Tre forti scosse di terremoto si sono avvertite oggi pomeriggio nella nostra provincia, a distanza di mezz'ora l'una dall'altra.
La prima e la terza si sono registrate a largo delle coste calabresi quasi di fronte Cetraro, la cui magnitudo è stata la prima leggermente superiore ai 3.0 gradi e la seconda leggermente inferiore sempre ai 3.0 gradi.
La seconda, bella forte, percepita da tutta la popolazione, è stata registrata a pochi km dalla città di Rende e 10 km di profondità ed ha avuto una magnitudo di 4.4.
Al momento dalle informazioni assunte pare che non ci siano danni a persone, mentre pare che piccoli danni si siano registrati a Rende ad alcuni cornicioni di abitazioni e in alcuni supermercati dove dagli scaffali si è caduta merce.
Ci giunge notizia che il Comune di Rende ed il Comune di Rose si stiano attivando per un controllo certosino delle scuole e degli edifici pubblici oltre che dei viadotti stradali.
Riceviamo e pubblichiamo
COSENZA, 20 FEBBRAIO 2020 - Si faccia emergere tutta la verità sui reali motivi della nomina della dottoressa Daniela Saitta a commissario dell’Asp di Cosenza. Anche il contenuto dell’atto delle sue dimissioni, in cui parla di “condizioni ambientali che non consentono di proseguire con serenità e pienezza di poteri lo svolgimento dell’incarico”, getta ombre su una vicenda che deve essere chiarita. Avrebbe fatto bene, anzi può ancora farlo, a rivolgersi alle autorità competenti in modo da individuare chi ha impedito di svolgere le proprie attività con serenità e pienezza di poteri. E questo va al di là della vicenda della deprecabile nomina della figlia a consulente dell’Asp, a titolo gratuito.
Un fatto grave che fa emergere che dal 15 gennaio 2020 – data di insediamento del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza – la figlia, dottoressa Cristina Di Lazzaro, commercialista in forza nello studio di famiglia a Roma, avrebbe affiancato, senza alcun titolo, la madre, Daniela Saitta, nelle sue attività di commissario straordinario entrando anche in possesso di dati sensibili dell’Azienda sanitaria provinciale, dei fornitori, delle strutture accreditate, così come possono testimoniare dipendenti e dirigenti dell’Asp. Dati quasi sicuramente ancora in possesso del commissario e di sua figlia, visto che sono stati utilizzati computer personali.
Guarda caso, a questa situazione si è cercato di porre rimedio con la delibera numero 199 del 14 febbraio 2020 avente ad oggetto “Incarico di collaborazione a titolo gratuito”. Nella suddetta delibera veniva stabilito, a distanza di un mese, che la durata dell’incarico di collaborazione è affidato per un periodo di dodici mesi, decorrenti dal 15 gennaio 2020. Inoltre, si precisa che alla dottoressa Cristina Di Lazzaro la struttura commissariale renderà disponibili “documentazioni, informazioni, atti, accessi a sistemi informativi e ogni altro materiale che si rendesse necessario”. Nella delibera si specifica “di imporre un vincolo di massima riservatezza su decisioni, informazioni, notizie e dati di ogni tipo dei quali l’incaricato potrebbe venire a conoscenza per motivi legati all’incarico”.
Quindi come è evidente dalla delibera approvata il 14 febbraio è stato disposto che l’incarico della suddetta professionista decorra, in modo retroattivo, dal 15 gennaio 2020, forse nell’intento di “legalizzare” e sanare un’attività svolta illegittimamente con grave pregiudizio e danno nei confronti dell’Asp. E mi auguro che tutte le informazioni e i dati sensibili venuti in possesso della dottoressa non siano stati utilizzati per altri fini o attività private.
La situazione finanziaria dell’Asp di Cosenza e del suo contenzioso non è delle migliori, così come è stato evidenziato anche dal presidente del tar Calabria, Giancarlo Pennetti, nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, in cui veniva specificato che, nell’anno 2019, ben 111 ricorsi in ottemperanza hanno riguardato la sanità calabresi, di cui 58 riguardano la sola Asp di Cosenza che, come sappiamo, vive una situazione molto precaria dal punto di vista economico e finanziario.
Ora bisogna fare chiarezza e prendere atto che il Decreto Calabria, voluto all’epoca dal Governo giallo-verde 5Stelle e Lega, debba essere immediatamente modificato visto che il “rimedio” non ha fatto altro che aggravare, nella sanità calabrese, le storture e le degenerazioni precedenti alla sua approvazione.
Carlo Guccione
Consigliere regionale PD
Amici, mentre scrivo nei pressi di Piazza Europa è avvenuto un fatto di sangue. Adesso anche a Cosenza si spara e si gambizza. Siamo in pieno centro città e non in periferia o nelle zone degradate. Un giovane albanese di 28 che vive nella nostra città da diversi anni è stato ferito alle gambe a colpi di pistola da una persona che viaggiava a bordo di una macchina. Dopo aver sparato due colpi la macchina si è dileguata facendo perdere le sue tracce- Il giovane è stato subito soccorso ed è stato portato all’Ospedale Civile dell’Annunziata. E’ grave ma non è in pericolo di vita. La Squadra Mobile sta indagando per risalire all’autore del vile attentato che ha sconvolto la città e i suoi cittadini.
Il fatto di sangue è avvenuto in via Domenico Migliori, una traversina dove ci sono case popolari dietro piazza Europa.