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Militari della Stazione Carabinieri di San Sosti unitamente ai colleghi della Stazione Carabinieri Forestale hanno posto sotto sequestro preventivo in località Ierisi l’impianto di depurazione del Comune di Mottafollone.

 

Durante il controllo dei militari, finalizzato a verificare le condizioni della struttura, si è accertato il mancato funzionamento dello stesso.

 

Gli scarichi provenienti dalla fognatura pubblica, pur non subendo alcun processo di trattamento depurativo, attraverso una condotta, si riversavano nel Torrente “Occido” ed i fanghi presenti all’interno del depuratore erano depositati sul suolo.

Dalle verifiche effettuate è stato anche appurato che per l’impianto di Mottafollone, negli anni, non c’è alcuna traccia di avvenute operazioni di smaltimento degli stessi.

 

Al suo interno sono state inoltre rinvenute alcune lastre deteriorate di eternit depositate in modo incontrollato sul suolo.

Il personale intervenuto ha provveduto quindi al sequestro del depuratore e al deferimento all’autorità giudiziaria di amministratori e tecnici comunali per gestione illecita di rifiuti, getto pericoloso di cose, deturpamento e danneggiamento.

Cosenza 24 marzo 2017

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E’ una sentenza epocale quella emessa dal Tribunale di Catanzaro per la vicenda della Field.

 

Brevemente.

La fondazione Field fu un ente in house delle Regione Calabria, oggi posto in liquidazione dopo la vicenda di cui stiamo parlando.

La vicenda partì da un ammanco di 500 mila euro nelle casse dell'ente.

L'inchiesta sul buco della fondazione Field fu avviata dopo una dettagliata denuncia del revisore dei conti, che scoprì l'ammanco e lo segnalò alla Procura della Repubblica, informando anche la giunta regionale dell'epoca (guidata da Giuseppe Scopelliti) che sospese Barile.

 

Vicenda portò, ad ottobre 2013, all'arresto dell'ex presidente di Field, Mimmo Barile.

Barile venne condannato ed a febbraio 2016 la corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a quattro anni.

La Procura di Catanzaro, però, nell'aprile 2014, aveva chiesto il giudizio immediato oltre che per Domenico Barile anche per Lucio Marrello, all’epoca direttore amministrativo.

 

Secondo l'accusa Marrello, che non avrebbe vigilato e non avrebbe segnalato la distrazione dei fondi dal conto corrente della Field.

La richiesta era stata avanzata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo al termine dell'inchiesta sull'ammanco di 500mila euro dalla società.

Successivamente, dopo una richiesta di patteggiamento a 4 anni, la posizione dell'ex manager era stata stralciata.

Ora il Tribunale di Catanzaro ha condannato Lucio Marrello, accusato di peculato in concorso con Barile, a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Insomma 4 anni per chi “distrae i fondi” e tre anni e mezzo per chi non vigila e non denuncia gli ammanchi.

Il revisore non venne coinvolto nell’inchiesta proprio perché vide l’ammanco e lo denunciò.

Un segnale evidente,ci sembra, per tutti gli enti che hanno un revisore!

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Un camion faceva retromarcia. Una donna attraversa la strada senza fare attenzione al camion che faceva manovra.

 

Viene travolta ,batte la testa e muore.

L'incidente è avvenuto in pieno centro. 
Della donna non sono state rese note le generalità

 

Secondo una prima ricostruzione, il mezzo, che sarebbe servito da supporto ad alcuni lavori, stava effettuando una manovra in retromarcia proprio mentre la donna attraversava la strada.

 

Probabilmente a causa dell'altezza del mezzo e della statura della donna, il 26enne alla guida non avrebbe visto i movimenti della vittima.

 

La donna sarebbe morta sul colpo dopo aver battuto la testa.

Sul luogo dell'incidente, avvenuto poco prima delle 14, sono intervenuti i carabinieri per effettuare i rilievi del caso.

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