
Ecco il comunicato del consigliere regionale Domenico Talarico: “Basta con i disservizi al centro trasfusionale dell’Annunziata di Cosenza
E’ intollerabile quanto sta accadendo al centro trasfusionale dell'Annunziata, dove anche oggi i malati di Talassemia Major hanno dovuto registrare la chiusura dell’ambulatorio.
Non è un caso eccezionale. Già nei giorni scorsi gli utenti della struttura avevano dovuto fare i conti con disfunzioni e ritardi prima di poter effettuare la consueta trasfusione di sangue.
Vorrei che fosse chiaro che qui stiamo parlando di terapie “salva vita”, non di bazzecole.
Mi rivolgo pertanto ai dirigenti del presidio ospedaliero, al direttore generale del Asp di Cosenza, allo stesso presidente della Regione Scopelliti, affinché si metta fine a questi disservizi, ripristinando il corretto funzionamento dell’ambulatorio. Spero che anche la magistratura prenda in seria considerazione l'interruzione di questo delicatissimo servizio pubblico
Questi casi, come tanti altri ormai, testimoniano di come la sanità in Calabria stia vivendo un momento di eccezionale difficoltà. Attenti soltanto ai conti, a Roma come a Catanzaro, si stanno assestando colpi durissimi alla sanità pubblica ed ai diritti del malato nella nostra regione. L’occasione serva pertanto per riflettere attentamente sulla necessità di una immediata inversione di rotta nella gestione del comparto.”
E’ la prima volta, ci sembra, che qualcuno “segnala” alla competente Procura della repubblica una delle diverse situazioni che potrebbero essere identificate tra le interruzioni di pubblico servizio.
Ora la “palla” passa alla procura competente o meglio alle procure competenti.
Il GIP di Catanzaro Abigail Mellace ha accolto la istanza di archiviazione avanzata dagli stessi PM Antonio Bruno Tridico (della Procura di Cosenza) e il pm Alessia Miele (della Procura di Catanzaro) per 13 studenti, che hanno frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unica ed alcuni dei quali ora laureati .
Sono :
Carmine Viapiana, 29 anni di Dipignano,
Luisa Manieri, 29 di Rende,
Antonio Amelio, 30 di Simeri Crichi,
Pietro Garofalo, 28 anni di Cosenza,
Francesca Scerbo, 27 di Marcellinara,
Roberta De Francesco, 28 anni di Marano Marchesato,
Maria Gallo, 28 di Rende,
Francesca Puteri, 31 di Lamezia Terme,
Maria Pignataro, 29 di Cetraro,
Marco Ferrari, 34 di Cosenza,
Sergio Tranchino, 27 anni di Tortora Marina,
Roberto Marino, 29 di Cirò Marina,
Concetta Angiolini, 29 anni di Taurianova .
Dopo che 3 inquisiti hanno patteggiato la pena restano e rischiano di essere avviati a giudizio le altre 61 persone per i quali i PM Tridico e Miele hanno chiesto il rinvio.
Non ci sono i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale di Rende per infiltrazioni mafiose.
Il senso del decreto firmato da Alfano è esattamente questo.
Il decreto è pubblicato sulla GU di oggi 26 settembre
E peraltro ricalca il parere del prefetto di Cosenza da poco promosso alla Prefettura di Catanzaro
La vicenda aveva avuto inizio dopo l'arresto, eseguito il 15 novembre 2012, dell'ex sindaco Umberto Bernaudo, e dell'ex assessore Pietro Paolo Ruffolo, entrambi del Pd, nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Catanzaro.
Immediata la nomina della commissione di accesso avvenuta il 19 novembre 2012.
Poco dopo, a dicembre, il provvedimento restrittivo emesso a carico di Bernaudo e Ruffolo era stato annullato dal Tribunale del riesame ed i due esponenti politici erano tornati in libertà.
Poi nel giugno scorso il sindaco Vittorio Cavalcanti formalizzava le dimissioni senza specificarne le ragioni ma limitandosi alla sola comunicazione.
Oggi il comune è commissariato.
Ora il via alle elezioni.