Perviene e pubblichiamo la nota del I Circolo PD Cosenza2:
“Damiano Covelli, PD: Sull’acqua necessaria chiarezza e rapidità nel risolvere il problema.
Sulla vicenda della non potabilità dell’acqua nel Centro Storico e nelle Frazioni è necessario che il Comune intervenga in modo tempestivo per risolvere il problema.
Mi sembra evidente che sulla questione ci sia stato da una parte un grave difetto di comunicazione e dall’altra un serio ritardo nell’affrontare il problema, tant’è che ad oggi i cittadini, nonostante siano passati diversi giorni, non sanno se possono utilizzare l’acqua pubblica.
L’ordinanza è stata pubblicizzata sugli organi di stampa e con qualche manifesto affisso soltanto su poche fontane pubbliche.
Molti cittadini l’hanno appresa in ritardo e ciò ha alimentato preoccupazioni e anche allarmismi.
Inoltre, se l’acqua in queste realtà non è potabile o non lo è parzialmente, è bene che si proceda, nelle aree dove esiste il problema, a chiudere le fontane pubbliche che invece continuano ad essere utilizzate.
Ma è necessario fare anche di più: dire chiaramente cosa si sta facendo per risolvere l’emergenza e quando e come i cittadini potranno tornare a bere l’acqua dello Zumpo.
Questa sorgente è, infatti, storicamente, quella più pura e pulita tra quelle che servono la città di Cosenza.
Se si sono verificate infiltrazioni che hanno pregiudicato, in parte, questa purezza, vanno trovate e rimosse senza perdere tempo e, soprattutto, senza alimentare ingiustificati allarmi.
Il Comune attivi prontamente tutti gli strumenti in suo possesso e ricorra anche, se necessario, a misure di emergenza, per risolvere in tempi rapidi il problema.
Cosenza, li 2 settembre 2013 Damiano Covelli Segretario I Circolo PD Cosenza2”
Ndr. Ma davvero, come è possibile lasciare aperte le fontane pubbliche che erogano acqua inquinata anche a coloro che sono di passaggio e che non hanno avuto conoscenza della presenza di inquinamento? Siamo di fronte ad una situazione aberrante. Possibile che si pensi solo a feste e sagre e non alla salute della gente?
Il Sindaco Occhiuto sospende l’uso alimentare dell’acqua proveniente dalle sorgenti dello Zumpo nei quartieri S. Ippolito, Borgo Partenope, Donnici Superiore, Donnici Inferiore, Bivio Donnici, centro storico cittadino e zone limitrofe. Tanto perché le acque dei fontanini pubblici di piazza Dionisio, via Santuario e via Nazionale a S. Ippolito, contrada Caricchio e via Caricchio, sono risultate non conformi agli standard di legge.
L’assessore comunale alla Sostenibilità Ambientale del Comune di Cosenza Martina Hauser ha posto il problema della lungodegenza dei cani nei canili e ha proposto “di aprire un dibattito e confrontarci sull'opportunità di tenere e mantenere a vita i cani nelle strutture rifugio, oppure, di provare ad immaginare soluzioni diverse per il bene degli animali e nell'interesse della cittadinanza".
Tutto è nato dalla scelta dire reimmettere i cani sul territorio. Una scelta responsabile ricorda l’assessore e non selvaggia, decisa in accordo con i responsabili del Servizio veterinario dell'Asp che hanno selezionato solo i cani idonei.
E comunque spiega sempre Martina Hauser "L'Amministrazione insieme all'Azienda sanitaria provinciale si è trovata a fronteggiare la gestione complessa del canile e il mantenimento di un numero elevato di cani, che grava sulle risorse della comunità, specialmente in tempi di crisi come questo ".
Di fronte a questi gravi problemi fa bene il comune di Amantea che i cani li lascia già liberi sul territorio e l’Asp che non li fa accalappiare.(nella foto cani a Piazza Cappuccini il 17 agosto)
Guardia Costiera di Cariati appartenente al Compartimento Marittimo di Corigliano Calabro insieme all’ufficio tecnico comunale, dopo lunghe e laboriose indagini ha scoperto che il lido balneare sito sul litorale di Mandatoriccio, in località Procello, era abusivo.
Un lido importante metri quadrati con annessi bar, gazebo, giochi, docce, locali igienici, ombrelloni e sdraio che occupava ben 3500 mq di spiaggia
L'attività veniva esercitata senza i dovuti provvedimenti amministrativi
Gli agenti hanno scoperto anche che lo stabilimento balneare era stato realizzato abusivamente su area demaniale marittima e in parte anche su proprietà privata senza le prescritte autorizzazioni demaniali ed edilizie e senza permesso di costruire.
Inoltre le strutture in questione si trovano in zona a vincolo paesaggistico - ambientale, nella fascia di rispetto dei 300 metri dalla linea di costa e in un sito di interesse comunitario, le Dune di Camigliano, per cui la loro realizzazione senza le dovute autorizzazioni deturpa il paesaggio e l’ambiente costiero.
Da qui il sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Rossano per evitare che dal prossimo periodo primaverile e sino al termine della stagione estiva 2014 si potessero protrarre od aggravare le conseguenze del fatto.
ll responsabile dell’abuso è stato ovviamente denunciato all’Autorità giudiziaria per la violazione delle norme previste dal Codice della navigazione in materia di gestione dei beni del demanio marittimo e della normativa edilizio – urbanistica, ambientale di tutela dei siti sensibili e sismica.
Nessun danno alla azienda visto che ha potuto lavorare quasi fino a fine estate 2013