L'ultimo tonfo del M5s e del PD è quello di Lamezia Terme, una delle città più grandi della Calabria che ieri è tornata al voto dopo il commissariamento per infiltrazioni della 'ndrangheta.
Nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, e dunque il prossimo sindaco verrà scelto attraverso il ballottaggio, che si svolgerà il 24 novembre.
A contendersi la guida del Comune saranno l'ex primo cittadino Paolo Mascaro, che ha ottenuto il 38, 89% dei voti grazie all'appoggio di due liste civiche, e il promoter Ruggero Pegna (23%), che era sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Udc.
Ma i dati più clamorosi riguardano i due partiti che compongono l'attuale governo, entrambi esclusi dal ballottaggio.
Debacle assoluta per il M5S, che ha ottenuto il 4,38 %
Il suo candidato sindaco, Silvio Zizza ha avuto il 4,60%.
Il Pd, il cui aspirante primo cittadino era Eugenio Guarascio (17,63%), ha ottenuto l’11, 68% dei voti.
Anche se si fossero candidati con una lista unitaria, probabilmente non sarebbero andati al ballottaggio.
Per i giallorossi è stata insomma una vera disfatta malgrado avessero deciso di dividere i loro destini elettorali, a differenza che in Umbria.
Deludono soprattutto i pentastellati, che sono riusciti a peggiorare il già misero 7% raggiunto alle elezioni del 27 ottobre.
Un risultato, quello ottenuto in Calabria, che inevitabilmente dà forza a quella frangia interna che, ormai da settimane, chiede il ritiro del Movimento dalle prossime Regionali, al fine di evitare che il probabile massacro elettorale abbia riflessi sul governo Conte.
Lo stesso Luigi Di Maio, in relazione al voto in Emilia Romagna, stamattina ha detto chiaramente che i 5 stelle potrebbero anche stare fermi un giro: “Dove siamo pronti ci dobbiamo presentare, dove abbiamo difficoltà non c'è nessun problema a dirlo ai cittadini”.
Il capo politico ha voluto ricordare che “il Movimento è entrato nelle istituzioni regionali e nazionali da sei anni, non di più.
Siamo una forza politica giovane, per cui in alcuni territori possiamo avere qualche difficoltà".
Possibile che i cinque stelle non comprendano che devono scendere dal pulpito ed andare fra la gente, con la gente, in mezzo alla gente, per la gente?