
Graziano stamani ha incontrato l’Assessore regionale all’Ambiente, Antonietta Rizzo
CORIGLIANO-ROSSANO – Lunedì, 18 Febbraio 2019 – Mareggiatadi San Valentino, la Regione Calabria chieda al Consiglio dei Ministri il riconoscimento dello Stato di Calamità naturale a seguito degli ingenti danni che sono stati provocati dalla straordinaria burrasca che ha interessato le coste di Corigliano-Rossano gli scorsi mercoledì 13 e giovedì 14 febbraio 2019. Urge un intervento per ripristinare, ove possibile, lo stato dell’arenile e far fronte ai disagi subiti dagli stabilimenti balneari.
È quanto dichiara il presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che stamani (lunedì 18 febbraio 2019) ha avuto un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente, Antonietta Rizzo, finalizzato a segnalare lo stato di emergenza in cui versa la costa di Corigliano-Rossano.
È opportuno – dice Graziano – che la Regione Calabria si faccia carico di chiedere al Governo il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Di questo ho parlato stamani all’Assessore Rizzo che si è dimostrata attenta e comprensiva rispetto alle istanze del territorio che ho avuto modo di rappresentarle. Quanto accaduto nei giorni scorsi ha il carattere dell’eccezionalità e i danni che si sono registrati, sia alle concessioni demaniali che all’assetto urbano, sono ingenti.
È necessario – aggiunge il leader del CCI - porre subito rimedio a quanto accaduto, avviando un’azione di bonifica e messa in sicurezza dell’intero litorale di Corigliano-Rossano e contestualmente studiare un piano di prevenzione dal rischio di erosione costiera che in questi giorni di burrasca si è palesato in modo violento su tutto il versante orientale dell’Alto Jonio calabrese.
Il neonato comune da solo non può caricarsi l’onere delle spese di ripristino e pertanto, considerato che gli strumenti normativi lo consentono, appare quanto mai utile il tempestivo intervento degli organi sovracomunali per garantire la messa in sicurezza delle aree interessate dalla mareggiata, soprattutto quelle con le più alte criticità che rischiano, nel caso di un ripetersi del fenomeno, di subire ulteriori ed irrimediabili danni. Per questo confidiamo anche – conclude Graziano – nell’autorevole intervento dei parlamentari del territorio affinché si facciano portavoce presso il Governo di questo grave disagio che, purtroppo, ad oggi sembra essere passato un po’ in sordina. ©CMPAGENCY
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Ufficio stampa - Il Coraggio di Cambiare l'Italia
Solidarietà attiva e fattiva ai 540 lavoratori a rischio licenziamento.
“Governo, se ci sei, batti un colpo. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi non possono continuare a tacere. Devono rispondere alle sollecitazioni dei Sindaci dei Comuni della Piana di Gioia Tauro e dei sindacati sulla drammatica situazione del Porto di Gioia Tauro”.
Si rivolge direttamente al Governo Angela Napoli, parlamentare di lungo corso e Presidente dell’associazione ‘RISVEGLIO IDEALE’, che così prosegue: “Domani, martedì 19 febbraio, i lavoratori terranno un sit-in all’entrata dello scalo. E’ l’ennesima manifestazione per richiamare l’attenzione del Governo sul processo di depotenziamento di Gioia Tauro a favore di La Spezia. Una scelta unilaterale di Medcenter Container Terminal (MCT) che non tiene conto di prese di posizione e azioni dei Sindaci, dei sindacati e del Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari”.
Angela Napoli ricorda: “Già da parlamentare avevo evidenziato e denunciato le criticità del Porto, a seguito delle scelte operate in regime di monopolio da MCT, criticità che negli anni si sono acuite; si è verificata una situazione paradossale: da un lato la decisione in primo grado del reintegro di 377 lavoratori licenziati due anni fa, dall’altro l’annuncio (o minaccia) di licenziamento a breve di 540 lavoratori. Questo significa che 540 famiglie finiranno sul lastrico, con conseguenze devastanti sulla già critica situazione economica e sociale della Piana di Gioia Tauro e della Calabria”.
Angela Napoli precisa: “Tutti gli indicatori economici testimoniano che il divario tra il Sud e il Centro Nord del Paese è in crescita. Al tempo stesso crescono diseguaglianze e povertà. Settori dell’economia come il trasporto e la logistica non possono essere gestiti a proprio piacimento ed esclusivamente in base alla logica del profitto da gruppi monopolistici privati, mentre nella Piana non è entrata ancora a regime la ZES (Zona Economica Speciale). Occorre che il Governo faccia la sua parte in queste scelte che non sono episodiche ma strategiche. Ricordo a Conte, Toninelli e Lezzi che da circa un anno, dal dopo elezioni del 4 marzo 2018, il Paese assiste attonito all’infinito dibattito sul Treno ad Alta Velocità (TAV) del collegamento Torino – Lione. Ricordo a tutti che non esiste soltanto il TAV, ma l’intero Sud e la Calabria in particolare attendono da almeno trent’anni interventi strutturali per il trasporto su ferro e su gomma, eternamente promessi ed eternamente disattesi. La vicenda del Porto di Gioia Tauro è inserita, fin dall’origine, in questo dissestato contesto del Sud del Paese, per cui qualsiasi scelta scellerata di depotenziamento del Porto sarebbe una batosta ulteriore per la Piana, per la Calabria, per il Sud, per il sistema di trasporto del Paese. Proprio per questo, il Porto di Gioia Tauro è questione nazionale”.
Angela Napoli così conclude: “Conte, Toninelli e Lezzi, ma anche il Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per la parte di sua competenza, ascoltino il Prefetto, i Sindaci, i sindacati. Poiché Gioia Tauro è questione nazionale, di fatto diventa questione che investe l’intero Governo, anche per aspetti che potrebbero interessare l’ordine pubblico e che investirebbero il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il Governo non può attendere che scoppi una ‘bomba sociale’ per intervenire tardivamente per mettere una toppa. Deve produrre risposte, fatti e azioni qui e ora, perché il tempo è scaduto. L’Associazione “RISVEGLIO IDEALE” sarà a fianco dei lavoratori, delle famiglie e dei cittadini della Piana di Gioia Tauro per sostenerli in questa battaglia di giustizia sociale e di dignità del lavoro”.
LA PRESIDENTE
On. Angela NAPOLI
TAURIANOVA, 18 febbraio 2019
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno concluso nella giornata di ieri un'attività a Cassano Jonio dove sono stati arrestati due cittadini marocchini per furto aggravato di 7 quintali di agrumi.
Nello specifico i militari della Tenenza di Cassano all’Ionio, durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati predatori, sono entrati all’interno di un fondo agricolo sito in contrada Volta del Forno, dove due extracomunitari erano intenti a raccogliere furtivamente gli agrumi dagli alberi. I due uomini, sono stati quindi identificati: R.M. 54enne marocchino ed A.A.43enne marocchino con diversi precedenti di polizia alle spalle.
A loro è stato chiesto dai militari il motivo della loro presenza in quel posto ed i due nordafricani si sono giustificati asserendo di essere lavoratori autorizzati a compiere tali attività direttamente dal responsabile dell’azienda agricola, che, però, non hanno neppure saputo indicare chi fosse.
Dopo gli accertamenti compiuti è stata acclarata l’assoluta falsità delle affermazioni. I due stranieri, infatti, non erano lavoratori dell’azienda agricola, ma semplicemente stavano trafugando i mandarini della cosiddetta qualità tardiva ed erano già riusciti a caricare 40 cassette, per un peso totale stimato in circa 7 quintali di agrumi ed un valore di poco inferiore ai 500euro.
D’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, coordinata da Eugenio Facciolla, si è proceduto ad arrestare in flagranza del reato i due marocchini, che dovranno comparire nelle aule del Tribunale Ordinario per rispondere di furto aggravato in concorso, mentre tutti gli agrumi venivano restituiti, dopo le formalità di rito, al legittimo titolare, ignaro di tutto e che ringraziava per l’operato i Carabinieri.
Foto dal web