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Amantea muore ma nessuno sembra accorgersene

Domenica, 01 Giugno 2014 17:42 Pubblicato in

L’ufficio del Giudice di pace discende dal ben più antico ufficio del Giudice Conciliatore istituito con RD 6 dicembre 1865, n. 2626 poi soppresso con la nascita del Giudice di pace.

Amantea ha avuto come tutti i comuni il Giudice Conciliatore( indimenticabile don Rocco Cavallo) e poi anche la Pretura soppressa 25anni fa con la legge 1º febbraio 1989 n. 30 che abolì le Preture mandamentali istituendo le Preture circondariali

Restò ad Amantea un unico ed ultimo presidio di Giustizia quaera il Giudice di Pace.

Ma anche questo si è avviato a chiusura senza che alcun lo abbia difeso.

Oggi sulla costa tirrenica cosentina ci sono

GIUDICE DI PACE DI BELVEDERE MARITTIMO

Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Diamante, Maierà, Sangineto.

GIUDICE DI PACE DI PAOLA

Acquappesa, Aiello Calabro, Amantea, Belmonte Calabro, Cetraro, Cleto, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Lago, Longobardi, Paola, San Lucido, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello.( Il Giudice di pace di Amantea aveva competenza per Aiello Calabro, Amantea, Belmonte Calabro, Cleto, Lago, Longobardi, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello)

GIUDICE DI PACE DI SCALEA

Aieta, Grisolia, Orsomarso, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora, Verbicaro.

Il territorio di Amantea si spoglia di questo ultimo presidio nella indifferenza più assoluta.

Non ne parla l’amministrazione comunale di Amantea, non ne parlano gli altri comuni del comprensorio, nessuna difesa da parte delle associazioni degli avvocati nepetini: niente di niente.

Al contrario Paola si allontana sempre di più e viaggia per il terzo millennio mentre Amantea resta al palo e miseramente muore.

Tra l’altro il comune di Amantea è uno di quelli che vanta il maggior numero di ricorsi al CdS ( leggi photored).

Ed una buona gestione degli incassi delle sanzioni per photored permetterebbe il mantenimento dell’ufficio senza problemi economici.

Diversamente, forse è il caso di togliere questi maledetti photored

Sansonetti in edicola con il suo “Il garantista”

Domenica, 01 Giugno 2014 09:26 Pubblicato in

Piero Sansonetti resta famoso per avere tentato di salvare i giornalisti del suo Calabria Ora.

E se ne è andato senza piegarsi al suo editore.

Poi, lo sappiamo, L’Ora della calabra ha chiuso ed a nulla sono valsi gli sforzi di Regolo.

Ma Sansonetti è persona “tosta”

E riparte da un nuovo giornale:
“Il 18 giugno nasce un nuovo giornale quotidiano, che andrà in edicola tutte le mattine. Ce n'era bisogno? Ci sono già tanti quotidiani. Già, però sono tutti un po' forcaioli, per una ragione o per l'altra. E poi sono tutti fatti e pensati al Nord e solo agli interessi e alle ideologie del Nord rispondono. Questo invece è un quotidiano nazionale, che sarà venduto in tutta Italia, ma che nasce qui, in Calabria. Questo nuovo giornale si chiamerà “Il Garantista” e sfiderà il senso comune, le ideologie vincenti e la religione ortodossa del giustizialismo. Vi parlerà da destra e da sinistra, ma sempre cercando di far prevalere lo Stato di diritto. Impresa titanica. E vi fornirà moltissime informazioni, sempre verificate. Impresa titanica anche questa.

24 pagine nazionali (politica, cultura, cronaca, sport, tv e spettacoli: tutto) e poi un secondo fascicolo di 20 pagine, “Il Garantista della Calabria” interamente calabrese, con le notizie da ogni città e da ogni paese. E' la prima volta che la Calabria ha un giornale davvero libero e un giornale che parla a tutta l’Italia e impone il suo punto di vista. Molte firme, molti commentatori, moltissimi e diversissime opinioni.
Lo presentiamo martedì  3 giugno alle ore 17,00 alla Sala nuova della Provincia di Cosenza, piazza XV marzo                        Piero Sansonetti

Tutto parte dalla delibera della Giunta regionale che ha sollevato Scarpelli dall’incarico di DG dell’Asp di Cosenza

Una giunta presieduta dalla vice presidente Antonella Stasi

Una delibera adottata con il voto favorevole degli assessori scopellitiani, il voto contrario di F.I., l’ astensione dell’UDC.

Nella stessa giunta la nomina di Alessandro Moretti, ex dirigente dell'ASl di Roma.

La viceda però è arrivata sul tavolo del procuratore di Catanzaro.

Scarpelli ha presentato una querela contestando il provvedimento di rimozione, ritenuto palesemente illegittimo perchè assunto da una giunta che non ha “rappresentanza legale dell’ente in quanto nello statuto regionale non è previsto che in caso di dimissioni ovvero sospensioni del presidente i poteri di rappresentanza vengano esercitati dal vice presidente”.

Inoltre, Scarpelli denuncia la presenza dell’ex governatore per ben 4 ore nella sede di palazzo Alemanni in cui avrebbe fatto una pre-riunione di giunta e che la sua rimozione non era nei punti all’ordine del giorno.

Ma nella querela si va oltre. Molto oltre.

Scarpelli afferma di avere ricevuto forti pressioni per impegnarsi nella campagna elettorale a favore di Scopelliti, ma di non averlo fatto per il ruolo tecnico che svolgeva.

Il provvedimento pertanto sarebbe un atto ritorsivo.

Non solo ma Scarpelli nella querela si chiede come mai il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Gangemi, sebbene già rinviato a giudizio non sia stato revocato.

Insomma, siamo agli inizi di una storia che potrebbe avere fortissime ed imprevedibili ripercussioni

E non basta la delibera sarebbe stata assunta “ in totale spregio alla normativa di settore che impone specifici ed ineludibili adempimenti procedimentali. Sarebbe cioè stata approvata senza alcuna preventiva contestazione ed in assenza di contraddittorio.”

Da qui la possibile ricadenza della fattispecie di reato d'abuso in atti ufficio nei confronti anche degli assessori che hanno votato la illegittima ed illecita delibera, non inserita all'ordine del giorno.

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