E’ stata pubblicata la graduatoria provvisoria per la assegnazione degli alloggi popolari.
Ben 100 sono state le domande.
Di queste 6 sono le domande eliminate perché pervenute fuori termine.
Una è stata esclusa per il possesso di un reddito superiore a 12.394,96 euro.
Utilmente inclusi invece, sono 93 richiedenti .
I punteggi assegnati vanno da 16 a 5.
Ovviamente si tratta di una graduatoria provvisoria alla quale è possibile presentare ricorso.
Ed infatti a latere della graduatoria è presente il modello C) da utilizzare per chiedere che sia rivisto il punteggio assegnato.
Ancora un refuso, come può notarsi dal fatto che il modello porta la indicazione del comune di Macerata.
Ma il problema sembra ben altro!
Sul web “qualcuno” sostiene che le “case popolari” vengano “assegnate a persone con case di proprietà ……affidate a persone con stipendi fissi” e si sollecitano anche gli amanteani a chiedere “ l’ intervento della magistratura e della guardia di Finanza”.
Non solo ma viene ricordato il Presidente Pertini quando sosteneva “che i CATTIVI POLITICI, vanno CACCIATI coi bastoni e con le pietre!!!!”
Sembra che la comunità abbia perso ogni fiducia nella democrazia e la pubblica amministrazione ( intesa anche come politica) non faccia nulla per indurne il recupero.
Ci è stato fatto osservare che il ricorso debba essere mirato alla SOLA verifica di eventuali errori fatti nel calcolo del punteggio di assegnazione al ricorrente.
Ma che il cittadino non abbia anche il diritto di contestare la assegnazione di punteggi sbagliati a chi lo precede appare ingiustificato ed ingiustificabile.
Ci sembra si sia in presenza di una vera e propria lesione al diritto alla tutela dei propri interessi.
Nessuna difesa della privacy o di supposti dati sensibili può essere invocata.
Per esempio i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di minoranza, non possono ricevere rifiuti di sorta alla richiesta di visione e conoscenza degli atti , posto che ne abbiano mai fatto richiesta o ne facciano richiesta .
Né si può opporre rifiuto alle forze dell’ordine che direttamente o su sollecitazione dei cittadini intendano verificare eventuali dichiarazioni false rese in sede di domanda.
Ed ovviamente nemmeno ai titolari del diritto all’alloggio popolare che intendano proporre ricorso.
Peraltro la comunicazione dei singoli punteggi costituenti il punteggio finale non costituisce lesione della privacy.
Sicuramente l'amministrazione comunale rimedierà!