La striscia colorata residuo del carnevale di Amantea chiude l’ ingresso dell’ex albergo La Ninfa Marina in Amantea
Ad essa sono spillati alcuni fogli dove in italiano ed inglese è scritto:
“Ti informiamo che a partire dal 2 marzo 2015 l’Hotel Ninfa Marina sarà chiuso fino al giorno del pagamento”
Parlano del Pocket Money, la somma di 2,5 euro giornaliera di cui è prevista le erogazione per le esigenze minime degli immigrati, somma che usano per le ricariche telefoniche e magari per le sigarette .
“Siamo qui dal 16 luglio 2014 e non abbiamo ricevuto nulla. Non abbiamo più credito per chiamare le nostre famiglie”
“Chiediamo rispetto. Nos somme de Humaine”
Infine la conclusione “ Ti ringraziamo per la tua comprensione”
Appena arriviamo davanti alla sede dell’ex albergo si affacciano e ci riferiscono sostanzialmente quanto nel foglio
Chiedo se vogliono anche un lavoro e la risposta è un si, corale
Intanto ci riferiscono che la Prefettura non abbia potuto erogar quanto dovuto alla cooperativa Zingari 59 che quale conseguenza non è riuscita ad erogare il Pocket Money ai profughi ospiti ad Amantea nell’ex Albergo la Ninfa marina.
Una situazione che sembra sia presente in molte parti d’Italia.
Da qui la reazione di un piccolo gruppo di ospiti che ha iniziato stamattina una pacifica ma decisa protesta . La gran parte dei profughi invece pare subire questa reazione.
L’ex albergo come detto ( vedi foto) al momento è chiuso ed i profughi sono chiusi dentro.
Al contrario gli operatori sociali sono fuori e non riescono ad accedere nella struttura.
Fuori i cartelli di protesta con i quali i profughi contestano ed evidenziano le difficoltà che incontrano nel loro quotidiano. Ad iniziare dal fatto che non hanno nemmeno i soldi per comprarsi le ricariche telefoniche e telefonare a casa.
Ma la Prefettura è prontamente intervenuta.
Stamattina ha avuto un incontro con i responsabili della Cooperativa ed ha dato incarico di predisporre i mandati.
Nel contempo e responsabilmente la stessa Prefettura ha dato mandato di riferire ai profughi lo stato dell’arte e la sintesi che entro una decina di giorni la questione si dovrebbe risolvere.
Le Forze di Polizia comunque controllano la situazione.
Si ritiene che la protesta possa agevolmente concludersi a breve.