Non è uno scherzo di carnevale. E’ la verità.
Ancora una volta il porto di Amantea è inaccessibile a tutte le imbarcazioni.
Siamo andati a vederlo ieri 8 febbraio.
E subito siamo stati avvicinati da alcuni possessori di imbarcazioni colà allocate.
Ma non erano fortemente arrabbiati ; delusi, si, ma non arrabbiati.
Sembra che si stiano abituando a queste condizioni di parzialità di uso.
Quasi una accettazione del porto aperto a salta picchio, del tipo #hastag-aproquandoposso#
E pensare che c’era un tempo in cui si pensava ad un grande porto , un porto da mille barche.
Mi hanno accompagnato a nord del molo foraneo a vedere una spiaggia impressionante (ed invero bellissima) formatasi per via della diga foranea
E subito i miei accompagnatori mi hanno invitato a scrivere della necessità di rimuovere di 10-20-30 mila mc di sabbia per evitare che questa sia poi trasportata a sud riempiendo l’imboccatura.
Ovviamente oltre che liberare l’ingresso dalla attuale presenza di inerti.
Altri mi hanno parlato della misteriosa pompa che avrebbe dovuto garantire il trasferimento della sabbia da nord a sud, una pompa che a detta dei presenti non sarebbe mai stata utilizzata .
Ci è sembrato doveroso richiamare la inutilità del trasferimento degli inerti ( invero suggerito dagli esperti che avevano previsto l’insabbiamento ed avevano ipotizzato il trasferimento) e semmai la necessità di allungare il molo foraneo con un braccio che spingesse la sabbia verso il largo.
Poi siamo andati a sud a vedere la drammatica situazione della SS18 che resta la vera vittima di un porto di cui nessuno si addossa la responsabilità.
Un porto maledetto, anche giudiziariamente, visto che…..