
Ne ha per tutti Oliverio. Per esempio sui comuni pensa che i loro scioglimenti per mafia siano decisi da burocrati prefettizi ed intende per burocrati funzionari inidonei se non inetti ed incapaci di accertare, di discernere. E poi giudica scelta ignobile e miope la esclusione della calabria dalla via della seta. Che sia arrabbiato per non aver avuto il suo palcoscenico?
Catanzaro – “Sono qui oggi perché la Suprema Corte ha cancellato tutto quello che c'era da cancellare, ha fatto giustizia perché la verità è più dura delle congetture e quando si coniuga con la giustizia rende tutto più nitido come naturalmente per noi è sempre stato. La decisione sulla mia ricandidatura alla guida della Regione spetta unicamente ai calabresi, saranno loro a decidere”. Lo ha detto il Governatore Mario Oliverio incontrando i giornalisti a margine del congresso regionale di Legacoop Calabria in corso in queste ore nel quartiere marinaro del capoluogo. Il presidente della Regione ha risposto a tutto campo alle domande di cronisti soffermandosi sull'esclusione del Porto di Gioia Tauro dalla Via della Seta e sulla legge sullo scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa oltre che sul futuro del centrosinistra e del Pd a guida Zingaretti. “Avere escluso dalle Via della Seta il più grande porto di transhipment del mediterraneo – ha affermato Oliverio - è una scelta ignobile e miope oltre che di chiara impronta anti-meridionalista, siamo alla propaganda”.
Sul caso Lamezia, senza entrare nel merito della vicenda, Oliverio ha affermato quanto segue: “Non si deve perdere altro tempo. Sulla legislazione relativa allo scioglimento dei comuni per mafia bisogna fare una riflessione rapida. Perché al di là del merito, non è possibile che si stia in una condizione nella quale si assumono i provvedimenti che poi il giorno dopo vengono cancellati dalla giustizia amministrativa e poi rimessi in discussione. Comuni importanti, così come i piccoli comuni, non possono stare alla stregua di fatti di contingenza. Ci sono problemi gravi, problemi seri, vanno acclarati con una procedura che deve essere limpida e non può essere affidata unicamente ad un burocrate che viene nominato da un Prefetto”.
fonte notizia lametino.itlametino.it
Dobbiamo registrare per l’ennesima volta un’altra tragedia nella nuova tendopoli di San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria allestita alcune settimane fa. Un altro emigrante, un senegalese di 32 anni, è rimasto imprigionato nella tenda in cui dormiva ed è morto bruciato a causa dell’incendio che si è sviluppato questa mattina intorno alle 5,30. Son dovuti intervenire anche questa volta i Vigili del Fuoco per domare l'incendio e per impedire che lo stesso si propagasse alle altre strutture. Ancora non si conoscono le vere cause dell’incendio e tutte le ipotesi sono al vaglio degli investigatori. Si sospetta, però, una azione dolosa. Ma le tende non dovevano essere ignifughe? Ed allora come mai nella tendopoli c’è stato un altro incendio che ha procurato un’altra vittima? La nuova struttura che ha sostituito quella vecchia fatta prima sgomberare e poi abbattere è gestita dalla Caritas e si trova a poche centinaia di metri da quella vecchia nella quale anche lì in un anno sono morti bruciati altri tre migranti. Ma allora si diceva che la vecchia struttura era fatiscente con baracche di fortuna fatte di lamiera, legno, plastica e cartone e quindi anche una stufetta o un fornellino acceso incustodito avrebbero potuto provocare una strage. La nuova struttura, invece, fatte di tende moderne di quattro o sei posti, allestita dalla Protezione Civile è sempre vigilata ed è attrezzata di acqua potabile e servizi igienici a differenza della vecchia dove mancavano tutti i servizi. La nuova tendopoli doveva essere la soluzione migliore per evitare ulteriori incendi, il degrado, la paura e la morte, invece ha ucciso ancora una volta e noi, cronisti, dobbiamo registrare sgomenti e atterriti un altro rogo dove ha perso la vita un migrante venuto in Italia con la speranza di trovare un lavoro decente che gli avrebbe dovuto consentire una vita migliore di quella lasciata in Africa. Anche il Sindaco di San Ferdinando accorso sul posto ha dovuto assistere, purtroppo, ad un altro dramma che si è consumato nel suo territorio e che forse si sarebbe potuto evitare se il Comune e la Prefettura di Reggio Calabria avessero messo a disposizione dei migranti che lavorano regolarmente nella Piana di Gioia Tauro i moduli abitativi al posto delle tende. La vittima, come abbiamo detto, è un senegalese di 32 anni e si chiamava Sylla Naumè. Il corpo carbonizzato è stato poi trasferito all’obitorio. Centinaia di migranti hanno assistito in silenzio al recupero della salma. Le polemiche, anche questa volta, non mancano. La colpa? E’ del Ministro Salvini e della sua politica scellerata contro gli immigrati. Qualsiasi cosa egli faccia bella o brutta che sia la colpa è sempre sua. Ma gli altri Ministri prima di Salvini cosa hanno fatto per dare ai migranti che lavorano nella Piana una abitazione decente e servizi dignitosi?
Sabato 30 Marzo Convention di presentazione al Cinema Teatro Metropol
CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Martedì 19 Marzo 2019 – «Per governare una nuova grande Città, un territorio che vuole riscatto e chiede opportunità, c’è bisogno di tutti. C’è bisogno di unire e c’è bisogno pure che tutti facciano la loro parte. Del resto l’idea illuminata della fusione, concepita dalla gente e concretizzatasi con la Legge Graziano, è nata proprio con l’intento di coniugare storie, necessità e prospettive di un’area che è tra le più ricche e allo stesso tempo più disagiate della Calabria. In questi mesi mi è stato chiesto di assumere il timone di una grande coalizione civica, senza steccati ideologici, senza preconcetti, senza divisioni, che possa unire donne, uomini e idee per edificare dal basso solide fondamenta per la terza Città della Calabria. Ci sarò e con onore mi farò carico di questo impegno, consapevole della responsabilità assunta nei confronti dei Cittadini e delle nuove generazioni che hanno riposto nella unione di queste due grandi Città tutte le loro speranze».
È quanto dichiara Giuseppe Graziano, già estensore e promotore della Legge regionale sulla Fusione di Corigliano-Rossano, che nell’ufficializzare la propria disponibilità a guidare da candidato Sindaco la sua coalizione invita i cittadini a partecipare all’evento di presentazione in programma il prossimo Sabato 30 Marzo 2019, alle ore 17.00, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano.
«Non si apre un nuovo percorso – aggiunge Graziano – ma da oggi si prosegue lungo un cammino che ha una strada più ampia e più impervia, sulla quale dovremo camminare, uniti, tutti insieme. E non è un caso aver scelto proprio questo giorno, festa di San Giuseppe e festa dei Papà, per annunciare alla mia gente, ai cittadini di Corigliano-Rossano, l’impegno civico e politico verso le elezioni amministrative di Maggio. Oggi – precisa - è il giorno in cui si chiudono le porte dell’inverno e la terra si prepara ad accogliere la primavera, verso una nuova stagione di rinascita. Ecco, allora, ho pensato che questo fosse il momento giusto per dare concretezza alla fiducia che in tanti, durante questi mesi, hanno riposto nella mia persona».
«Vi aspetto tutti, allora, - prosegue il candidato sindaco Giuseppe Graziano - il prossimo sabato 30 Marzo, al Cinema Teatro Metropol per presentare le liste che concorreranno a sostegno della mia candidatura a Sindaco, le linee programmatiche e la nostra nuova idea di Città. Parleremo di cose concrete, consapevoli che mai come in questo momento storico Corigliano-Rossano abbia bisogno di una guida qualificata, autorevole, competente e capace – conclude - di dettare i tempi dello sviluppo e di rivendicare i propri diritti».
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