Sembra caduto nel vuoto l’accorato appello rivolto al sindaco Sabatino per garantire la continuazione dei servizi resi dalla Associazione Solidaretà Onluss nel Basso Tirreno Cosentino , più nota come “Il Passalibro”, che è sua la principale funzione residua , stante le difficoltà di operare senza la sicurezza di locali confacenti ai servizi da rendere alla comunità.
Almeno a giudicare dalla insistenza con la quale “qualcuno” (non sempre lo stesso amministratore) insiste perché vengano lasciati liberi gli attuali locali e portati via i libri affidati al “passa libro” dalla famiglie per la loro cessione ad altre famiglie , ove di interesse.
E si tratta di tantissimi libri, visto che le scuole superiori del comune di Amantea hanno migliaia di iscritti.
Sembrerebbe però che il sindaco Sabatino non abbia avuto nemmeno il tempo materiale per trattare questa problematica e che anzi “qualcuno” si stia affannando prima che con la usuale consapevole attenzione politico-sociale il sindaco prenda atto dell’appello.
Non perdono le speranze le donne de “Il Passalibro”, di un augurabile intervento del sindaco, che come ricordato è anche mamma e docente, atteso che altre legittime esigenze di altre associazioni possono trovare soluzioni diverse che non lo sfratto di quella che come la Associazione Solidarietà Onluss opera da decenni per la comunità.
Con questa scelta politica molto discutibile ,infatti, verrebbe meno un servizio che continua a servire ancora oggi le comunità dell’hinterland di Amantea.
E poi perché. Per rispondere alle esigenze di altri? Per impegni elettorali assunti e che ora devono essere rispettati sotto pena di una ridotta credibilità?
E poi chi è che spinge per questo comportamento che non ha alcun senso se non quello di penalizzare chi opera nel sociale come la stessa amministrazione sollecita ?
Quale coerenza si vuole affermare?
“Noi –ci dicono le donne del “Passalibro” abbiamo fiducia nel sindaco Monica Sabatino, alla quale ci siamo rivolti anche per fare da ponte con il Governatore Mario Oliverio, e speriamo che intervenga e ponga la parola fine a questa montagna di pressioni che non ci lasciano affatto tranquille, ma siamo davvero curiose di sapere le vere ragioni di questa nostra eventuale espulsione. E con noi la intera città”!
Le donne de Il Passalibro , se il sindaco non interviene, intendono comunque adempiere alla richiesta verbale del comune, ma fanno osservare che nella stanza a loro disposizione, grazie al comune, ci sono ancora centinaia e centinaia di libri che ancora oggi continuano ad essere richiesti( purtroppo la gente non ha soldi!), libri che o devono essere restituiti alle famiglie che li hanno loro consegnati( ma questo porterebbe via un sacco di tempo) o devono essere conservati per tipologia e portati in un vano sicuro e comunque accedibile per poter soddisfare le esigenze che ancora oggi la gente porta.
Era già successo a settembre del 2013 quando “l’altro comune” quello duro, inflessibile, comandato non si sa da chi, pretese di buttare fuori da una piccola stanza nella quale le donne del Passalibro svolgevano il loro lavoro sociale importantissimo, un pomeriggio sorprese tutti facendosi “assistere” dalle locali Forze dell’ordine ( nemmeno fosse uno sfratto!) : quel giorno grazie all’intervento dell’ex assessore Mazzei mise a disposizione una stanza del Campus Temesa dove poter collocare temporaneamente i libri. Oggi Mazzei è fuori dalla Giunta e non ha più nemmeno diritto di parola!
Non resta allora che il sindaco, se qualche altra voce “nobile” non si alzerà forte al cielo!