Era da tempo che si sapeva che il Maresciallo Massimiliano Diamanti ed il vice comandante avrebbero lasciato la caserma dei carabinieri di Amantea.
Invero qualcuno lo temeva, qualcuno lo sperava.
In 9 mesi il maresciallo Diamanti con la collaborazione dei militari della stazione ha lasciato il segno del suo comando
Ora ad Amantea tutti i ragazzi usano il casco quando viaggiano sul ciclomotore
Per qualcuno sarà poca cosa, per altri semplicemente la conferma che se si opera con decisione la città è capace di accettare e rispettare le regole.
Il Maresciallo ci aveva occasionalmente riferito che avrebbe abbandonato la città già il 23 aprile scorso ma che aveva chiesto lui stesso di spostare questa data di due mesi per poter completare lavori investigativi già avviati.
E questa è una cosa certa.
Probabilmente mai l’Arma è stata così vigile ed attenta ed i suoi militari così efficienti. Prova ne siano gli oltre 170 rapporti giudiziari inviati alla Procura della repubblica e le prestazioni rese a favore della città e dei cittadini, ad iniziare dall’intervento di Stefano Vommaro e Bernardino Francesco Miraglia a tutela di Marano( anche in passato i Carabinieri si erano distinti in opere di salvamento)
Quello che sorprende ( ma forse non tanto, poi) è che l’amministrazione ( quasi tutta, maggioranza e minoranza) si è lasciata sfuggire l’occasione per salutare i quadri della locale stazione dei carabinieri, quasi che 9 mesi di intenso lavoro non siano serviti a niente.
Noi, al contrario, abbiamo consapevolezza che la “caserma dei Carabinieri” in questi 9 mesi ha prodotto un lavoro investigativo intenso che darà i suoi frutti a breve, riportandoci alla mente il maresciallo Massimiliano ed il vice Marco.
L’unica voce che si è levata a ricordare il lavoro dei CC è quella della consigliera comunale del M5S, Francesca Menichino la quale ha commentato “Vogliamo ringraziare il maresciallo Diamanti per il lavoro fatto ad Amantea, dove ha semplicemente servito lo Stato e la sua Divisa e la nostra città, che non è esente da problematiche serie e dalla presenza della criminalità comune e mafiosa.
Chiunque verrà a comandare la Stazione avrà bisogno del supporto e del sostegno concreto di tutti, anche di noi cittadini, dell’amministrazione comunale e del sindaco.
Un aiuto che secondo noi potrebbe sostanziarsi anche in forme di prevenzione della criminalità
e di educazione alla legalità da svolgersi in forma diffusa a livello sociale e culturale in modo da veicolare messaggi importanti soprattutto ai giovani.
A loro è rivolta la nostra attenzione, a loro che, rappresentano il futuro di una comunità che ci piace immaginare sana e prosperosa, rispettosa delle regole, dove saranno i nostri giovani a portare avanti il senso della legalità e il rispetto verso gli altri e verso il bene comune.
Quei ragazzi che rifiutano il malaffare, perché – come dice Gratteri – “delinquere ed essere mafiosi, non conviene”.
Un grazie al maresciallo Diamanti per il suo operato qui ed un in bocca al lupo al nuovo che arriverà