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Amantea.V Festival della canzone Francescana.

Lunedì, 10 Giugno 2013 12:14 Pubblicato in Cronaca

Convento dei Frati minori Conventuali di san Bernardino 16 giugno 2013

Il Programma

0re 9.00 Accoglienza

Ore 9.30 Preghiera delle lodi e meditazione

Di mons Marco Frisina: Il canto come preghiera

Ore 10.30 Esecuzione dei canti francescani da parte dei partecipanti

Ore 12.30 Celebrazione eucaristia

Ore 13.30 pranzo

Ore 15.00-ore 16.00 Condivisione

Ore 17.00 fraternità francescana e conclusione

Carissimo fratelli, nell'anno dedicato alla fede, desideriamo invitarvi a trascorrere con noi la Domenica, Pasqua della settimana, per lodare insieme il Signore che opera cose buone e belle in ognuno di noi. Come ha scritto Sant'Agostino: "chi canta, ama e prega due volte" . Vuole essere un tempo dedicato allo Spirito, che, come il Poverello di Assisi, ritrova nell'inno alle creature il senso profondo dell'incontro con il Creatore. Il nostro incontro avrà un animatore speciale: Mons. Marco Frisina, che ci aiuterà a riflettere sul canto come preghiera. Vieni. Ti aspettiamo per cantare con noi.

Ma chi è monsignor Marco Frisina?

Mons. Marco Frisina è nato a Roma il 16 dicembre 1954. Dopo gli studi classici si è diplomato in composizione al Conservatorio di Santa Cecilia.

Nel 1978 è entrato come alunno al
Pontificio Seminario Romano Maggiore compiendo gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana e conseguendo la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. Ordinato sacerdote nel 1982, da allora svolge il suo ministero nella Diocesi di Roma. È stato assistente spirituale al Pontificio Seminario Romano Maggiore e poi Direttore dell'Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma dal 1991 al 2011. Attualmente è Presidente della Commissione Diocesana per l'Arte Sacra ed i Beni Culturali, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e Rettore della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

È docente presso la Pontificia Università Lateranense e presso la Pontificia Università della Santa Croce.

Nel 1984 ha fondato - e da allora dirige - il Coro della Diocesi di Roma, attualmente composto da oltre 250 elementi e nato per l'animazione delle più importanti liturgie diocesane, molte delle quali presiedute dal Santo Padre. All’animazione di queste, si sono aggiunti negli anni Concerti in molte Diocesi italiane ed estere e la partecipazione a numerosi eventi istituzionali. Dal 1991 è anche Maestro Direttore della Pontificia Cappella Musicale Lateranense.

Nello stesso anno ha avuto inizio anche la sua collaborazione al progetto internazionale della Rai "Bibbia" sia come consulente biblista che autore delle musiche. Oltre ai film del “Progetto Bibbia”, negli anni ha composto le colonne sonore di molti film a tema storico e religioso realizzati per Rai e Mediaset, tra i quali “Michele Strogoff”, “Papa Giovanni”, “Giovanni Paolo II”, “Edda Ciano”, “Callas e Onassis” e i più recenti “Pompei”, “Puccini”, “Preferisco il Paradiso".

Autore di numerosi canti liturgici conosciuti ed apprezzati in Italia e all’estero, nella sua discografia sono presenti importanti collaborazioni a progetti di artisti italiani e internazionali. Tra queste, “Silent Night. A Christmas in Rome”, realizzato nel 1998 insieme al leader dei Chieftains Paddy Moloney e “Dalla Terra”, disco inciso nel 2000 da Mina, per la quale ha composto i brani “Magnificat” e “Nada te turbe”.

Ha composto ed eseguito dinanzi ai Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI oltre 20 Oratori sacri ispirati a personaggi biblici o alla vita di grandi santi. Accanto a queste composizioni, meritano di essere citati altri due oratori sacri:“Cantico dei Cantici” scritto nel 2009 e “Passio Caeciliae” del 2011.

La musica può essere un'arma potente, capace di unire i vicini ai lontani facendoli vibrare all'unisono per la bellezza dell'amore di Cristo.

Mons. Marco Frisina Nel 1997 è stato nominato da Papa Giovanni Paolo II Accademico Virtuoso Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon.

È stato responsabile musicale di alcuni importanti eventi del Grande Giubileo 2000, come la Giornata Mondiale della Gioventù e, recentemente, dell’evento RAI “La Bibbia Giorno e Notte - la più lunga diretta della storia televisiva”. Nel 2007 ha composto l’opera teatrale “ La Divina Commedia”, prima trasposizione musicale dell’omonimo capolavoro dantesco. Da gennaio 2009 è in scena anche il suo secondo lavoro per il teatro: “Il miracolo di Marcellino”, ispirata al romanzo di Josè Maria Sanchez Silva “Marcellino Pane e Vino”.

Nel 2011 è stato responsabile musicale per la Diocesi di Roma nelle Liturgie della Beatificazione di papa Giovanni Paolo II, del quale ha composto anche l’Inno Ufficiale. Sempre nel 2011 ha diretto il Coro della Diocesi di Roma nella sua prima tournée negli Stati Uniti, esibendosi nella Cattedrale di New York e nei più importanti Teatri del New Jersey proponendo con successo sia brani sacri che brani tratti dalla tradizione musicale italiana.

Numerosi premi e riconoscimenti hanno accompagnato la produzione musicale di mons. Marco Frisina

- 1994 due nominations per il CableACE Award in USA per Abraham e Jacob.

- 1995 vincitore del CableACE Award per Joseph.

- 1998 Premio "Colonna sonora 1998" dell'Ente dello Spettacolo per la musica della Bibbia televisiva.

- 2002 Premio "Colonna sonora 2002" dell'Ente dello Spettacolo per la colonna sonora del film "S. Giovanni l'Apocalisse".

- 2005 Premio internazionale per la cultura "Giuseppe Verdi", insieme al Maestro Claudio Abbado.

- 2006 Premio nazionale Fabriano Artisti dello spettacolo.

- 2006 Premio Giulia Ammannati - Grandi Maestri del Cinema.

- 2007 Diploma di benemerenza e Medaglia d'oro della Società Dante Alighieri per il progetto e le musiche de "La Divina Commedia"

- 2011 Premio Int. per il Dialogo tra i popoli e le loro culture "S. Francesco e Chiara d'Assisi".

- Il 15 dicembre 2012 è nominato Commendatore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

(dalla Biografia Ufficiale

Amantea. Come è strana questa società, anche amanteana! Ci preoccupiamo ( ancora oggi, quasi a porre dal”balcone” il nostro buon gusto, forse, la nostra eleganza) di mettere in sintonia i colori dei nostri vestiti e dei nostri accessori e, magari sorridendo, non dimentichiamo di cogliere l’ estrosità di chi ci passa vicino, non dico dileggiandolo, ma…. insomma.

E poi assistiamo non voglio dire … impassibili.., ma quasi , al dileggio del nostro territorio che è usato con una violenza inaccettabile.

E se finora la “tecnica” political-chic di allontanare i cassonetti della spazzatura dalle vie principali della cittadina allocandoli “lontano” dagli occhi e dal naso, ha in qualche modo offerta una falsa immagine di “eleganza” della città, oggi ci accorgiamo di quanto essa non funzioni, anzi mostri tutti i suoi limiti.

Basta andare in Via Della Libertà ( Libertà da che cosa? Certamente non dalla monnezza) per vedere la spazzatura buttata per terra dopo che sono stati allontanati i cassonetti.

E non vale nessun richiamo.

C’è un pugno duro di cittadini che non accettano la scelta dell’Amministrazione comunale e che continuano ad abbandonare la spazzatura per terra ,senza che nessuno li richiami, senza che nessuno li contravvenzioni. Non solo ma noi facciamo finta che il “problema” sia soprattutto la cacca dei cani preoccupati di portarne qualche pezzetto a casa sotto le scarpe senza preoccuparci di cose ben peggiori che ci portiamo a casa dopo essere passati sul percolato dei rifiuti.

Qualche vigile? Uno spazzino che apra le buste e legga gli indirizzi? Niente?

Se è così per favore non parliamo di igiene, d civiltà, di educazione ambientale e … tantomeno di turismo!

Solo Legambiente vigila e critica!

Non è vero che i santi sono distratti. Affatto.

Anzi sembrano più vigili che mai. Una delle infinite prove la offre San Giuseppe da Catocastro.

I nostri lettori lo sanno. Hanno avuto contezza delle lettere, dirette ed indirette, inviate all’amministrazione comunale. E noi sappiamo che se il comune di Amantea, quando nemmeno c’era questa amministrazione, ha avuto un importante finanziamento a seguito delle frane e dei danni occorsi per le intense piogge, lo si deve anche a san Giuseppe che non ha mancato di intercedere.

Quella di Catocastro è l’unica chiesa a lui intestata , una chiesa che rischia di crollare ed insieme alla quale scomparirebbe anche la memoria quotidiana di san Giuseppe. Una chiesetta che è rimasta impressa nel cuore e nelle mente di tutti coloro che sono partiti da Amantea per andare a trovare lavoro nel mondo; lui San Giuseppe, il santo lavoratore.

Ed anche nei giorni scorsi dopo aver visto i giovani rocciatori apporre un fazzoletto di “cannavazzo” per tutelare la chiesa di san Giuseppe ha ringraziato

E ringrazia anche oggi appena visto il vecchio camion e la piccola ruspa che sta ripulendo la statale 18 che collega Acquicella con Catocastro.

Un passaggio pedonale e ciclabile.

Vivaddio! Meglio che niente.

E poi forse prima o dopo ci andrà al comune uno che si chiami Giuseppe e ne onori il nome

Fin’ora hanno vinto solo gli i Franco, i Sante, i Pasquale, tanti altri santi anche senza chiesa.

Ma chissà domani!

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