Sono decine, centinaia, migliaia( forse decine di migliaia) i migranti che percorrono le spiagge amanteane, calabresi, italiane , offrendo le proprie mercanzie.
Oggetti e beni di ogni tipo.
Cappelli, collanine, vestiti estivi, bigotterie, salvagenti, ciabatte ed infradito: di tutto e di più.
Sono i “vucumprà” di cui ha parlato recentemente il ministro Alfano seppur soltanto per difendere il made in Italy.
Quei vucumprà neri, gialli o rossi che camminano senza consumare niente, nemmeno acqua, portandosi al seguito tutto il proprio negozio
Quelli che non si sa dove comprano e da chi comprano.
Ma ci sono anche , seppur pochissimi, i vucumprà italiani.
Per lo più dediti alla vendita di alimenti.
Ciambelle, bomboloni e simili
Amantea ne vanta alcuni tra cui il capitano, canterino dalla voce squillante.
Ma il più simpatico è sicuramente Giovanni, il ciambellaro
Un omone dal largo sorriso, dal buon cuore, la cui forza commerciale è la semplicità e la bonomia e che, armato della sua cassetta a tra collo, si lascia precedere dal suo grido “ Ciambelle, bomboloni” che sollecita le orecchie prima ancora delle narici.
Sono anni ed anni che Giovanni vende la sua mercanzia.
Sempre la stessa: Ciambelle, bomboloni.
E mai un problema : si tratta di roba buona, freschissima ( nel senso di caldissima, appena uscita dal forno).
E talvolta quelle che non vende le mangia lui.
E’ l’unico vucumprà di stazza superiore ed è incapace di dimagrire.
Eppure ne fa di km ogni giorno, sotto il sole.
Giovanni vive di quello che guadagna d’estate ; senza l’estate e senza le ciambelle non avrebbe di che vivere.
Ed in questo somiglia agli altri vucumprà; lo strano è che è italiano.