
La Regione avvia le indagini per oggi 8 febbraio con una visita ispettiva
Massimo Luppino era stato ricoverato in una clinica privata catanzarese per un’operazione all’anca.
Tutto sembrava essere andato per il meglio
Ma improvvisamente Luppino dà segni di malessere ed entra in coma.
Sembra che il suo cuore non risponda alle sollecitazioni.
E così viene trasferito al Pugliese dove viene ricoverato in rianimazione.
Ma la situazione del paziente si aggrava.
Il decesso è avvenuto lo scorso 3 febbraio.
Allo scopo di chiarire tutti gli aspetti della vicenda il Dipartimento tutela della salute della Regione Calabria ha attivato l’equipe regionale che si occuperà di acquisire tutti gli elementi utili relativi a quanto accaduto.
«La visita ispettiva - è detto in un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale calabrese - è prevista per domani, 8 febbraio, e dovrà servire a chiarire tutti gli aspetti della vicenda»
Domenica 13 gennaio u.s. ho dato su Tirreno News una notizia che poi ha fatto il giro del mondo: Un affresco di Leonardo da Vinci era stato scoperto anche nella nostra provincia di Cosenza. Il nostro giornale on line è stato uno dei primi a diffondere questa notizia così rilevante: L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci esiste anche in Calabria e precisamente a Saracena, un Comune di circa 3700 abitanti, situato nella parte settentrionale della provincia di Cosenza. Il dipinto murale è stato scoperto in un antico convento dei Cappuccini, nascosto e abbandonato, ed è molto danneggiato. Il convento, dopo gli antichi splendori, è oggi ridotto a un rudere ed è raggiungibile solo a piedi. La fondazione del convento risale al 23 giugno 1588 per volere di Mons. Carafa, Vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio. Con la venuta di Napoleone Bonaparte in Italia e con la soppressione degli ordini religiosi, il convento fu definitivamente abbandonato il 10 novembre 1811. I frati cappuccini vi fecero ritorno, però, nel 1854. Fu definitivamente chiuso nel 1915 per mancanza di novizi. Addirittura tra il 1917 e il 1918 venne usato dal Governo Italiano come luogo di prigionia per i soldati tedeschi e austriaci. Tutti i giornali e anche Tirreno News hanno dato grande risalto al ritrovamento dell’affresco, però, nessuno di noi, fino a poco tempo fa, era stato in grado di individuare l’autore e la data di realizzazione. C’è voluta la caparbietà, la bravura, la saggezza, la perseveranza, l’intelligenza, dello storico e critico letterario Prof. Vincenzo Napolillo, Accademico cosentino, per scoprire la data e l’autore di questa opera che ha suscitato un clamore mediatico arrivato perfino al Senato della Repubblica Italiana. Il Prof. Napolillo è molto conosciuto nell’ambiente scolastico e culturale di Amantea perché alcuni anni fa è stato docente in un Istituto scolastico della nostra cittadina. In un suo articolo pubblicato giovedì 24 gennaio u.s. su “Parola di Vita”, Settimanale di Informazione dell’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano, ci ha fatto sapere che il dipinto “L’Ultima di Cena” scopeto a Saracena è del pittore Giacomo Bissanti. Il pittore Bissanti, su incarico dei Cappuccini, riprodusse nel refettorio del Convento di Saracena, riacquistato nel 1854, L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci con paziente amoroso lavoro e vi oppose con il carboncino la data 1859. L’articolo continua “ Il dipinto di Giacomo Bissanti è una raffigurazione mai stanca e inespressiva, calibrata dal risultato artistico non irrilevante, nonostante il deterioramento dell’opera prodotto da umidità e abbandono”. Il Comune di Cosenza, nel ricordare il genio di Leonardo da Vinci, ha pubblicato un opuscolo “Info night” e ha messo in copertina “La Gioconda” informando i lettori che dal 15 gennaio al 30 giugno nel Museo Multimediale di Piazza Bilotti sarà possibile visitare la mostra voluta fortemente per celebrare i 500 years of genius.
Continua la campagna di controlli agli istituti scolastici da parte dei Carabinieri
I controlli, vengono ordinariamente svolti congiuntamente con i militari del Nucleo Cinofili.
Ieri i Carabinieri della Compagnia di Vibo valentia che, nella mattinata di ieri,
hanno attenzionato il Liceo e l’istituto Professionale di Filadelfia
Esito negativo presso il Liceo.
Esito positivo invece presso l’istituto Professionale.
Durante l’ispezione sono stati rinvenuti 3 involucri, suddivisi in dosi, contenenti marijuana per una quantità di circa 3 grammi.
Due di questi involucri sono stati gettati dalle finestre da parte di soggetti non identificati al momento dell’ingresso dei Carabinieri nell’istituto.
Altra sostanza è stata, invece, rivenuta all’interno del laboratorio didattico occultata al di sopra di un armadio.
Tutta la sostanza stupefacente, chiaramente, è stata sequestrata a carico di ignoti ed informata l’Autorità Giudiziaria competente.
Bene!Continuate così!
E’ facile,infatti, credere che la droga sia stata portata a scuola per la vendita e non per il consumo!