
Fino a pochi anni fa si diceva che era sempre la mafia, la ’ndrangheta e la camorra che procedevano al sequestro di persone. Ora, grazie anche al coronavirus le cose si sono capovolte. Non sono più le organizzazioni mafiose che sequestrano cose o persone ma è addirittura lo Stato. Questa mattina la città di Cosenza ha dovuto assistere sgomenta ad un blitz della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale. Evidentemente su ordine proveniente dall’alto hanno proceduto intorno alle 9 di mattina al sequestro della celebre, della più grande, bella e rimodernata Piazza Bilotti, ex Piazza Fera, spazio urbano ubicato nel centro della città. I sigilli sono stati anche opposti al Museo Multimediale, al McDonald’s e al parcheggio sotterraneo. I proprietari delle macchine parcheggiate sono stati invitati a spostarle. Mentre scrivo l’area è tutta transennata e guadata a vista dai finanzieri. Il provvedimento è stato disposto su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Dai capannelli che si sono formati intorno alla Piazza circolava la voce che l’inchiesta era partita da molto tempo e che il Giudice Gratteri era stato invitato ad intervenire al più presto. Oltre al sequestro della Piazza ci sono 13 avvisi di garanzia e c’è pure il Sindaco Mario Occhiuto. Le ipotesi di reato per amministratori, imprenditori, professionisti e dirigenti, sono: falsità materiale e ideologica in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mancanza certificato di collaudo e per uno degli indagati dell’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare le attività della cosca “Muto” di Cetraro. Il sequestro della Piazza, la totale recinzione e lo svuotamento dei veicoli si sono resi necessari al fine di scongiurare pericoli per la pubblica incolumità. C’è da ricordare, però, che molti spettacoli pubblici si sono svolti nella Piazza sin dal giorno della sua inaugurazione con la benedizione dell’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Nolè. Solo lo scorso 31 dicembre, notte di San Silvestro, il palco per lo spettacolo musicale di fine anno è stato spostato a Cosenza vecchia in Piazza XXV Marzo.
COSENZA, 24 MARZO 2020 - Un’emergenza nell’emergenza. Sindaci in trincea che si trovano, troppo spesso senza armi, a dover combattere contro il nemico invisibile, a stretto contatto con i problemi quotidiani, le difficoltà e i paradossi dell’emergenza. In prima linea a difesa della salute della comunità, dei propri cittadini.
Da sindaco e da presidente della Provincia voglio ringraziarli per il lavoro encomiabile che stanno facendo in questi giorni. In un momento così tragico per il Paese non è semplice mantenere la lucidità e prendere le giuste decisioni. Ordinanze che vanno prese in poco tempo e bisogna mettere subito in moto la macchina organizzativa per far rispettare le regole. L’obiettivo è quello di contenere il più possibile il diffondersi dell’epidemia. E oggi più che mai questi sindaci vanno sostenuti con atti concreti. Non siano lasciati soli e a mani nude ad affrontare l’emergenza coronavirus.
La Provincia di Cosenza è in campo, garantisce i servizi essenziali anche mettendo a disposizione mezzi e uomini – specialmente la Polizia provinciale – sotto il coordinamento della Prefettura di Cosenza. In questo momento è necessario che le istituzioni restino unite e solidali.
C’è un altro problema dietro l’angolo che molti Comuni oggi sono già costretti a dover affrontare: le casse comunali vuote. Allarme che è stato lanciato nei giorni scorsi già dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che ha chiesto maggiore liquidità: “Un grido d’allarme responsabile, perché la crisi dei Comuni è già in atto”. Si parla di un buco da tre miliardi. La tenuta funzionale e organizzativa dei Comuni è messa a dura prova. Servono più risorse, uomini e mezzi per contenere il diffondersi dell’epidemia. Anche il mondo del volontariato sta facendo più che mai la sua parte, ma da soli non possiamo farcela. È importante fare rete, condividere per fronteggiare il quotidiano e programmare il domani. Il Governo ascolti il nostro appello. Un appello unanime visto la preoccupazione di tutti sulla capacità di resistenza degli enti locali sul versante economico. L’approvazione del Decreto “Cura Italia” è una prima risposta ma non basta: i primi cittadini non possono essere lasciati soli. E servono anche maggiori controlli, è necessario rafforzare i presidi sul territorio. Ben venga l’ordinanza della Regione Calabria emanata il 22 marzo e che impedisce ogni spostamento delle persone in entrata e in uscita dal territorio regionale, salvo che per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali ovvero spostamenti per gravi motivi di salute. Ma ora bisogna fare in modo che questi provvedimenti vengano fatti rispettare da tutti e diventino concretamente operativi.
Restiamo a casa! Serve ed è fondamentale per vincere la battaglia la collaborazione di tutti i cittadini e il rispetto delle regole. Insieme ce la faremo, andrà tutto bene.
Franco Iacucci
Presidente Provincia Cosenza
COSENZA 20 marzo 2020 : Cinque persone sono state denunciate ultimamente dai Carabinieri Forestale per violazione delle disposizioni del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri per il contenimento del contagio. Nella mattinata di ieri nel Comune di Zumpano i militari della Stazione di San Pietro in Guarano hanno denunciato due persone perché effettuavano il lavaggio della propria autovettura all’interno di un autolavaggio self service del luogo, uno era privo di autocertificazione e l’altro con una autocertificazione per recarsi a fare la spesa. Nessuno dei tre invece aveva autocertificazione a Sibari nel Comune di Cassano Jonio quando sono stati controllati dai Carabinieri Forestale di Corigliano mentre tranquillamente pescavano all’interno del canale “Stombi”. Anche per loro tre, due residenti a Cassano Jonio ed uno Acri, è scattata la denuncia per violazione dei divieti di cui al DPCM relative al divieto di spostamenti senza comprovate necessità.