
Il vicesegretario del Pd prima a Vibo da Luciano poi a Reggio per una cena riservata si tiene alla larga dal presidente della giunta.
Con lui invece il commissario Graziano che sa che la sua gestione è destinata a durare. Sempre più in discussione la ricandidatura alle Regionali
Il governatore Oliverio è sempre più solo. La visita del vice segretario nazionale del Pd Andrea Orlando testimonia ancora una volta il solco tracciato tra il presidente della giunta e il partito nazionale.
Dalle primarie ad oggi nessuno dei big del Pd ha visitato la nostra Regione e soprattutto il segretario nazionale Nicola Zingaretti si è ben guardato dal farsi vedere nelle città che gli hanno comunque conferito una grande messe di voti.
Finalmente, ad una settimana dal voto, è stato Andrea Orlando a rompere il tabù, ma lo ha fatto scegliendo di visitare la federazione di Vibo per sostenere la candidatura Luciano. Proprio la federazione più invisa al governatore con una candidatura a sindaco voluta da Bruno Censore che con il governatore ha in corso un duello personale.
Anche questo un atto simbolico. Non è un caso, inoltre, che Orlando non abbia incontrato Oliverio né ufficialmente, né ufficiosamente. Ovviamente il presidente della giunta non si è fatto vedere a Vibo, ma non c’è stato neanche a Reggio in serata per la cena che coinvolto i big del territorio (Irto, Battaglia, Falcomatà oltre al commissario Graziano) per fare il punto della situazione in vista del voto di domenica prossima. A farne le veci il capogruppo Sebi Romeo che ha manifestato il disappunto del governatore per non essere mai stato contattato dai vertici per l’accordo sui nomi da votare.
La disputa Cozzolino, che sarebbe sostenuto dalla corrente di Oliverio, e Roberti indicato da Orlando non andrà a fare altro che simboleggiare la tensione interna al Pd calabrese.
In imbarazzo il sindaco Giuseppe Falcomatà che ancora non ha ben scelto la posizione nel partito dopo il divorzio da Matteo Renzi e il ripiegamento dell’ultima ora su Nicola Zingaretti.
Una tensione che Andrea Orlando ha incoraggiato a tenere sopita almeno fino al 26 maggio. Ad urne chiuse poi si faranno i conti interni, ma la sensazione è che il commissariamento targato Stefano Graziano è destinato a durare, mentre la ricandidatura del governatore Mario Oliverio è ancora tutta da discutere. E non potrà essere slegata dalle decisioni che il partito prenderà in Umbria dove anche la vicenda di Catiuscia Marini è stata di fatto rinviata al dopo voto, seppure in maniera molto più drammatica.
Riccardo Tripepi
Il vicesegretario nazionale del Pd Andrea Orlando prova a scaldare gli animi della sinistra vibonese declamando le parole d’ordine dell’opposizione di marca dem al governo gialloverde. Nel mirino mette le adunate sovraniste di Salvini («vogliono fare un’internazionale sovranista, ma è una chiara contraddizione in termini») ma anche i cinquestelle che «in fatto di alleati internazionali non sono poi da meno della Lega» aggiunge.
L’ex ministro della giustizia arriva a Vibo a sette giorni dal voto per le Europee e le Comunali, partecipando all’incontro promosso nella sede elettorale di Stefano Luciano insieme al presidente della Provincia di Cosenza e candidato a Bruxelles Franco Iacucci, al commissario regionale Stefano Graziano, all’ex deputato Bruno Censore, al dirigente regionale Giovanni Puccio, al segretario provinciale Enzo Insardà.
Manca la componente oliveriana del partito.
Il candidato sindaco di Riace ed ex assessore nella giunta guidata da Domenico Lucano, Maria Spanò, ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di garanzia in relazione all'inchiesta che ha coinvolto anche Lucano e che per questo è stato sospeso dall'incarico dall'autorità giudiziaria.
L'atto non fa riferimento ad una nuova indagine, tant'è che la Procura di Locri nel chiedere il rinvio a giudizio di Lucano e degli altri indagati nell'inchiesta "Xenia" aveva chiesto il processo anche per la Spanò.
In sede di udienza preliminare, però, il legale della donna, l'avvocato Francesco Rotundo di Catanzaro, ha eccepito la mancata notifica dell'avviso di conclusione indagini.
Da qui lo stralcio della posizione e l'invio di un nuovo avviso di garanzia.
Maria Spanò è indagata per falso ideologico in concorso con Lucano perché, è scritto nel capo di imputazione, "rilasciavano carte d'identità a soggetti stranieri privi dei previsti requisiti, attestando falsamente che fossero residenti a Riace e muniti del permesso di soggiorno”.
"Si tratta - ha spiegato il suo legale - della firma di due documenti già preparati dagli uffici comunali e sui quali la mia assistita non ha svolto alcuna pratica.
Domani chiederò subito alla Procura che venga sentita per chiarire tutto".
Nella stessa situazione della Spanò ci sono altri due indagati per i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio ma la cui posizione era stata stralciata per la mancata notifica dell'avviso di conclusione indagini.
Si tratta di Annamaria Maiolo e Valentina Micelotta, accusate, a vario titolo di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, truffa e peculato.
«È già tardi per evitare di compromettere i L.E.A. a partire dal periodo estivo!»
E’ stato questo il grido d’allarme lanciato dalla Segreteria regionale UIL FPL tramite il suo Segretario Generale Elio Bartoletti, nel corso dell’incontro svoltosi giorno 8 maggio presso il dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, alla presenza del Commissario ad acta Saverio Cotticelli, del Subcommissario Thomas Schael e del dirigente generale del Dipartimento dott. Antonio Belcastro.
Bartoletti ha prospettato, in modo analitico, l’emergenza sanitaria che la regione sarà costretta ad affrontare nei prossimi mesi, stante la concomitanza del periodo delle ferie estive con l’esodo dei dipendenti sanitari e coloro che hanno chiesto di usufruire del pensionamento a quota 100. Mancheranno in tutta la regione migliaia di operatori sanitari tra medici, tecnici sanitari, infermieri ed O.S.S.
Se non si vorranno privare i cittadini calabresi del diritto alle cure, occorre predisporre sin da subito una ricognizione regionale, sia delle dotazioni organiche che delle procedure concorsuali in itinere, al fine di quantificare il rapporto necessità/disponibilità immediata, onde favorire l’ingresso di nuove forze lavoro che dovrà essere reclutato dalla conclusione delle procedure concorsuali in atto, mantenendo in servizio (almeno fino a dicembre) il personale precario, ma anche con lo scorrimento ad esaurimento delle graduatorie esistenti nelle varie aziende .
Sia il Commissario ad acta Cotticelli che il Subcommissario Schael ed il Direttore del dipartimento Belcastro, hanno ritenuto sacrosante le richieste della UIL FPL, per cui si è giunti, nell’occasione, alla sottoscrizione di un protocollo d’intenti che dovrebbe avere immediata esecutività.
La segreteria regionale UIL FPL Calabria vigilerà su modi e tempi.
La Segreteria UIL FPL Calabria