Siamo brutti, sporchi e cattivi. Altrimenti non ci sarebbe questo schifo.
Altrimenti ci indigneremmo. Altrimenti ci arrabbieremmo.
Altrimenti ci responsabilizzeremmo e faremmo di più. Tutti.
Se si poteva comprendere l’iniziale difficoltà ad attivarsi nella differenziazione dei rifiuti, non è tollerabile che a distanza di due anni ci siano carogne in circolazione che si liberano in questo modo dell’immondizia. Perché quello che continua a succedere, cioè la semina delle buste d’immondizia, è un abominio nei confronti della civiltà.
E allora mi arrabbio e mi indigno, perché tutto questo non è tollerabile, e non è oltremodo tollerabile l’accettazione dell’inciviltà e del degrado, come fosse un fatto a noi connaturato, un nostro tratto distintivo.
E dico un paio di cose: Chi getta l’immondizia per le strade compie un delitto, così come compie un delitto chi getta la bottiglietta, la carta delle sigarette, il tovagliolo etc etc… Compie un delitto nei confronti dei propri congiunti, della propria comunità, nei confronti di se stesso. Mortifica e ammazza la qualità della vita, inibisce alla società la possibilità di migliorare dal punto di vista sociale ed economico contribuendo deliberatamente alla bruttura collettiva. Ci sono ampie teorie che collegano il degrado individuale e sociale al degrado ambientale, una precondizione che favorisce l’emarginazione e la brutalità. Pertanto chi si macchia di questo delitto compie il male, alimenta il male, asseconda lo schifo, E FA SCHIFO. Chi abbandona i rifiuti, lo sappia, compie un reato perseguibile penalmente.
Ma tutto questo non è soltanto l’evitabile risvolto negativo della gestione differenziata dei rifiuti. E’ una questione che viene da lontano, da quel percorso di emancipazione culturale mai partito, da quel senso della decenza e del decoro pubblico sul quale non s’è mai puntato se non per improbabili e mal pronunciati proclami, derubricato a mero adempimento tecnico e gestionale, quasi sempre subordinato a qualche orticello da curare, mai considerato veramente per come deve essere, una vertenza culturale di conquista della civiltà prima di tutto. Qualcosa che si declina partendo da ragionamenti e prospettive fin troppo raffinate, temo, per la nostra modestissima capacità di comprensione, pigri ed involuti come siamo. Altrimenti non saremmo qui a discutere e a prendere atto dell’inesorabile minaccia del crepuscolo dei tempi.
E questo fa il paio con gli sversamenti fognari a mare, che si ripetono ad intervalli regolari, un altro danno incalcolabile, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista dell’immagine turistica della città. Ma su questo torneremo.
Ed è una cosa che riguarda la comunità intera e non soltanto l’Amministrazione politica, che della comunità medesima è fedelissima espressione, e che fa quello che può, quello che sa, quello che ritiene di poter e dover fare. Ed è di tutta evidenza che quel che fa non basta, non può bastare. Ho predisposto una comunicazione ufficiale al Sindaco, al Comandante della Polizia Municipale e a tutti i consiglieri comunali con un’esortazione all’attenzione e qualche suggerimento.
Nel frattempo, invito i barbari a venir fuori dalla nebbia che li ottunde, e i cittadini per bene ad indignarsi e ad arrabbiarsi, e a prendere tristemente atto delle nostre difficoltà di affrancamento da questo male oscuro che ancora una volta ci rende inesorabilmente brutti, sporchi e cattivi.
01.08.2016
Sergio Ruggiero
Le foto sono una presso la stazione ferroviaria, una sulla statale 18, una presso il campo sportivo.