
Il noto frate francescano è intervenuto nel corso di un blitz delle forze dell'ordine.
Momenti di tensione a Cosenza, dove si svolge il consueto mercato del venerdì, in via Milelli, nei pressi di Lungo Crati. La polizia municipale pare che stamattina abbia allontanato diversi venditori ambulanti privi del necessario permesso. Uno di questi, colto dalla disperazione, avrebbe quindi minacciato di darsi fuoco cospargendosi di benzina. Sul posto si è subito precipitato Padre Fedele Biscegli,a informato telefonicamente da un conoscente di ciò che stava avvenendo. Il frate insieme ai vigili ha poi convinto l'ambulante a desistere dall'estremo gesto.
"E' un uomo che guadagna qualche soldo - spiega Padre Fedele - per dare da mangiare ai figli. Era deciso a farla finita si era già buttato la benzina addosso schizzando anche sul mio saio e protestava con l'accendino in mano. Non è giusto. Voglio lanciare un appello alle autorità: 'Lasciamo vivere questi commercianti. Ci vuole il permesso per lavorare, certo, ma se noi avessimo dei bimbi e fossimo senza lavoro cosa faremmo? Summum ius, summa iniuria. Massima giustizia, massima ingiustizia diceva Cicerone. C'è gente sotto sfratto e politici che rubano a destra e sinistra. Come facciamo a prendercela con questi poveri disgraziati? Un po' di umanità. I poveri sono il sangue di Cristo".
Fonte notizia:
http://quicosenza.it/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/cosenza/17575-mercato-ambulante-tenta-suicidio#.VLAoc-N5O10
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Calabria
E’ morta, Anna Maria N. di 43 anni che stamattina si era gettata nel torrente, lanciandosi dal Santuario di Paola.
La notizia è stata resa da poco pubblica. Anna Maria N. è morta
Anna Maria N. ha raggiunto il suo obiettivo ed ha offerto la sua giovane vita alla vecchia e falciata morte.
Serve poco ora capire se si sia trattato di una crisi depressiva a far suicidare la 41enne paolana
Serve poco anche capire perché abbia scelto il Santuario di San Francesco da Paola e perché il senso di pace che si respira tra quelle mura non sia stato sufficiente ad aiutarla
Serve poco capire perché abbia scelto l’ora della santa messa e perché le grida di allarme ed i tentativi di salvarla siano stati insufficienti
Serve poco capire che terribile notte abbia trascorso accarezzando sorella morte come la risposta a problemi reali o supposti di una persona che come tanti di noi, forse ognuno di noi, ha le sue fragilità, le sue solitudini.
Una cosa invece è certa ed è quella che questa società non legge i problemi dei più deboli e non li aiuta.
E questa è la vera ragione per cui Anna Maria ora è in cielo!
La freccia indica il punto esatto da dove Anna Maria si è lanciata nel vuoto.
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Paola
COSENZA - Una vera e propria tragedia dalle motivazioni al momento sconosciute che hanno portato un ragazzo di 19 anni, M.V., studente del Liceo Classico Bernerdino Telesio che stanotte si è lanciato nel vuoto dal balcone della casa familiare, sita in viale della Repubblica. Il ragazzo, noto per la sua diligenza negli studi, domani avrebbe dovuto affrontare l’esame di maturità.
Non si conoscono ancora le cause che avrebbero portato il ragazzo a compiere l’estremo gesto, ma la momento si esclude che tale gesto sia collegato alla prova di esame orale in programma domani dato anche l'ottimo rendimento scolastico ed i risultati raggiunti nella carriera scolastica.
Ma c'è anche un secondo suicidio, avvenuto nelle ultime ore a Cosenza. Anche in questo caso non sono conosciute le cause che hanno portato al suicidio un imprenditore di Cosenza.
Non una lettera, non una parola detta ad amici e parenti su un problema tale da trascinare l'uomo a togliersi la vita.
Aggiornamenti a breve
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Cosenza
Pochi km , gli ultimi, quelli fatti dal corpo della povera signora Maria.
Dalla foce del fiume Oliva alle spiagge di Nocera Terinese , tra il Maris e l’Eurolido
Intense le ricerche che hanno visto impegnate le Forze dell’ordine ed in particolare i CC e la Guardia Costiera
Le FF.OO. si sono avvalse di pattuglie a terra, di pattugliatori a mare e di un elicottero dell’esercito
E poi nel pomeriggio dopo 18 ore dall’ora di presunto annegamento il corpo trascinato dalle correnti marine è emerso ad una decina di km
Una triste fine quella della povera signora Maria
Abbiamo omesso nel nostro primo articolo di segnalare la informazione che la poverina aveva sofferto di depressione anche per una serie di vicende che avevano interessato la famiglia.
Una omissione che avrebbe rafforzato la presunzione di un grave evento , di un inaccettabile suicidio.
Dalla solitudine alla morte
Peraltro il fatto che avesse lasciato indizi precisi( l’auto aperta-nella foto-, il giubbino, il portafoglio, i documenti) aveva indotto tutti a sospettare un suicidio.
E da questo sospetto la ricerca senza limiti del corpo fino al suo ritrovamento
Non è dato nemmeno sapere se la signora Maria sapesse nuotare tanto più con un mare abbastanza mosso come era quello della nottata tra mercoledì e giovedì santo.
Un triste epilogo, una vita distrutta, un suicidio disperato, una famiglia che Maria aveva protetto, difeso, aiutato e che ora resta ancora più sola.
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
E' trascorso esattamente un mese dal gesto suicida del nostro giovane compaesano, il 27enne Francesco Curcio, orogonario di Campora San Giovanni e residente nel comune di Chivasso (To), trovato dai carabinieri impiccato ad un albero nei pressi del cimitero, dopo un mese anche la fidanzata, stanca di vivere senza il suo Francesco si toglie la vita.
Oggi si scopre che alla base di questo incredibile gesto c’era stato un litigio con la fidanzata Sara Cannata di 29 anni.
Aveva vagato tutta la notte e, alla fine, Francesco Curcio (27 anni), aveva deciso di farla finita.
Lo avevano trovato i carabinieri di Chivasso, in provincia di Torino, impiccato ad un albero nei pressi di un bosco dietro il cimitero di Castelrosso, una frazione della cittadina.
Era il 12 febbraio di quest’anno.
A nemmeno un mese nel pomeriggio di oggi, anche Sara Cannata, ventinovenne, si è impiccata.
Si è impiccata all'interno del suo appartamento in via Momo 24, dopo aver inviato uno straziante sms ad un'amica: "Non posso più vivere senza di lui", vi era scritto.
Quel messaggino aveva convinto la destinataria ad allertare i carabinieri, temendo che Sara potesse compiere una follia.
All'arrivo degli uomini dell'Arma, però, era troppo tardi: la ragazza si era uccisa, per porre fine al dolore dettato dall'assenza del compagno
Sara non ce l'ha più fatta, Francesco oltre ad essere il suo amore divideva con lei il lavoro alle 5 Torri di Settimo Torinese.
In queste ore gli amici e i colleghi si stanno radunando sotto casa di Sara sconvolti dalla drammatica notizia.
Siamo addolorati anche noi per lei e per l’amico Francesco.
Che possano ritrovarsi in cielo!
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Campora San Giovanni
Vincenzo,minore di 17 anni si toglie la vita.
A Campora San Giovanni si consuma una terribile e triste tragedia che vorremmo non fosse mai accaduta.
Drinn,drinn. Squilla il cellulare come tante altre volte ogni giorno.
Sto scrivendo l’articolo della S Messa del patrono dei vigili urbani san Sebastiano tenutasi nella chiesa monumentale di San Bernardino
Dall’altro capo del telefono un amico che con voce affranta mi comunica la terribile tragedia avvenuta da poco nella frazione Campora San Giovanni.
Un ragazzo ancora minorenne ha posto fine alla sua giovanissima esistenza.
Un suicidio come scelta .
Un nodo scorsoio ed un gancio al quale appenderlo.
La notizia di un suicidio lascia sempre un senso di smarrimento in chi la riceve e credetemi ancora più, forse, in chi deve scriverne.
Difficile trovare le parole giuste, forse nemmeno esistono, difficile superare il momento di sgomento che ti pervade
Poi la domanda spontanea ed irrinunciabile che ci si pone : Perche?
Perché un ragazzo di 17 -18 anni deve togliersi la vita?
Quali le ragioni? . Ci sovvengono gli psicologi che tra le ragioni riportano Il suicidio per "amore". E poi il suicidio come "vendetta" per non sentirsi amati e considerati. Ed ancora il suicidio come "reazione" ad una situazione che ritiene disperata.
O magari semplicemente un trauma od una forte delusione.
Stentiamo a credere che si possa trattare di un suicidio come scelta "esistenziale" , tipico di chi non riesce a dare più un senso alla propria esistenza, non provano più desiderio od emozione per niente.
Facile capire il dramma per gli affranti i genitori , per i parenti, gli amici, la stessa frazione, e per chiunque anche non conoscendo il ragazzo e la sua famiglia viene a contatto con questa bruttisima notizia
Nessun biglietto a quanto sembra che lasci capire le ragioni occulte di un gesto disperato.
Si chiamava Vincenzo
Uno dei tanti ragazzi del nostro paese.
Una morte quella di Vincenzo che ci impone di interrogarci per capire prima quei malesseri che possono portare a gesti incomprensibili ed inaccettabili
Avvertiamo una sostanziale impotenza ed un forte rammarico per non essere riusciti a dare a Vincenzo ed a quanti altri giovani come lui la necessaria preventiva attenzione
Scusaci Vincenzo.
Scusaci per avere pensato che ti sarebbe bastato una partita di pallone o la futura pista ciclabile.
Scusaci, anzi scusateci tutti voi ragazzi per non porci il problema delle solitudini , dei piccoli e grandi dei silenzi, delle piccole e grandi sofferenze che sono il trait d’union per giovani e meno giovani che non riusciamo a capire ed amare per tempo.
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Campora San Giovanni
La notizia fa il giro della città ed arriva perfino a Paola. Gli sms viaggiano nell’etere rimbalzando da una parte all’altra della città. In fondo in questa violenza comunicativa c’ è il dolore per un evento che nessuno si sarebbe aspettato, che nessuno avrebbe voluto.
Un nostro compaesano, un uomo, non più ragazzo, ma ancora giovane, si è suicidato impiccandosi nella tromba delle scale della sua abitazione.
Un lavoratore che non lasciava mai di prendere ogni giorno il pullman per recarsi nella vicina Paola dove lavorava negli uffici giudiziari.
Poi un caffè in uno dei bar vicini alla sua abitazione dove era solito scambiare qualche parola con i pochi amici che frequentava.
Una persona che in fondo nessuno “vedeva” e che ora in tanti si rammaricheranno di non aver visto.
Viveva solo, non era sposato.
Dicono che oggi Antonio non era andato al lavoro: che aveva bevuto un caffè in uno dei soliti bar e poi non si era più visto.
Un unico fratello che viveva in quel di Cosenza e che scendeva spesso con la sua famiglia ad Amantea dove si era ristrutturato recentemente una parte della casa familiare.
Ed è stato proprio lui che non riuscendo a mettersi in contatto con il fratello Antonio ha preso l’auto ed è corso nella nostra cittadina.
Un viaggio per scoprire un evento terribile, come terribile sono state le grida che hanno mobilitato l’intero quartiere, grida di dolore, di disperazione che ancora risuonavano stasera nelle orecchie dei vicini di casa.
Poi l’arrivo dei carabinieri della locale stazione per attendere agli incombenti del caso; l’arrivo del medico legale, l’autorizzazione alla rimozione del corpo, l’eventuale autopsia.
Dramma della solitudine? Forse. Ma si dice che Antonio Munno doveva operarsi in Catanzaro anche all’altra gamba e temesse questo intervento che lo avrebbe forse immobilizzato per qualche tempo. Ed allora i pensieri ed i dubbi forse lo hanno assalito: “chi mi assisterà?”; forse è la domanda che si sarà rivolto senza potersi dare risposta.
E da qui può essere partita quella dannata scintilla che lo ha portato ad un evento incredibile e che ha lasciata la città esterrefatta , la scintilla della solitudine e della paura. Addio Antonio!
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Primo Piano
Tre suicidi in una sola mattinata. Siamo a Civitanova marche.
Marito e moglie si impiccano. Nel garage di casa . Uno accanto all’altro.
Secondo gli investigatori erano in difficoltà economiche ed avevano più volte manifestato il loro disagio.
Il loro suicidio sarebbe avvenuto, quindi, per disperazione.
Lui era un lavoratore esodato , lei aveva una modesta pensione.
Poche ore dopo si è tolta la vita anche il fratello settantenne di lei. Si è buttato a mare .
La Capitaneria di porto ha recuperato il corpo ed inutili sono stati i tentativi di rianimarlo.
Qualcuno dovrebbe cominciare a pensare ai problemi della gente.
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Italia