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Giuseppe Marchese

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Sembra caduto nel vuoto l’accorato appello rivolto al sindaco Sabatino per garantire la continuazione dei servizi resi dalla Associazione Solidaretà Onluss nel Basso Tirreno Cosentino , più nota come “Il Passalibro”, che è sua la principale funzione residua , stante le difficoltà di operare senza la sicurezza di locali confacenti ai servizi da rendere alla comunità.

Almeno a giudicare dalla insistenza con la quale “qualcuno” (non sempre lo stesso amministratore) insiste perché vengano lasciati liberi gli attuali locali e portati via i libri affidati al “passa libro” dalla famiglie per la loro cessione ad altre famiglie , ove di interesse.

E si tratta di tantissimi libri, visto che le scuole superiori del comune di Amantea hanno migliaia di iscritti.

Sembrerebbe però che il sindaco Sabatino non abbia avuto nemmeno il tempo materiale per trattare questa problematica e che anzi “qualcuno” si stia affannando prima che con la usuale consapevole attenzione politico-sociale il sindaco prenda atto dell’appello.

Non perdono le speranze le donne de “Il Passalibro”, di un augurabile intervento del sindaco, che come ricordato è anche mamma e docente, atteso che altre legittime esigenze di altre associazioni possono trovare soluzioni diverse che non lo sfratto di quella che come la Associazione Solidarietà Onluss opera da decenni per la comunità.

Con questa scelta politica molto discutibile ,infatti, verrebbe meno un servizio che continua a servire ancora oggi le comunità dell’hinterland di Amantea.

E poi perché. Per rispondere alle esigenze di altri? Per impegni elettorali assunti e che ora devono essere rispettati sotto pena di una ridotta credibilità?

E poi chi è che spinge per questo comportamento che non ha alcun senso se non quello di penalizzare chi opera nel sociale come la stessa amministrazione sollecita ?

Quale coerenza si vuole affermare?

“Noi –ci dicono le donne del “Passalibro” abbiamo fiducia nel sindaco Monica Sabatino, alla quale ci siamo rivolti anche per fare da ponte con il Governatore Mario Oliverio, e speriamo che intervenga e ponga la parola fine a questa montagna di pressioni che non ci lasciano affatto tranquille, ma siamo davvero curiose di sapere le vere ragioni di questa nostra eventuale espulsione. E con noi la intera città”!

Le donne de Il Passalibro , se il sindaco non interviene, intendono comunque adempiere alla richiesta verbale del comune, ma fanno osservare che nella stanza a loro disposizione, grazie al comune, ci sono ancora centinaia e centinaia di libri che ancora oggi continuano ad essere richiesti( purtroppo la gente non ha soldi!), libri che o devono essere restituiti alle famiglie che li hanno loro consegnati( ma questo porterebbe via un sacco di tempo) o devono essere conservati per tipologia e portati in un vano sicuro e comunque accedibile per poter soddisfare le esigenze che ancora oggi la gente porta.

Era già successo a settembre del 2013 quando “l’altro comune” quello duro, inflessibile, comandato non si sa da chi, pretese di buttare fuori da una piccola stanza nella quale le donne del Passalibro svolgevano il loro lavoro sociale importantissimo, un pomeriggio sorprese tutti facendosi “assistere” dalle locali Forze dell’ordine ( nemmeno fosse uno sfratto!) : quel giorno grazie all’intervento dell’ex assessore Mazzei mise a disposizione una stanza del Campus Temesa dove poter collocare temporaneamente i libri. Oggi Mazzei è fuori dalla Giunta e non ha più nemmeno diritto di parola!

Non resta allora che il sindaco, se qualche altra voce “nobile” non si alzerà forte al cielo!

Cooperative sociali ad Amantea: Nuova Terra di Mezzo...

Sabato, 10 Gennaio 2015 22:17 Pubblicato in Cronaca

Riceviamo dalla Associazione di impegno Sociale Politico Culturale “Insieme Costruiamo...Bene Comune” la seguente nota che molto coraggiosamente entra in un campo minato quale quello di interesse, se non di proprietà, delle Cooperative di tipo B e dei rapporti che le stesse hanno con la politica locale della quale sono figlie ubbidienti .

 

La associazione ha un titolo che è tutto un programma, per quanto Roma e Bologna siano lontane. E terra sta per mondo ( sempre di mezzo)!

Ecco la nota : “A pochi giorni dall’apertura della procedura pubblica di selezione delle cooperative sociali, alle quali l’Amministrazione Comunale di Amantea intende affidare i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione del nostro territorio, tanti sono i dubbi e gli interrogativi che si fanno strada.

Com’è noto la cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale della nostra comunità.

La formazione di cooperative sociali ha come obiettivo la tutela ed il reinserimento nel mondo del lavoro dei lavoratori svantaggiati, garantendo loro continuità di occupazione e migliori condizioni economiche, sociali, professionali, assicurando altresì quel reddito indispensabile e necessario al sostentamento delle loro famiglie, soprattutto se si considera il difficile momento di crisi che imperversa su Amantea e la Nazione tutta”.

Tanto premesso la associazione politica nel mentre ribadisce di essere certa ( come non lo dice) “ che nessun amministratore ha interessi, diretti o indiretti, nella gestione e/o nell’amministrazione delle cooperative sociali”

Si pone delle domande che : ” alla luce degli obiettivi di tutela posti alla base della normativa di riferimento” rivolge all’Amministrazione Comunale :

1)         Sono stati raggiunti fino ad oggi gli obiettivi di reinserimento lavorativo e sociale previsti

dalla legge per i lavoratori svantaggiati delle cooperative sociali?

2)         L’utilizzo delle cooperative sociali soddisfa i criteri di efficienza, di efficacia ed economicità per la collettività?

3)         Quanti soldi verranno destinati alle cooperative sociali per il 2015?

La cifra stanziata è in aumento o in diminuzione rispetto all’anno 2014?

Quanta parte delle aumentate tasse faticosamente versate dai cittadini verrà spesa per le cooperative sociali?

4)         Gli operai delle cooperative sociali sono soddisfatti del ritorno economico per il lavoro prestato? Lo ritengono equo e proporzionale a quanto realmente spende la collettività?

5)         L’apparato comunale si è adeguatamente impegnato nell’assicurare sotto tutti gli aspetti la tutela dei lavoratori e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro?

6)         I lavoratori delle cooperative sociali sono valorizzati per le loro capacità e professionalità, o invece sono utilizzati al fine di supplire a carenze della macchina comunale?

7)         Quali sono i criteri di aggiudicazione dei progetti che verranno presentati dalle singole   cooperative sociali a seguito del recente avviso pubblico del 24 dicembre 2014?

Quale è il progetto obiettivo posto alla base dell’avviso pubblico testé menzionato?

Poi la nota chiude evidenziando di essere :”Certi della volontà profusa dai nostri amministratori nel voler difendere e tutelare i diritti e la dignità di ogni singolo lavoratore delle cooperative sociali, sicuri del fatto che gli amministratori non influenzeranno mai le cooperative sulla scelta degli operai da associare, confidiamo che i quesiti sopra citati trovino al più presto attenzione e risposte, perché sia difesa la dignità delle cooperative sociali, dei lavoratori in esse impiegati e allo stesso tempo sia assicurata alla Città il decoro che merita.

Se lo aspettano i lavoratori delle cooperative sociali, se lo aspettano i cittadini contribuenti.

Amantea 10 Gennaio 2015                            Associazione di impegno Sociale Politico Culturale

                                                                                       “Insieme Costruiamo...Bene Comune”

 

Ndr. Premesso che apprezziamo sinceramente il coraggio (solo coraggio od anche un po’ di incoscienza?) della Associazione di trattare un fico d’india che anche quando assume vari colori ha comunque un buon sapore ma è anche pieno di spine, difficili da levare , se non come un riccio di mare calpestato a piedi scalzi

La realtà vera mi sembra molto lontana da quella appena tracciata dalle domande pur opportune .

Due mi sembrano le domande principali.

La prima : i non cooperativizzati quando lavoreranno in questo mondo di mezzo?

La seconda : può un solo uomo controllare l’effettività dei servizi resi dalle cooperative ed il rapporto esatto tra incarichi e prestazioni?

Facili le risposte : MAI alla prima, NO alla seconda.

Allora se le cooperative sociali sono fatte per i lavoratori svantaggiati quelli che non lavorano cosa sono? Forse degli avvantaggiati!

Un attimo di riflessione allora si impone, prima che ……..

Due maxi risse e 4 auto incendiate: ma Amantea è sicura?

 

 

La domanda si impone. Nessun politico, di maggioranza o di minoranza, ne parla, al contrario del resto della città che si interroga.

Nel 2014 appena andato via ci restano le intimidazioni fatte ad alcuni amministratori.

Parliamo del sindaco Monica Sabatino , del consigliere Franco Chilelli, del vicesindaco GB Morelli e dell’assessore Sergio Tempo che hanno ricevuto buste con proiettili.

Intimidazioni che hanno fatto tornare alla memoria gli eventi della operazione “Nepetia” , gli arresti, lo scioglimento del consiglio comunale per mafia, poi riabilitato.

E sulle intimidazioni è scattata giustamente la solidarietà umana ed istituzionale .

Una solidarietà “universale” che ha visto pochi giorni dopo un consiglio comunale aperto con la presenza del Prefetto Tomao, della senatrice Lo Moro, del ministro Maria Carmela Lanzetta e poi dei deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.

Una solidarietà che si è allargata anche a Mario Oliverio, salito sul palco, ed a Wanda Ferro, rimasta in sala, preludio anticipatore del risultato delle future elezioni regionali.

Sono passati 2 mesi e di queste intimidazioni non si è saputo niente, nemmeno se, come chiesto dalla senatrice Lo Moro, siano esaminati gli atti del comune alla ricerca delle ragioni che le hanno indotto, prodotto, provocate.

E nessuno che contesti o quantomeno osservi alcunché, segno evidente che la paura è passata e che gli equilibri tipici delle città fintamente “normali” si sono ricomposti

D’altro canto una prova indiretta che Amantea sia ridiventata una città “normale” la si vede nella presenza dei clochard nella stazione ferroviaria, il segno , certamente, di un fortissimo disagio sociale, ma anche di una città che vive di teatro, di conferenze dibattito, di isole pedonali, di Christmas Night Shopping Show, mentre la società distratta dalle verità che hanno sotto gli occhi non avverte la disperazione della gente e non solo dei clochard.

Ed il 2015 inizia proprio male.

Con due maxi risse, nate dal contesto di due veglioni di capodanno, e la distruzione di 4 auto letteralmente finite in cenere e che sembra appartenessero tutte ad alcune persone che prestavano il loro lavoro a favore del Borgo della Marinella dove si svolgeva uno dei veglioni.

Si sono state acquisite le registrazioni delle telecamere di sicurezza alla ricerca di dati, di indizi, di prove. Una ricerca sicuramente difficile visto che le voci parlano di risse che avrebbero coinvolto ragazzi di Lamezia terme, di San Lucido, di Paola, e non solo di Amantea.

Ma come mai i ragazzi di Paola , San Lucido, Lamezia Terme , sono venuti ad Amantea ? Non c’erano veglioni nei loro paesi?

O forse, come temiamo, Amantea è la città più sicura per coloro che vogliono attaccare briga, visto che non c’è una tenenza dei carabinieri con un confacente organico, né un commissariato di PS ?

Si certamente Amantea oggi può vantare un nuovo maresciallo dei carabinieri che sta in mezzo alla strada e non come altri nel chiuso del loro ufficio , un maresciallo che sembra aver dato una svolta in termini di controllo del territorio.

Ma basta aver ridotto del 70 % il traffico di ciclomotori costringendoli in specie quelli senza assicurazione a restare nei garage?

E basta aver educato i giovani ad usare il casco( mai visto tanti nuovi caschi nella città)?

E può una cittadina di 15 mila abitanti essere lasciata ad un manipolo di volenterosi carabinieri che non possono certamente essere contemporaneamente nel capoluogo e nella frazione o nell’area del porto che tra di loro distano oltre 10 km?

No, no, no, a tutte le domande. Ma nessuno sembra preoccuparsene .

Sono troppi i fatti che impongono la presenza costante di qualificati investigatori che controllino tutto quanto avviene nella città, perché il Prefetto non si preoccupi.

Cosa si nasconde dietro queste risse e le presenze di gruppi di giovani non amanteani?

Cosa si nasconde dietro questi incendi che sembra abbiano colpito auto di dipendenti, auto poste lontano dai parcheggi dei clienti?

Troppi eventi e troppe domande alle quali occorre dare risposte.

SAM 9556

 

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