Ormai il fiume Catocastro è un fiume costantemente iper controllato.
Ed è un bene!
Stanotte ha piovuto, come ben sappiamo.
Ed allora appena all’alba molte persone sono andate a vedere se ancora una volta le sue acque fossero diventate scure, se non nere, come è successo sabato scorso 7 ottobre .
Volevano, cioè, la conferma che il colore scuro fosse davvero frutto del dilavamento delle colline toccate dagli incendi di questa estate.
Niente.
Potete anche non crederci, ma le acque erano bianche.
Ovviamente sono stato avvertito.
E sono stato raggiunto da riflessioni di due tipi.
La prima che “ Ovviamente la ipotesi del dilavamento che scurisce le acque era una vera e propria fake, una bufala”.
La seconda che “ Ma ormai le colline erano state già lavate dalla precedente pioggia e quindi le acque del fiume sono chiare. Anzi il fatto che siano chiare è la riprova che il colore di sabato sia dipeso proprio dal dilavamento!”
Vacci a capire!
Quello che possiamo dirvi è che le acque sono rimaste pulite e limpide anche nella tarda mattinata.
La foto scattata intorno alle tredici di oggi 11 ottobre ne è la riprova
Non siamo in grado di chiarire, quindi, al momento il dubbio di questo colore, per cui aspettiamo i risultati delle analisi dell’Arpacal.
Certo ci pare il caso di ricordare che “Più creduto del vero è il verosimile”
Ci resta , così, solo una certezza che sembra cominciata l’epoca del rispetto dell’ambiente come è quella in cui il cittadino, per tutelare se stesso, diventa puntuale osservatore del mondo nel quale vive e segnala alle autorità quanto in esso avviene, chiedendone l’intervento urgente ed immediato per difendere questo bene unico.
Peraltro dai risultati dell’Arpacal un’arma per coloro che vogliono vivere in un ambiente pulito.
Come non ricordare quanto cantava gruppo rock statunitense Thirty Seconds to Mars, cioè che “ Per comprare la verità vendi una bugia. To buy the truth and sell a lie”.