Due maxi risse e 4 auto incendiate: ma Amantea è sicura?
La domanda si impone. Nessun politico, di maggioranza o di minoranza, ne parla, al contrario del resto della città che si interroga.
Nel 2014 appena andato via ci restano le intimidazioni fatte ad alcuni amministratori.
Parliamo del sindaco Monica Sabatino , del consigliere Franco Chilelli, del vicesindaco GB Morelli e dell’assessore Sergio Tempo che hanno ricevuto buste con proiettili.
Intimidazioni che hanno fatto tornare alla memoria gli eventi della operazione “Nepetia” , gli arresti, lo scioglimento del consiglio comunale per mafia, poi riabilitato.
E sulle intimidazioni è scattata giustamente la solidarietà umana ed istituzionale .
Una solidarietà “universale” che ha visto pochi giorni dopo un consiglio comunale aperto con la presenza del Prefetto Tomao, della senatrice Lo Moro, del ministro Maria Carmela Lanzetta e poi dei deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno.
Una solidarietà che si è allargata anche a Mario Oliverio, salito sul palco, ed a Wanda Ferro, rimasta in sala, preludio anticipatore del risultato delle future elezioni regionali.
Sono passati 2 mesi e di queste intimidazioni non si è saputo niente, nemmeno se, come chiesto dalla senatrice Lo Moro, siano esaminati gli atti del comune alla ricerca delle ragioni che le hanno indotto, prodotto, provocate.
E nessuno che contesti o quantomeno osservi alcunché, segno evidente che la paura è passata e che gli equilibri tipici delle città fintamente “normali” si sono ricomposti
D’altro canto una prova indiretta che Amantea sia ridiventata una città “normale” la si vede nella presenza dei clochard nella stazione ferroviaria, il segno , certamente, di un fortissimo disagio sociale, ma anche di una città che vive di teatro, di conferenze dibattito, di isole pedonali, di Christmas Night Shopping Show, mentre la società distratta dalle verità che hanno sotto gli occhi non avverte la disperazione della gente e non solo dei clochard.
Ed il 2015 inizia proprio male.
Con due maxi risse, nate dal contesto di due veglioni di capodanno, e la distruzione di 4 auto letteralmente finite in cenere e che sembra appartenessero tutte ad alcune persone che prestavano il loro lavoro a favore del Borgo della Marinella dove si svolgeva uno dei veglioni.
Si sono state acquisite le registrazioni delle telecamere di sicurezza alla ricerca di dati, di indizi, di prove. Una ricerca sicuramente difficile visto che le voci parlano di risse che avrebbero coinvolto ragazzi di Lamezia terme, di San Lucido, di Paola, e non solo di Amantea.
Ma come mai i ragazzi di Paola , San Lucido, Lamezia Terme , sono venuti ad Amantea ? Non c’erano veglioni nei loro paesi?
O forse, come temiamo, Amantea è la città più sicura per coloro che vogliono attaccare briga, visto che non c’è una tenenza dei carabinieri con un confacente organico, né un commissariato di PS ?
Si certamente Amantea oggi può vantare un nuovo maresciallo dei carabinieri che sta in mezzo alla strada e non come altri nel chiuso del loro ufficio , un maresciallo che sembra aver dato una svolta in termini di controllo del territorio.
Ma basta aver ridotto del 70 % il traffico di ciclomotori costringendoli in specie quelli senza assicurazione a restare nei garage?
E basta aver educato i giovani ad usare il casco( mai visto tanti nuovi caschi nella città)?
E può una cittadina di 15 mila abitanti essere lasciata ad un manipolo di volenterosi carabinieri che non possono certamente essere contemporaneamente nel capoluogo e nella frazione o nell’area del porto che tra di loro distano oltre 10 km?
No, no, no, a tutte le domande. Ma nessuno sembra preoccuparsene .
Sono troppi i fatti che impongono la presenza costante di qualificati investigatori che controllino tutto quanto avviene nella città, perché il Prefetto non si preoccupi.
Cosa si nasconde dietro queste risse e le presenze di gruppi di giovani non amanteani?
Cosa si nasconde dietro questi incendi che sembra abbiano colpito auto di dipendenti, auto poste lontano dai parcheggi dei clienti?
Troppi eventi e troppe domande alle quali occorre dare risposte.