Gianfranco Suriano ( a destra) è il primo ex politico che ha la correttezza di parlare della situazione del nostro comune. Ed il titolo è emblematico “Amantea, un Paese senza democrazia partecipativa”
Dice Suriano:
“Non è mia intenzione partecipare al “teatrino pubblico” di questi giorni che vede “azzuffarsi” a destra e a manca personaggi politici, peraltro senza fornire proposte concrete per la soluzione dei vari problemi che interessano la nostra Città.
Ma voglio, in questa sede, cercare di partecipare ai miei concittadini qualche spunto di riflessione su cosa dovrebbe essere la “buona” politica ad Amantea.
Il nostro Comune è oggi un Ente in dissesto finanziario, un Comune non più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi indispensabili e incapace a far fronte al pagamento dei crediti vantati da terzi.
In un Paese dove la politica è vissuta con onestà e altruismo, con competenza e umiltà, in poche parole con autentico senso di responsabilità, oggi il dibattito politico doveva essere per lo più incentrato sull’azione amministrativa finalizzata al riequilibrio del bilancio comunale (rapporto sostenibile tra entrate e spese).
Nulla di tutto ciò!
L’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato è stata approvata dal Consiglio comunale lo scorso mese di dicembre nel silenzio più assoluto.
Eppure si trattava di atto amministrativo tra i più importanti forse della storia democratica della nostra Città in quanto definisce la “nuova” capacità finanziaria dell’Ente e, conseguentemente, i livelli dei servizi primari d’ora in avanti sostenibili, le risorse finanziare da destinare agli investimenti, alla promozione sociale, culturale ed economica del territorio e così via.
Mi sarei aspettato da parte dell’Amministrazione comunale e dalla politica in generale un serrato e trasparente confronto su questo tema, un coinvolgimento della cittadinanza in linea con la tanto decantata democrazia partecipativa.
Anche perché poteva ritornare utile agli stessi amministratori far comprendere a tutta la cittadinanza le difficoltà economiche dell’Ente.
Da questo punto di vista, nessuno si offenda, penso sia stato commesso un errore politico macroscopico che credo si ritorcerà pesantemente e forse irrimediabilmente sull’attuale Amministrazione comunale.
A dire il vero, nel corso delle “zuffe” politiche di questi giorni un cenno a qualche elemento di bilancio è stato fatto dall’Amministrazione comunale e riguarda il taglio del costo dei servizi annui da 1.450.000,00 a 600.000,00 euro.
Considerato che chi ha dato “in pasto” ai cittadini/contribuenti tali numeri non si è preoccupato di specificare quali e quanti sono i servizi in capo al Comune (Amantea conta una superficie totale di quasi 30 Km quadrati e circa 13 km di costa), credo sia utile elencarli così capiamo bene di cosa stiamo parlando.
Al netto del servizio raccolta rifiuti, parliamo di: manutenzione rete idrica, fognaria, elettrica, stradale, manutenzione verde pubblico, taglio erba strade interpoderali, spazzamento, pulizia e manutenzione cimiteri, mercati, uffici pubblici, pulizia canali di scolo acque, pulizia arenile, interventi in prossimità dei fiumi, manutenzione scuole di competenza comunale, gestione porto, manutenzione e riparazione automezzi comunali, mensa scolastica, trasporto scolastico e supporto manifestazioni. Sicuramente mi sarà sfuggito qualche altro servizio.
Bene, alcune domande: con 600.000,00 euro tutti questi servizi saranno garantiti dal Comune? Al dichiarato taglio del costo dei servizi seguirà, a regime, l’abbassamento dei relativi tributi a carico dei cittadini?
La buona politica ha il dovere di rispondere, con serietà e dati oggettivi alla mano, a queste domande.
Non vi è dubbio, quindi, che tali argomenti rivestono un importanza primaria in quanto attraverso la destinazione oculata delle risorse disponibili in bilancio che si programma una buona azione amministrativa atta a garantire ai cittadini, tra l’altro, un livello accettabile della qualità di vita.
Un ultima riflessione. In giro per l’Italia noto che gran parte dei servizi comunali è svolto dalle cooperative sociali che, oltre a costituire una soluzione a più basso costo, sono anche un modo per allievare il grande problema dell’occupazione.
Mi pare di capire, ma spero tanto di essere smentito, che ora si vogliono percorrere altre strade per coprire i suddetti servizi.
Speriamo che le altre strade non arrivino ad un vicolo cieco con grave e ulteriore danno per i cittadini/contribuenti.
Dopo il dissesto sarebbe veramente troppo per la nostra Città.
Amantea, 16 gennaio 2018 Gianfranco Suriano
Ndr: Ci permettiamo di integrare la nota di Gianfranco segnalando che è vero che i cittadini dopo “il taglio del costo dei servizi annui da 1.450.000,00 a 600.000,00 euro” non sapranno quali servizi saranno richiesti ed ottenuti, ma che, nello stesso modo, i cittadini non hanno saputo quali erano i servizi richiesti ed ottenuti con 1.450.000 euro!