Alle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando Compagnia di Cosenza hanno proceduto in Cosenza ed in vari centri dell’hinterland all’arresto di 6 persone, che secondo il sostituto PM della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, Giuseppe Casciaro, si sono a vario titolo resi responsabili di estorsione e reati inerenti illeciti traffici di armi.
Un duro colpo alla criminalità bruzia.
Secondo gli inquirenti che hanno effettuato gli arresti dopo sei mesi di indagine, infatti, le armi sarebbero state destinate alla commissioni di reati di particolare gravità.
Ecco i nomi:
Antonio Dodaro, 48 anni, tassista, in carcere;
Antonio Belsito 52 anni, in carcere;
Luigi Imperatore, 23 anni, obbligo di firma;
Gianfranco Bruzzese, 45 anni, ai domiciliari ;
Eugenio Iannotti 56 anni, ai domiciliari ;
Pasquale Imperatore, 42 anni, ai domiciliari.
Perviene e ne diamo pubblicazione il seguente comunicato del Comitato “ Natale De Grazia”
“Cosenza, 02/10/2013. Il comitato civico “Natale De Grazia” è stato ammesso come parte civile nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva.
La decisione è stata assunta dalla Corte d’assise di Cosenza che durante l’udienza di oggi ha sciolto la riserva anche sulle altre richieste di parte civile avanzate da enti locali, associazioni ambientaliste, rappresentanze sindacali e soprattutto dai familiari delle vittime.
La Corte ha cosi deciso di rigettare le eccezioni sollevate dagli avvocati dei cinque imputati -l’imprenditore di Amantea Cesare Coccimiglio e i quattro proprietari dei terreni risultati contaminati - che a vario titolo dovranno rispondere dell’accusa di disastro ambientale, avvelenamento delle acque e discarica abusiva di rifiuti contaminati da metalli pesanti, che avrebbero favorito la diffusione di malattie tumorali nella zona provocando la morte di un pescatore e lesioni gravi ad un suo amico.
I familiari di Giancarlo Fuoco, il pescatore deceduto, sono tra le parti ammesse nel procedimento giudiziario che si aggiungono ai familiari di un operaio della ditta Coccimiglio e di alcuni abitanti dell’area dell’Oliva.
«Essere parte civile nel processo – ha dichiarato il presidente del comitato Gianfranco Posa – ci permetterà di seguire da vicino l'evolversi di una vicenda sulla quale ci stiamo battendo da anni. Il nostro auspicio è che emerga al più presto tutta la verità sull'inquinamento della valle dell'Oliva e le responsabilità di chi ha causato questo enorme disastro del nostro territorio, che si dovrà far carico della bonifica dei luoghi contaminati».
Tra le parti ammesse anche il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria che appresenteranno i pubblici interessi insieme ai comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d'Aiello, questi ultimi già ammessi dal gup di Paola nell’udienza preliminare. La Corte d’Assise ha ammesso anche la Cgil di Cosenza, che ha presentato oggi la sua richiesta, il Wwf Italia, la Legambiente Calabria, il Forum Ambientalista, l'associazione Anpana e i Vas. Comitato civico Natale De Grazia”
Ecco il comunicato del consigliere regionale Domenico Talarico: “Basta con i disservizi al centro trasfusionale dell’Annunziata di Cosenza
E’ intollerabile quanto sta accadendo al centro trasfusionale dell'Annunziata, dove anche oggi i malati di Talassemia Major hanno dovuto registrare la chiusura dell’ambulatorio.
Non è un caso eccezionale. Già nei giorni scorsi gli utenti della struttura avevano dovuto fare i conti con disfunzioni e ritardi prima di poter effettuare la consueta trasfusione di sangue.
Vorrei che fosse chiaro che qui stiamo parlando di terapie “salva vita”, non di bazzecole.
Mi rivolgo pertanto ai dirigenti del presidio ospedaliero, al direttore generale del Asp di Cosenza, allo stesso presidente della Regione Scopelliti, affinché si metta fine a questi disservizi, ripristinando il corretto funzionamento dell’ambulatorio. Spero che anche la magistratura prenda in seria considerazione l'interruzione di questo delicatissimo servizio pubblico
Questi casi, come tanti altri ormai, testimoniano di come la sanità in Calabria stia vivendo un momento di eccezionale difficoltà. Attenti soltanto ai conti, a Roma come a Catanzaro, si stanno assestando colpi durissimi alla sanità pubblica ed ai diritti del malato nella nostra regione. L’occasione serva pertanto per riflettere attentamente sulla necessità di una immediata inversione di rotta nella gestione del comparto.”
E’ la prima volta, ci sembra, che qualcuno “segnala” alla competente Procura della repubblica una delle diverse situazioni che potrebbero essere identificate tra le interruzioni di pubblico servizio.
Ora la “palla” passa alla procura competente o meglio alle procure competenti.