Scene come quelle viste stamattina (e non è l’unica volta) al poliambulatorio di Amantea lasciano il segno a chiunque sia costretto non solo a fare la fila ma anche a vederla ed a sentire le sacrosante lamentele di tutti.
Stamattina si lamentava il personale addetto alle prenotazioni ed alla riscossione dei ticket.
Spesso è con loro che se la prendono gli astanti che hanno perso ogni briciolo di pazienza dopo ore di attesa in piedi .
Talvolta accennano anche allo sputo per segnalare il proprio disprezzo per una situazione che ha tutt’altri responsabili.
Che dovrebbero fare –si chiedono- denunciare tantissimi pazienti ai carabinieri?
Peraltro nel poliambulatorio non esiste un servizio d’ordine!
Ed ovviamente si lamentavano i pazienti che arrivano e non trovando un erogatore automatico o manuale di numeri si mettevano in fila (approssimativamente in fila ) controllandosi ( ma anche garantendosi) uno con l’altro.
Non c’era nemmeno il famoso uomo erogatore dei biglietti che garantiva il rispetto dell’ordine.
In ferie?Ammalato? Non è dato sapere ma è certo che la dirigenza ha pensato a sostituirlo.
Solo a metà mattinata stanti le forti lamentele hanno incaricato una addetta per distribuire i numerini, ma ormai la frittata era fatta.
E le gridate rendevano difficile il lavoro degli stessi addetti.
Non funzionavano ( da 4 mesi ci dicono) nemmeno i visori che indicavano il numero servito ed allertavano, quindi, l’utente successivo.
Insomma una situazione inaccettabile.
E guai a lamentarsi. Al personale è vietato e sollecita noi a farlo anche per loro.
Il re, i baroni ed i duchi della sanità non vogliono.
Per loro c’è il rischio di provvedimenti disciplinari.
Per noi c’è il rischio di essere citati per lesa maestà.
E sembra che il re o la regina abbiano “mandato a dire” che è intenzionata a farlo!
E pensare che solo gli utenti del “famoso” laboratorio di analisi cliniche che il signor Scura vuole chiudere, sopprimendo il servizio per la utenza dell’hinterland di Amantea, sono ogni giorno quasi un centinaio .
Questi non devono prenotare il servizio e quindi possono facilmente essere sottratti alla grande fila.
Già, basterebbe un apparecchio a lettura automatica della ricetta sanitaria capace di determinare anche il costo da pagare con bancomat o con monete .
Ma perché non viene acquistato ed impiantato?
Snellirebbe la fila e renderebbe quasi umano un servizio oggi inaccettabile.
Mah! E pensare che in teoria i sindaci possono concorrere a migliorare queste condizioni da terzo mondo!