Ecco la nota stampa del comune di Amantea che pubblicizza l’ultimo incontro (il prossimo) per lo scoglio di Coreca, quello finale (o tombale), un incontro di “ascolto” conseguente al quale la politica, sentite le parti, adotterà “le decisioni più giuste per l’intera collettività“, “cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile”.
Non efficacia della proposta progettuale, allora, non reale e duraturo ripascimento della spiaggia a nord ed a sud dello scoglio, senza lesione delle zone a sud dello scoglio stesso, non tutela della Statale che permette (ancora) di giungere a Coreca(nelle foto il grande muro messo a nudo) , ma condivisione, così che se poi il progetto non dovesse avere effetti positivi comunque sarebbe stata un responsabilità non ascrivibile ad una sola delle parti ( tecnici, politici, associazioni).
La vittoria della apparenza della democrazia non della assunzione di responsabilità
Lo strano è che la nota stampa anticipa la volontà dell’ente evidenziando che “ la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri, (è) “Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico”. Ecco
Si terra oggi venerdì 12 dicembre alle ore 10, presso la casa comunale di corso Umberto I, l’atteso incontro tra l’amministrazione presieduta dal sindaco Monica Sabatino ed i referenti delle associazioni che, nei mesi scorsi, si sono pronunciati in maniera contraria alla realizzazione di una barriera frangiflutti emersa in prossimità dello Scoglio Grande di Coreca.
Come si ricorderà il progetto realizzato dall’ingegnere Alberto Borsani, presentato dalla Regione Calabria e finalizzato al ripascimento costiero del litorale, prevede la costruzione di una scogliera di oltre cento metri di lunghezza, con una cresta sull’acqua di circa due metri. Una soluzione certamente efficace dal punto di vista tecnico, ma di forte impatto visivo. Gli ambientalisti, in primis il Wwf, sostengono che la protezione della costa, così come accaduto nella vicina Tropea, potrebbe essere garantita tramite il posizionamento di una barriera soffolta che preserverebbe l’immagine complessiva del sito. A supporto di tale tesi, nel corso della riunione, verranno presentate alcune relazioni che attestano l’efficacia di questo genere di soluzione. Secondo i progettisti nominati da Palazzo Campanella( ???????) , l’idea della barriera soffolta non sarebbe realizzabile a causa delle “particolari correnti presenti a Coreca”.
L’assemblea, fortemente voluta dal sindaco Monica Sabatino e dall’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo, vuole essere non soltanto un momento di confronto tra due diverse idee progettuali, ma anche un modo per trovare la giusta sintesi e consentire alla Scogliera di Coreca di tornare agli antichi e gloriosi fasti, reinterpretando il ruolo di regina del turismo balneare nepetino.
È bene ricordare che le valutazioni sui due modelli progettuali, da un lato la barriera emersa e dall’altro quella soffolta, sono state oggetto di un vertice che si è tenuto nei giorni scorsi a Catanzaro, presso gli uffici competenti della Regione Calabria, al quale ha partecipato non soltanto il primo cittadino, ma anche l’ingegnere Franco Lorello, dirigente dell’ufficio tecnico di corso Umberto I e lo stesso assessore Tempo.
«L’obiettivo dell’amministrazione comunale nella sua interezza – ha spiegato il sindaco – è restituire il futuro a Coreca. Per fare ciò abbiamo bisogno di conoscere il parere degli esperti che in questo caso devono essere di supporto alla politica. Faremo tesoro di quanto verrà detto nel corso dell’incontro e adotteremo poi le decisioni più giuste per l’intera collettività, cercando una soluzione che sia la più condivisa possibile».