura della Repubblica di Vibo Valentia per i reati di cui all’art. 55 Cod. Nav. per aver realizzato nuove opere entro la zona dei trenta metri dal confine con il demanio, art. 31, 44 D.P.R. 380/2001 per aver realizzato le opere in assenza di permesso a costruire, art.181 D.lgs 42/2004, perché senza autorizzazione venivano eseguiti lavori su territorio costiero compreso nella fascia di profondità di 300 metri dalla linea di battigia.

L’intervento condotto dai militari della Guardia Costiera ha quindi consentito l’accertamento dell’ennesimo reato commesso ai danni dell’ambiente costiero, in totale spregio delle pertinenti norme vigenti, in un’area, tra l’altro, sottoposta al vincolo paesaggistico-ambientale.

Tale attività rappresenta un ulteriore epilogo di quella già effettuata lungo il litorale di Vibo Valentia e Tropea nei mesi passati, finalizzata alla tutela dell’ambiente costiero calabrese minacciato da condotte indiscriminate e senza scrupoli da parte dei ”nemici” dell’ambiente .

L’attività di tutela dell’ambiente da parte della Guardia Costiera, proseguirà senza soluzione di continuità al fine di salvaguardare e preservare lo stesso garantendone la fruibilità per la collettività

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I Racconti

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