Squilla il telefono.
Un amico mi chiama e piangendo mi annuncia che Marcello Socievole sta tornando a casa.
Sono lacrime di gioia, di felicità, lacrime di una persona per bene che ha sofferto quanto ha sofferto il buon Marcello per una condizione incredibile ed inaccettabile.
Un pianto liberatorio che pone fine a giorni di passione della famiglia di Marcello, dei suoi cari , dei suoi amici.
Figurarsi cosa ha potuto provare lui , Marcello privato della sua libertà , di quella libertà a lui connaturata.
Ma ora sta tornando a casa, libero, ad abbracciare la sua famiglia, i suoi figli, i suoi parenti, i suoi amici.
Libero di tornare a sorridere.
Libero di andare al suo lido balneare prima che l’estate fugga via come gli è fuggita per fortuna per poco la libertà di uomo corretto e giusto.
Ci fermiamo qui.
Ma oltre a formulargli gli auguri di una riconquistata libertà, di una ritrovata serenità, gli ricordiamo di poter ritrovare la fede nella giustizia umana oltre che divina.
Bentornato Marcello, bentornato.